Il 2 aprile è la Giornata Mondiale di Sensibilizzazione all'autismo. Un nastrino blu intrecciato per ricordare a tutti che il vero nemico di questa malattia è il silenzio.
Un nastrino blu intrecciato è il simbolo da esporre oggi in solidarietà di tutti quei ragazzi che non riescono a comunicare perchè affetti da autismo. Dal 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha fortemente voluto che il 2 aprile di ogni anno si festeggiasse la Giornata Mondiale di Sensibilizzazione all’Autismo. Una malattia che colpisce in prevalenza i bimbi maschi e che si manifesta entro i tre anni d’età. Un disturbo che fa molta paura perchè, pur colpendo singolarmente, ne impedisce la comunicazione con l’intiera comunità che circonda il malato. Una patologia di cui si conosce molto poco e proprio per questo spaventa e lascia attoniti, incapaci di agire, ma soprattutto un disturbo che è circondato dal silenzio. Silenzio di chi ne è affetto e silenzio di chi non sa come comunicare con il malato. I dati che arrivano rispetto a questa sindrome sono allarmanti e celebrare con forza questa Giornata è un modo per sensibilizzare cittadini e Istituzioni ad occuparsi di pù di questa che ormai viene considerata una vera e propria epidemia. Un bambino su 80 soffre di questo disturbo, un tempo addirittura identificato con la pazzia. Oggi 400mila persone sono ufficialmente riconosciute come autistiche. Lo spettro delle manifestazioni dell’autismo è vastissimo, ci sono persone che riescono ad avere una vita normale mentre altre richiedono una continua assistenza. Certo è che dall’autismo non si guarisce. La conoscenza scientifica dell’autismo negli ultimi anni, è molto progredita ha portato a cure farmacologiche che riescono a migliorare le condizioni di vita dei singoli. In Italia possiamo vantare passi enormi a riguardo, anche se ad oggi non si è ancora capito se l’autismo ha un’origine genetica. Di autismo si parla pochissimo nonostante esempi di genitori che, proprio per uscire dall’isolamento, hanno scoperto nella scrittura e nella pubblicazione delle loro esperienze, un percorso terapeutico, divulgativo e di sostentamento di progetti volti ad occuparsi di questi bambini che crescendo gravano quasi esclusivamente sui loro genitori. Ed ecco quindi, quello che per molti la scorsa estate, ha rappresentato un successo editoriale “Se ti abbraccio non aver paura” la storia di un viaggio emozionante, di un padre Franco Antonello con il figlio Andrea, autistico. Un viaggio in moto, alla faccia degli specialisti che consigliano di lasciare questi ragazzi nel loro mondo, sempre uguale. Un viaggio che ha permesso di costruire una casa per Jorge, altro ragazzo autistico conosciuto in Costarica. Un percorso difficile ed accidentato alla scoperta della paternità, in questo caso una paternità un po’ speciale, ma che ha permesso la nascita della Fondazione I Bambini delle Fate.
Viaggio nella paternità che lo accomuna a Gianluca Nicoletti, giornalista e acuto conduttore radiofonico, che con il suo blog e con il libro “Una notte ho sognato che parlavi” racconta la cronaca disincantata di una quotidianità costellata di aspetti positivi e negativi, un rapporto fatto di tutti quei gesti che per alcuni potrebbero sembrare banali, che accompagnano la vita di una famiglia un po’ più speciale delle altre.