Wise Society : Per le donne con tumore al seno la gravidanza è possibile

Per le donne con tumore al seno la gravidanza è possibile

di Fabio Di Todaro
7 Giugno 2017

La conferma del cambio registrato in poco più di un decennio arriva della Società Americana di Oncologia Clinica: su un campione di 1200 donne un terzo è rimasto incinta

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Una gravidanza dopo aver avuto un tumore al seno in giovane età: ieri un’utopia, oggi una opportunità concreta, Image by iStock

Una gravidanza dopo aver avuto un tumore al seno in giovane età? Un’utopia, fino un paio di lustri addietro. Una opportunità concreta, oggi. Sbaglia chi considera le donne ammalatesi di cancro in età fertile impossibilitate ad aver un figlio una volta terminate le terapie. La conferma del cambio di paradigma registrato in poco più di un decennio giunge da Chicago, dove s’è appena concluso il congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco): l’appuntamento più atteso dell’anno per fare il punto sull’avanzamento della lotta al cancro.

NESSUN RISCHIO DALLA GRAVIDANZA PER LE DONNE CHE HANNO AVUTO UN TUMORE AL SENO – I ricercatori hanno presentato i risultati di uno studio retrospettivo condotto su 1200 donne alle quali era stato diagnosticato un tumore al seno: il più grande mai condotto per fare chiarezza su questo tema. I ricercatori hanno evidenziato come le donne rimaste incinte dopo un’iniziale diagnosi di tumore al seno, incluse quelle con tumori che presentavano i recettori sensibili gli estrogeni, non presentavano un maggior rischio di recidive o morte. Un passo avanti importante, se si considera che, sebbene metà delle giovani donne con una diagnosi di questo tipo si dichiari propensa ad avere figli, meno di una su dieci rimane incinta. Ciò anche perché donne e medici hanno per lungo tempo creduto che la gravidanza potesse essere collegata alla comparsa di recidive, in particolare per le donne con tumore al seno positivo agli estrogeni. Quest’ultima è una forma di cancro che viene alimentata dagli ormoni sessuali femminili. Di conseguenza finora ha prevalso il timore che l’aumento dei livelli di tale ormone durante la gestazione potesse favorire la crescita di cellule tumorali rimaste occulte. A questa preoccupazione, s’aggiungeva quella secondo cui la necessità di interrompere le terapie adiuvanti ormonali prima di tentare di rimanere incinte potesse aumentare il rischio oncologico.

EFFETTO PROTETTIVO DALL’ALLATTAMENTO AL SENO – Ipotesi smentita dall’ultimo studio, invece. «I nostri risultati confermano che la gravidanza dopo un cancro al seno non dovrebbe essere scoraggiata, neanche per le donne con cancro positivo agli estrogeni – afferma Matteo Lambertini, oncologo all’Istituto Bordet di Bruxelles e primo autore della pubblicazione -. Ovviamente, però, va considerata la storia personale di ogni singola paziente nel decidere quanto tempo aspettare prima di provare ad avere figli». Del campione di 1200 donne considerato, 333 pazienti sono rimaste incinte. Dopo un follow-up di dieci anni dalla diagnosi di cancro, non è stata rilevata alcuna differenza in termini di sopravvivenza libera da malattia tra le donne rimaste incinte e quelle che non lo erano. Ma c’è di più: le sopravvissute con cancro al seno di negativo ai recettori per gli estrogeni, meno diffuso, rimaste incinte, avevano una probabilità sensibilmente inferiore (-42 per cento) di morire. Può dunque darsi, affermano gli esperti, che «la gravidanza possa avere un effetto protettivo su questa tipologia di pazienti, ma ulteriori studi sono necessari». Inoltre, nonostante i pochi dati relativi in questo studio all’allattamento al seno, i risultati suggeriscono che allattare è possibile, anche dopo l’intervento chirurgico.

Twitter @fabioditodaro

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