Wise Society : Coronavirus (CoVid-19): le mascherine servono davvero?

Coronavirus (CoVid-19): le mascherine servono davvero?

di Fabio Di Todaro
24 Febbraio 2020

L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ripete a chiare lettere, da giorni. «Si raccomanda di indossare una mascherina se si sospetta di aver contratto il Coronavirus, se si presentano tosse o starnuti»

Le mascherine? Nella maggior parte dei casi, non servono (almeno per adesso) a contenere il rischio di entrare a contatto con il nuovo coronavirus (CoVid-19). L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ripete a chiare lettere, da giorni. «Si raccomanda di indossare una mascherina se si sospetta di aver contratto il Coronavirus, se si presentano tosse o starnuti o se ci si prende cura di una persona che, a seguito di un viaggio recente in Cina, mostra sintomi compatibili con l’infezione provocata dal coronavirus». Se su altri aspetti dell’epidemia si sta registrando una differenza nelle posizioni assunte dai diversi esponenti della comunità scientifica interpellati, l’opinione su questo tema è unanime. Uscire coprendo la bocca e il naso con le mascherine – peraltro ormai introvabili in molte città italiane – non fa la differenza. E, aggiungiamo, non aiuta a ridimensionare l’allarme scattato attorno all’epidemia.

Mascherina per malattie infettive

Foto: Unsplash

Restrizioni per contenere l’epidemia di coronavirus

Chi torna dalla Cina oppure chi è stato in contatto con una persona risultata positiva in Italia deve restare a casa. È questa, in estrema sintesi, la misura più stringente adottata dal Ministero della Salute, che prevede la «permanenza domiciliare» e prima ancora l’obbligo (sanzionabile, in caso di mancato rispetto) di riferire al servizio di sanità pubblica della propria azienda sanitaria di aver di aver viaggiato nelle zone a rischio negli ultimi 14 giorni. È compito dell’azienda sanitaria locale garantire il monitoraggio costante – due volte al giorno – delle condizioni di salute (febbre e altri sintomi) per tutta la durata dei 14 giorni di «quarantena» domiciliare (a parte raccontiamo come deve avvenire). Qualora si presentassero anche minimi sintomi, verrà effettuato un test per il Covid-19 da personale sanitario al domicilio del paziente e nell’ipotesi nella quale risultasse positivo, trasferito con sistema del 118 appositamente attrezzato nei reparti ospedalieri di malattie infettive.

Temi il contagio da Coronavirus? Non andare al Pronto Soccorso

Pensi di essere positivo al Covid-19? Nell’ordinanza si ribadisce inoltre che i soggetti a rischio non si devono rivolgere spontaneamente a strutture sanitarie, per evitare possibili contagi. La raccomandazione rimane quella che, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso e neppure agli ambulatori dei medici di famiglia. Ma di contattare il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118. Per i cittadini (di tutta Italia) è attivo il numero di pubblica utilità 1500.

Prevenzione e regole da osservare per diminuire il rischio di contagio

L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale per affrontare il rischio di contagio da coronavirus. Poche semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini. Oltre a indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con un banale influenza), nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol. Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.

Twitter @fabioditodaro

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