Imparare a stare con se stessi e ascoltarsi, attraverso l'esercizio della concentrazione, è fonte di un profondo benessere psicofisico
Grazie a nuovi strumenti quali l’elettroencefalografia computerizzata è oggi possibile studiare il legame tra benessere psicofisico e pratiche spirituali quali la meditazione. I benefici sono molti e reali, ecco quali sono.
È stato osservato per esempio, in uno studio pubblicato sulla rivista Psychosomatic Medicine, che su persone sottoposte a otto settimane di addestramento alla meditazione si era prodotto un riequilibrio dell’emotività con uno spostamento dell’attivazione della corteccia frontale verso la parte sinistra, quella cioè legata all’emotività positiva, oltre al potenziamento della risposta immunitaria agli attacchi virali e batterici. D’altronde la meditazione altro non è che una tecnica per autoregolare le proprie funzioni mentali e fisiche attraverso l’esercizio dell’attenzione, liberando la mente da pensieri che interferiscono con la concentrazione e indirizzando la mente su qualcosa di specifico (un mantra, una preghiera o semplicemente la propria respirazione) allo scopo di rilassarsi e controllare emozioni negative quali l’odio e la rabbia.
Un anello di congiunzione tra mente e corpo che richiede il coraggio di fermarsi, staccandosi dai ritmi veloci che la società impone imparando, invece, a stare con se stessi per ascoltarsi, capire i propri desideri più profondi e assecondarli, perché è anche da questo che dipende il proprio benessere