Anche se isolati in casa si può condurre una vita normale, con qualche precauzione per evitare che chi è in «quarantena» possa trasmettere il virus ad altri componenti della famiglia.
L’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, prevede la «permanenza domiciliare» per 14 giorni per chi torna dalla Cina o è stato in contatto con una persona risultata positiva in Italia deve restare a casa. In cosa consiste – nella pratica – questa misura? Chi ha la possibilità di sostenere la quarantena a casa, con una camera e un bagno personale, dovrà evitare contatti con famigliari e altre persone, indossando mascherina protettiva e guanti (se non da solo) e mangiando in una stanza diversa da quella in cui consumeranno i pasti gli altri conviventi. A chi non è in grado di attuare tali misure, la Regione e le aziende sanitarie offriranno una sistemazione alternativa, anche in collaborazione con le associazioni di volontariato. Da qui la ricerca di strutture in cui ricoverare queste persone per le prossime due settimane.
Chi deve ricorrere alla quarantena?
L’epidemia provocata dal coronavirus ha portato a rispolverare il termine «quarantena», come si faceva nel Medioevo, quando le epidemie di origine infettiva erano molto più frequenti. L’idea di fondo è quella di confinare le persone venute a contatto con un germe contagioso in strutture protette (come è successo alla Cecchignola, presidio militare di Roma per gli italiani evacuati da Wuhan, in Cina) o a casa. Oggi, in Italia , a essere «isolato» è chi ha avuto contatti con persone che hanno sviluppato l’infezione o che provengono da aree dove è in atto l’epidemia. Nel domicilio individuato, si può condurre una vita normale, con qualche precauzione per evitare che chi è in «quarantena» possa trasmettere il virus ad altri componenti della famiglia.
Come vivere confinati in casa in quarantena
«Sarebbe bene che, anziani o bambini in famiglia, venissero allontanati», precisa Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova. Al momento, i bambini non sembrano particolarmente colpiti dall’infezione. Ma gli anziani sì, come dimostrano anche i tre decessi italiani. E poi ci sono le regole igieniche, invocate da tutti per controllare l’infezione da coronavirus (ma, in generale, valide per moltissime infezioni, influenza stagionale compresa). Sarebbe bene anche, per chi può, usare bagni separati dal resto della famiglia. E usare biancheria personale, da lavare spesso. Altra precauzione: disinfettare le superfici degli ambienti domestici, soprattutto bagno e cucina, con candeggina o ipoclorito di sodio. Sarebbe bene inoltre che la persona «sospetta» non dorma con il compagno o la compagna. Per mangiare, chi non ha scorte a sufficienza, può chiedere la consegna a domicilio a negozi o conoscenti. L’infezione non si trasmette attraverso gli alimenti e il «delivery» non è a rischio. Detto ciò, è bene attenersi a qualche regola igienica sugli imballaggi esterni (eliminarli subito e lavarsi sempre le mani).
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