Wise Society : Contro acufeni, cefalee e bruxismo ora c’è il protocollo Yada

Contro acufeni, cefalee e bruxismo ora c’è il protocollo Yada

di Vincenzo Petraglia
8 Gennaio 2022

Messa a punto da Danilo Leonardi, l'innovativa tecnica non invasiva basata su manipolazioni manuali, può essere utilizzata anche per infiammazioni del trigemino e tensioni mandibolari, oltre che a fini estetici

Ci sono disturbi per i quali non ci sono cure definitive e che, come tali, richiedono l’assunzione talvolta anche di molti farmaci per alleviarne i sintomi, inficiando molto spesso la qualità della nostra vita. Fra questi le infiammazioni del trigemino, le cefalee, gli acufeni, problematiche talvolta anche invalidanti. Una nuova tecnica non invasiva per trattare questi disturbi è stata messa a punto da Danilo Leonardi, fisioterapista e biologo, ispirata a metodiche di riabilitazione su pazienti con patologie neurologiche e muscolari, utilizzate con successo in Israele.

Il protocollo Yada è una tecnica praticata attraverso manovre che non determinano irritazione o edemi nei tessuti e vanno a stimolare in profondità l’azione del nervo trigemino. I muscoli del viso attraverso il massaggio vengono scollati e riposizionati. Le tensioni mandibolari scompaiono a vantaggio dei lineamenti del volto che appare immediatamente più disteso.

RAGAZZO CON MANI IN FACCIA

Foto: Christian Erfurt / Unsplash.

Si tratta, infatti, di una tecnica che, oltre a essere curativa, tramite manipolazioni manuali apporta benefici anche estetici, perché va ad agire sulle tensioni muscolari spesso alla base dei cedimenti del volto.

Il protocollo perfezionato da Danilo Leonardi, in seguito a lunghi soggiorni in Israele e in Brasile, dove si è specializzato nel trattamento dei pazienti affetti da traumi facciali, è particolarmente indicato per trattare problemi fisici come le infiammazioni del trigemino, le cefalee, le conseguenze di traumi facciali, i disturbi mandibolari, il bruxismo e gli acufeni.

Che cos’è il protocollo Yada?

Il protocollo Yada si esegue sul viso e consiste in una serie di manipolazioni e stimolazioni delle innervazioni del volto. Serve a riposizionare la muscolatura del viso alterata da traumi, paresi, ictus, patologie del trigemino o da modifiche strutturali, dovute all’invecchiamento biologico.

Dove nasce e chi ha messo a punto questa tecnica?

DANILO LEONARDI

Danilo Leonardi, fisioterapista e biologo, ideatore del protocollo Yada.

Ho sviluppato il protocollo Yada dopo una lunga esperienza trascorsa all’estero, tra Israele e Brasile, dove ho lavorato come fisioterapista nel recupero di pazienti affetti da traumi facciali anche causati da ictus. Yada in lingua ebraica significa “mano”.

Sviluppando la tecnica mi sono reso conto che, oltre a essere utile nella risoluzione di diverse patologie, migliora il viso anche da un punto di vista estetico.

Quali problematiche può curare? Come agisce?

Ristabilendo il corretto assetto della muscolatura facciale il protocollo Yada è utile nella risoluzione degli squilibri dovuti a occlusioni dentali scorrette, problematiche mandibolari e del trigemino. Ho ottenuto ottimi risultati anche nel trattamento degli acufeni e delle infiammazione del nervo trigemino

Qual è la maggiore innovazione apportata rispetto a tecniche analoghe?

Il trattamento agisce nei tessuti in profondità e già dalle prime sedute sono visibili modifiche in positivo sul volto del paziente, anche da un punto di vista estetico.

Quali i vantaggi, il valore aggiunto del Protocollo?

Il protocollo Yada riduce il dolore dovuto alle patologie su cui interviene, come ad esempio quelle che affliggono il trigemino, favorendo una drastica diminuzione dell’utilizzo di farmaci.

In che modo agisce a livello estetico e quali i risultati si possono ottenere?

Le rughe del volto, comprese quelle di espressione, non sono dovute soltanto al trascorrere del tempo ma a veri e propri “cedimenti” legati alla presenza di problematiche come, appunto, patologie del trigemino, della mandibola o bruxismo. Il protocollo Yada agisce sulla causa, l’aspetto del viso migliora in compattezza e i tratti si distendono.

viso di donna

Foto: Engin Akyurt / Unsplash.

Relativamente ai disturbi da curare, è una tecnica risolutiva o bisogna sottoporsi alle manipolazioni con regolarità nel tempo?

La cadenza delle sedute necessarie viene stabilita in base alla risposta del paziente. I miglioramenti sono comunque già visibili dal primo trattamento.

È una tecnica adatta a tutti o ci sono pazienti a cui è sconsigliata?

Il trattamento va a sollecitare i muscoli e l’innervazione del viso in maniera profonda e non può quindi essere praticato nei pazienti che si sono sottoposti a un lifting tradizionale o a cui sono stati applicati fili di trazione o filler.

Manipolando a fondo muscoli e parti del viso e agendo anche sul trigemino, non potrebbe creare magari qualche danno o avere controindicazioni su altri versanti?

La competenza di chi effettua questo trattamento consiste proprio nello stimolare in profondità l’innervazione del volto senza creare alcun tipo di problematica al paziente.

Il trattamento è doloroso?

È un massaggio molto profondo non paragonabile ai trattamenti eseguiti dalle estetiste. C’é una certa soggettività riguardo al dolore, ma il risultato compensa assolutamente gli eventuali fastidi.

Una persona che volesse sottoporsi alle manipolazioni del Protocollo Yada cosa deve fare?

Essendo ad oggi l’unico ad effettuare questo tipo di trattamento, può contattarmi, considerando che io sono operativo in Lombardia, a Milano e in Brianza, e in Sicilia, in due studi a Catania e Caltagirone, dove mi reco trimestralmente per far fronte alle esigenze dei miei pazienti residenti nell’isola.

Vincenzo Petraglia

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