Wise Society : 5 cose da sapere sugli integratori alimentari: i consigli del biologo nutrizionista

5 cose da sapere sugli integratori alimentari: i consigli del biologo nutrizionista

di di Luca Avoledo *
30 Luglio 2014

Luca Avoledo spiega come assumere gli integratori e come conservarli, con qualche consiglio relativo anche ai rimedi naturali fai da te

Negli spot televisivi, sulle pagine dei giornali e sui cartelloni pubblicitari campeggiano, in questo periodo, le pubblicità degli integratori alimentari, in particolare quelli di potassio e magnesio. L’estate, in effetti, è il momento in cui possono verificarsi situazioni di aumentato fabbisogno di alcuni nutrienti, a causa di caldo e afa, dell’aumentata sudorazione che comportano e della conseguente deplezione di tali minerali. Affaticamento, spossatezza, malessere, debolezza muscolare, crampi sono tra le principali conseguenze di una loro carenza e, qualora compaiano, potrebbe essere davvero il caso di valutare una supplementazione di sali di magnesio e potassio.

Donna che sceglie gli integratori

Image by © Tanya Constantine/Tetra Images/Corbis

Come scegliere un buon integratore alimentare

Scegliere un buon integratore o un prodotto naturale efficace (erba, nutraceutico ecc.) non è sempre così facile come potrebbe sembrare. Alcuni aspetti vanno sempre tenuti in considerazione quando si tratta di confrontare prodotti simili di marche diverse prima di procedere nell’acquisto. E anche a casa, poi, alcune cautele sono d’obbligo. Qui di seguito trovere qualche consiglio, così da fare una scelta oculata.

Attenzione alla biodisponibilità

Anche se il minerale o comunque la sostanza è la stessa, prodotti di marche diverse possono essere più o meno efficaci a seconda del sale a cui il minerale è legato. E’ il concetto di biodisponibilità: non basta che un certo cibo o capsula contenga quella tale sostanza. E’ necessario che sia anche bene assorbita dal corpo e che arrivi dove serve. Di norma sono meglio utilizzate dal corpo le forme organiche (glicerofosfati, bisglicinati, gluconati, aspartati, oxiprolinati, citrati ecc.) di quelle inorganiche (ossidi, carbonati, cloruri, solfati ecc.). E’ opportuno abituarsi a leggere quindi l’etichetta prima dell’acquisto di un qualunque integratore minerale, che sia singolo o in sinergia (come ad esempio nei prodotti multivitaminici/multiminerali): se ci trovate, ad esempio, “magnesio ossido” avrete già elementi di valutazione.

Il kit da avere con sé

Insieme a cerotti, garze, termometri e farmaci di uso comune, alcuni integratori e prodotti naturali dovrebbero entrare a far parte del kit di pronto soccorso da portare in vacanza. Tra i miei preferiti, oltre ai sali di magnesio e potassio: i probiotici (o fermenti lattici), per contrastare sul nascere problematiche intestinali (ancor più se si viaggia all’estero, in aree tropicali o comunque caldo-umide, dove è frequente la cosiddetta “diarrea del viaggiatore”); lo psillio, un solo rimedio ambivalente, utile sia nelle situazioni di stitichezza (tipiche per alcuni soggetti quando cambiano bagno) che di evacuazioni troppo frequenti lo zenzero, che non è utile solo in cucina, ma è uno dei fitoterapici più efficaci per contrastare la chinetosi, ovvero il mal d’auto, di nave, di aereo, e i sintomi con cui si manifesta (nausea in primis).

Meglio compresse o bustina?

L’efficacia non c’entra. Ma la versione effervescente, in bustine, di molti prodotti – e senz’altro in primo luogo di tanti integratori di minerali e di vitamine – contiene in genere dolcificanti ed edulcoranti, per renderne appunto gradevole il gusto: saccarosio (ovvero il normale zucchero da tavola) e fruttosio, ma anche dolcificanti artificiali, come aspartame e acesulfame. Personalmente, suggerisco di norma di privilegiare le capsule o le compresse.

Image by © Radius Images/Corbis

La conservazione

Integratori ed erbe non durano in eterno, ovviamente. Se ancora chiusi e riposti in luogo fresco e asciutto e al riparo dalla luce, durano fino a scadenza, che di solito è indicata sulla confezione con mese (e si intende fino alla fine del mese) e anno. Ma è bene evitare i luoghi dove paradossalmente la maggior parte delle persone li conserva: bagno e cucina, ricchi di vapore, caldo e umidità. Prodotti aperti durano invece molto, molto meno, e purtroppo la durata non è esattamente definibile. Per prudenza, è meglio evitare di lasciare confezioni smezzate e terminare quanto prima i prodotti già incominciati. L’estate e le sue temperature, per giunta, peggiorano le cose. Quando il caldo inizia a farsi sentire, almeno alcuni rimedi come appunto gli sciroppi o certi tipi di probiotici trovano una migliore collocazione in frigorifero.

Attenzione ai “rimedi” naturali

Non voglio assolutamente fare allarmismo, anzi: la stragrande maggioranza dei rimedi naturali (minerali, vitamine, erbe ecc.) è, ai giusti dosaggi, ampiamente più sicura della stragrande maggioranza dei farmaci. Ma – va detto – che l’equazione “naturale e quindi senza pericoli” è un’ingenuità. Anche senza citare il fatto che è proprio in natura che si trovano i più potenti veleni, sono sempre da tenere in considerazione (soprattutto nel caso dei fitoterapici) eventuali controindicazioni, effetti collaterali e interazioni con i medicinali. Per citare un solo esempio, non sono poche le erbe che interagiscono con i farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici (aspirinetta inclusa). Chiunque sia in trattamento farmacologico – e in ogni caso chiunque non conosca bene i rimedi naturali – è bene che, prima di ricorrervi, senta il parere di un esperto.

* naturopata esperto di ecologia del corpoalimentazione salute naturale (www.lucaavoledo.it)

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