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Saturimetro: cos’è e cosa serve e chi può averlo gratis

di Fabio Di Todaro
15 Gennaio 2021

La parola saturimetro è oggi indissolubilmente legata alla pandemia di Coronavirus. Prima del Covid-19, infatti, il saturimetro non era certamente un dispositivo medico di uso privato, se non in caso di particolari malattie respiratorie. Quest’apparecchiatura, inoltre, non è certo di recente fattura: è stata inventata oltre 40 anni fa con il fine di misurare i livelli di saturazione dell’ossigeno in maniera non invasiva.

Oggi il saturimetro è un fondamentale strumento di monitoraggio per valutare l’andamento della malattia di Covid-19, tanto che proprio nel 2021 ha preso avvio un processo di distribuzione gratuita di saturimetri per il monitoraggio domiciliare dei pazienti con malattie respiratorie. Scopriamo di più sul dispositivo e sull’iniziativa che lo vede protagonista.

Saturimetro

Foto shutterstock

Cos’è il saturimetro?

Noto anche come pulsossimetro, il saturimetro è un dispositivo medico che consente di misurare il grado di saturazione di ossigeno dell’emoglobina presente nel sangue arterioso periferico e la misurazione della frequenza cardiaca.

Vengono considerati normali valori di ossigeno superiori al 95 per cento. A fronte di un dato inferiore, invece, il paziente si considera non sufficientemente ossigenato.

Si parla di ipossiemia lieve quando i valori rilevati sono compresi fra il 91 e il 94 per cento, media se i livelli di ossigeno oscillano fra l’86 per cento e il 90 per cento. Infine tale condizione risulta grave qualora i valori siano uguali o inferiori all’85 per cento. Ragion per cui l’uso del saturimetro è fondamentale per individuare con celerità la presenza di condizioni pericolose per la salute.

A cosa serve e come si usa

Il suo impiego è utile al fine di valutare in generale la funzionalità respiratoria di un individuo nel corso di visite specialistiche, di monitorare in maniera costante il grado di saturazione e la frequenza cardiaca dei soggetti ospedalizzati, di misurare i parametri dei pazienti affetti da malattie delle vie aeree, come polmonite, bronchite cronica, Bpco, asma bronchiale e apnee del sonno. Oltre che, naturalmente, se si sospetta o si è certi (dopo aver eseguito un tampone molecolare) di aver contratto la Covid-19.

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L‘utilizzo del saturimetro è semplice. Dopo averlo acceso, si deve posizionare la sonda su un dito, su un lobo dell’orecchio o sul piede nel caso di un neonato. Una volta avviata la misurazione, il risultato comparirà sul monitor. Un limite importante del saturimetro è quello di non riuscire a discriminare fra ossiemoglobina (emoglobina legata all’ossigeno) e carbossiemoglobina (emoglobina legata al monossido di carbonio). Ecco, dunque, che un individuo con un’intossicazione da questo composto tossico, potrebbe manifestare livelli di saturazione di ossigeno normali, quando così non è.

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Saturimetro usato su un'anziana

Foto Shutterstock

Saturimetro gratis: chi può richiederlo (e dove)

Dal 12 gennaio in Italia è iniziata la distribuzione di 25mila saturimetri gratuiti in 1.200 farmacie per il monitoraggio domiciliare dei pazienti con malattie respiratorie. Una iniziativa lanciata dalla Società italiana di pneumologia (Sip), in collaborazione con Federfarma e il patrocinio della Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani), per controllare i livelli di ossigeno nel sangue nelle persone con malattie respiratorie e Covid-19.

Dopo una prima fase di screening rivolta a tutta la popolazione, con la misurazione gratuita dell’ossigeno del sangue nelle farmacie aderenti all’iniziativa, la seconda si focalizzerà sul monitoraggio della salute respiratoria di pazienti individuati con malattie respiratorie. Ma in realtà l’uso del saturimetro a casa è indicato anche chi risulta essere positivo al Covid-19 per monitorare l’impatto del virus sull’apparato respiratorio.

Sulla base dell’iniziativa lanciata dalla Società Italiana di Pneumologia, ogni cittadino con malattie respiratorie, oppure un suo familiare, può fare richiesta del proprio dispositivo. La priorità verrà data a chi soffre di asma e Bpco. Alla fine, però, conterà anche il parere dei farmacisti.

Spiega Luca Richeldi, direttore dell’unità operativa complessa di pneumologia del policlinico Gemelli di Roma e presidente Sip: «I farmacisti saranno preziosi, grazie ai loro contatti e alla conoscenza del territorio, per individuare i soggetti o le famiglie che potranno ricevere il dispositivo gratuitamente».

I soggetti con malattie respiratorie infatti, sottolinea l’esperto del comitato tecnico-scientifico per l’emergenza coronavirus, «sono a rischio più alto di complicanze gravi se infettati. Proprio il ridotto livello di ossigeno nel sangue, causato da disturbi respiratori e che il saturimetro è in grado di rilevare, è indice infatti del rischio di polmonite interstiziale che rappresenta una complicanza grave del Covid. Questi pazienti possono andarvi incontro se infettati e il saturimetro migliora il loro monitoraggio».

Twitter @fabioditodaro

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