Per colpa del fumo di sigaretta i cortili delle scuole superiori sono inquinati quanto le strade più trafficate. L’Istituto Nazionale dei Tumori lancia l'allarme e presenta un software fotografico che predice quanto il fumo fa invecchiare
I ragazzi sono esposti tutti i giorni all’inquinamento. Come tutti. Non è una novità. Non tutti sanno però che una delle principali fonti di inquinamento è la sigaretta fumata durante l’intervallo, capace – come dimostrato dai ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori – di trasformare i cortili delle scuole superiori in ambienti irrespirabili quanto le strade più trafficate. Questo perché, purtroppo, il 18% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni fuma. I ricercatori hanno analizzato l’aria e misurato i livelli di inquinamento nel cortile di una una scuola superiore milanese nel corso dell’intervallo di metà mattina. È risultato che la quantità per metro cubo delle polveri sottili PM2,5 – particelle inquinanti emesse dalla combustione delle sigarette – è in media di oltre otto volte superiore al normale e i valori del PM1 – particelle ancora più sottili e, quindi, ancora più pericolose – salgono di oltre 15 volte. Inoltre, un’indagine effettuata all’interno del progetto educativo “La scuola della salute” su oltre 270 ragazzi delle scuole superiori milanesi ha evidenziato che sono fumatori il 20% delle ragazze e il 13% dei ragazzi e che uno su tre ha provato almeno una volta a fumare.
Per reagire a questa tendenza sensibilizzando i giovani sui danni del fumo, l’Istituto Nazionale dei Tumori ha scelto una via vicina alle loro corde, tecnologica: un software che mostra quanto il fumo da sigaretta “invecchi” precocemente la pelle del volto. Il programma, che si chiama “Age progression software” ed è stato realizzato dal Roswell Park Cancer Institute di Buffalo (New York), dopo aver catturato un’immagine del volto e aver inserito il numero di sigarette consumate dalla persona, è in grado di generare due immagini del viso invecchiate di 30 anni. Le due immagini differiscono per il fatto che una è corrispondente all’invecchiamento naturale e l’altra all’invecchiamento accentuato dal fumo. Questo strumento è ora disponibile – per la prima volta in Italia – per tutti i pazienti del centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori. Studi scientifici hanno dimostrato che è in grado di aumentare la motivazione del fumatore a smettere.