Wise Society : In Africa per curare la gente dei villaggi

In Africa per curare la gente dei villaggi

di Donatella Pavan
29 Marzo 2012

Due volte all'anno Annamaria Villa fa viaggi tra il Marocco e la Mauritania per curare la bocca agli abitanti di zone desertiche. Che non avevano mai visto prima un dentista

Qualche anno fa Annamaria Villa, ha cominciato ad andare in Africa a curare i denti a persone di sperduti villaggi: «l’idea è nata grazie al mio attuale compagno, grande viaggiatore e appassionato di quel continente che frequenta da 30 anni», racconta Villa. «È stato in Libia, Tunisia, Siria, Algeria. Conosce benissimo tutte le piste e dato che io l’Africa non la conoscevo gli ho detto: “vengo con te e mi porto i miei piccoli attrezzini che tanto sicuramente ce ne sarà bisogno” perché sono luoghi fuori dal mondo, dove difficilmente ci può arrivare un dentista», prosegue.

«In Marocco, dove siamo stati recentemente, l’auto si lascia a un certo punto e si prosegue con i muli a piedi, si fanno anche cinque ore di cammino. Si arriva in queste montagne meravigliose un po’ simili alle Dolomiti, dove fino a tre anni fa non c’era neanche l’energia elettrica. La mia attrezzatura da dentista era una cassettina di ferri, un bollitore d’acqua per disinfettare, una buona dose di anestesie e otturazioni (poche). Lì la pulizia non manca comunque, perché in Marocco, dove gli abitanti di razza berbera vivono in modo molto semplice, quasi come fossero persone dell’età della pietra, c’è l’abitudine e la cultura del tè, ripetuta con ritualità quasi magica tante volte al giorno», prosegue  Villa. Certo, non deve essere facile convincere degli sconosciuti, per di più stranieri in un Paese molto diverso dal nostro, a farsi aprire la bocca…«Il mio compagno conosceva già qualcuno lì, lui era una figura già nota e ha facilitato l’apertura di queste persone, che si affidano abbastanza facilmente ma sono timidissimi. Non riescono quasi neppure a ringraziare tanto sono riservati. E a volte preferiscono usare i gesti più che le parole».

L’impegno di Annamaria Villa in Africa è cominciato tre anni fa e ora, sempre insieme al suo compagno, organizza circa due viaggi l’anno. «Il numero delle persone che viene a farsi curare varia è quest’anno era inferiore a causa di una forte siccità tra i pastori del villaggio dove eravamo andati la prima volta, che essendo nomadi, si erano spostati in cerca di altri pascoli più fertili. Diciamo, però, che in totale vedo una decina di persone al giorno», dice ancora Villa. Altri medici, racconta la specialista, avrebbero voluto aggiungersi a loro in queste spedizioni, ma bisogna affrontare il problema dei mezzi di trasporto. «In Mauritania, per esempio, non si arriva con una macchina normale: bisogna essere abbastanza bravi e conoscere le piste e soprattutto avere una macchina ben attrezzata», conclude, «perché nel deserto, può sempre succedere di tutto».

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