Tempi bui per i sovrappeso. Altro che "la ciccia fa allegria"
È davvero senza tregua la “guerra” contro le taglie XXL.
Non bastassero le campagne pubblicitarie e lo sfavillante mondo della moda a metterli ko, ora arriva uno studio della London School of Hygiene and Tropical Medicine a tuonare contro gli “oversize”: «Quando si parla di sostenibilità ambientale il pensiero va subito alla popolazione – osserva Ian Roberts, uno degli autori della ricerca – ma il problema non è quante bocche ci sono da sfamare, è quanta “carne” c’è sul pianeta. E oggi stiamo diventando tutti più grassi»
Il messaggio è forte e chiaro, insomma, e lascia poche scuse ai mangioni di tutto il mondo, accusati di rastrellare risorse alimentari a mani basse. E di fare danni ingenti «perché – fanno sapere gli scienziati – l’incidenza degli obesi è paragonabile all’effetto che farebbe un miliardo di persone in più che si accomoda a tavola
Tra i Paesi più a rischio figura al primo posto il Nord America «Se ogni nazione avesse lo stesso livello di obesità degli USA – dicono dalla London School – le implicazioni per il pianeta sarebbero drammatiche».
Poi seguono il Kuwait, la Croazia, il Qatar e l’Egitto. Situazione che, spiegano gli esperti, è da attribuire alla massiccia presenza di auto in queste aree e all’abitudine di usarla anche per spostamenti brevi. Interessanti, al proposito, i nostri suggerimenti sull’attività fisica per stare o tornare in forma
“Paese modello“, invece, il Giappone che nell’ultima rilevazione faceva registrare un indice di massa corporea medio del 22 contro il 28,7 degli Stati Uniti.