In occasione della settimana dedicata all’allattamento, la Società Italiana di Neonatologia ribadisce l’importanza del latte materno, soprattutto per i nati prematuri
«Il latte materno rappresenta la migliore alimentazione possibile per il neonato. Con queste parole Mauro, direttore della struttura di neonatologia e patologia neonatale del policlinico San Matteo di Pavia, ha concluso il congresso della Società Italiana di Neonatologia che presiederà per un altro anno.
I benefici del latte materno
I vantaggi del latte materno, da tempo noti per il neonato a termine, sono ormai certi anche nel neonato pretermine. In questo caso il beneficio è ancora maggiore, perché si riduce il rischio di insorgenza di complicanze talora gravi: quali la sepsi, la meningite, l’enterocolite necrotizzante oltre a un miglioramento dello sviluppo cognitivo. Eppure, nonostante gli enormi vantaggi, la percentuale dei neonati pretermine che assume latte materno rimane ancora inferiore rispetto ai nati a termine.
L’importanza per i neonati prematuri
Questo aspetto è legato all’inevitabile separazione fra la madre e il suo bambino ricoverato in terapia intensiva neonatale, allo stress dovuto alla nascita troppo precoce, alle condizioni cliniche della madre e del neonato. Nonché alla fisiologica immaturità del neonato prematuro che non è ancora in grado di alimentarsi al seno.
L’allattamento al seno è di grande aiuto anche per la mamma, in questo caso: la consapevolezza di contribuire al benessere del proprio neonato le restituisce infatti il suo naturale ruolo primario e la fa sentire indispensabile. «Per una maggior diffusione dell’allattamento materno nel pretermine, il primo passo da compiere è consentire ai genitori un libero accesso ai reparti di terapia intensiva neonatale, permettendo loro di conoscere precocemente il proprio bambino, di avere contatti prolungati con lui, anche attraverso la marsupio-terapia, e perché no, di familiarizzare col personale – prosegue Stronati -. La montata lattea, condizionata negativamente dallo stress della nascita, può presentarsi a qualunque età gestazionale. Le quantità di colostro prodotte, seppur minime, sono il più delle volte sufficienti per iniziare una minima precocissima alimentazione, fondamentale nei neonati critici».
L’importanza delle banche del latte
Quando il latte materno, nel primo periodo dopo il parto, non è subito disponibile, il latte umano donato può essere considerato alla stregua di un farmaco essenziale, soprattutto per i neonati più fragili: ovvero quelli con un peso alla nascita inferiore a 1,5 chilogrammi, ricoverati in terapia intensiva. Nonostante il trattamento termico, necessario per inattivare batteri e virus, ne alteri parzialmente le proprietà biologiche e nutrizionali, il latte umano donato rappresenta la prima scelta nutrizionale nel pretermine, secondo solo a quello della propria madre. Le banche del latte operano grazie alla generosità di mamme volontarie, accuratamente selezionate, che offrono il proprio prezioso dono a titolo gratuito.
Twitter @fabioditodaro