Wise Society : Combattere la depressione con lo stile di vita

Combattere la depressione con lo stile di vita

di di Fabrizio Buratto
22 Ottobre 2010

Abitudini sbagliate. Non vivere secondo ritmi energizzanti. Che ci diano riposo e carica. Così diventiamo facile preda di ansia e stress. Il medico Leanti la Rosa propone alcune vie da seguire. Per curarsi iniziando a partire da se stessi

Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione sarà la malattia più diffusa al mondo nel 2020. Il medico-massaggiatore Giovanni Leanti la Rosa spiega perché il suo punto di vista sul fenomeno si discosta dalla medicina ufficiale.

foto di un occhio

Quali sono le cause della depressione?

Le principali cause della depressione sono gli stress acuti, come i lutti e le separazioni, ma lo stress in generale può aprire le porte all’insonnia e, nel lungo periodo, alla depressione. Perché depressione significa carenza di energia, e se una persona dorme male non può recuperare, con il sonno, le energie consumate durante il giorno.

Quanto contano gli stili di vita nella depressione? Quali sono i migliori e quali i peggiori?

Gli stili di vita possono essere depressogeni o energizzanti. Gli stili di vita della città sono tendenzialmente depressogeni perché ci sono molti stress e uno scarso contatto con la natura e con le fonti energetiche: la sana alimentazione, il movimento, il sole. Mentre nell’ambito contadino o negli altri contesti dove le persone svolgono un lavoro a contatto con la natura, la depressione incide molto meno anche perché il lavoro fisico fa riposare bene, mentre la sedentarietà e le posture coatte di chi lavora in città sono condizioni che disperdono energia, più che restituirla.

Perché i depressi vengono ricoverati nel reparto di Psichiatria? La depressione è una malattia mentale?

La depressione viene considerata, dalla medicina moderna, una malattia mentale, ma per l’esperienza che mi sono fatto in più di trent’anni con le persone depresse, occorrerebbe invece considerarla una malattia psicosomatica dove il corpo parla anche della depressione. Con la postura, alla visita medica con il dolore e con l’anchilosi. Io sostengo che, se le malattie possono essere psicosomatiche e la terapia può essere somatopsichica.

Ansia

Foto di Christopher Ott / Unsplash

In cosa consiste una terapia somatopsichica?

Consiste in quello che io chiamo “il trapianto d’ambiente”. Se noi trasferiamo un corpo depresso, malato, in un ambiente antidepressivo, anche la mente riceve informazioni antidepressive e viene liberata da tutte le idee depressogene.

Dove si pratica il “trapianto d’ambiente”?

Dalla mia esperienza di esperto in talassoterapia, oltre che di massaggio antistress, ho compreso che le terapie più efficaci sono quelle in cui la persona viene “trapiantata” in un gruppo che segue uno stile di vita sano. Per questo, nella vacanza-benessere al mare o alle terme, ai corsi di massaggio unisco corsi di sana alimentazione. Si sta tutti insieme, si mangia insieme, si socializza, si va a letto presto e ci si sveglia presto. In sintesi, si adotta uno stile di vita nuovo, senza forzature, che spesso viene conservato al rientro della vacanza poiché ci si accorge che, seguendo questo ritmi e questi stili di vita, si sta decisamente meglio.

Come si cura la depressione?

La cura della depressione è la cura. Prendersi cura di una persona sofferente e depressa è fondamentale per aiutarla a venirne fuori. I depressi si possono curare in molti modi: accompagnandoli a fare una passeggiata, a fare shopping, al cinema e poi tornare a casa e preparare una cena dove, attraverso il cibo, passa ancora la cura e l’affetto. Fino ad arrivare anche al massaggio, se una persona è capace di farlo.

Lei è contro l’uso degli psicofarmaci?

Nei casi molto gravi, di depressione trascinate a lungo, gli psicofarmaci sono necessari come “stampelle chimiche”, ma per un periodo più breve possibile. Gli psicofarmaci – come tutti i farmaci – non curano le cause dei malanni, ma i sintomi. Però, se non curiamo le cause di una malattia, quando smettiamo di assumere i farmaci, i problemi si ripresentano. Il più delle volte aggravati perché il nostro organismo, avendo ricevuto farmaci esogeni, ha smesso di produrli. La medicina moderna si è dimenticata che noi siamo industrie farmaceutiche ambulanti. Siamo produttori di farmaci endogeni, che il nostro organismo regola a seconda delle necessità. Invece, quando prendiamo una medicina esogena, non possiamo controllare la quantità necessaria al nostro corpo, né il tempo di somministrazione.

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