Wise Society : Camminata mindfulness: cos’è, come si fa e perché fa bene

Camminata mindfulness: cos’è, come si fa e perché fa bene

di Paola Greco
9 Agosto 2023

Una pratica che necessita di pochi minuti al giorno ma che promette di riportare l’equilibrio nel proprio sé. Concentrarsi sul passo, sul respiro, sul battito del cuore, allontanando tutti i pensieri superflui che ingolfano la mente. Ecco una forma di meditazione alla portata di tutti, per sopravvivere alla frenesia dei nostri giorni

Quante volte succede che per cavarsi da una situazione che ci procura ansia, apriamo la porta ed andiamo a fare una bella camminata, meglio ancora se in mezzo alla natura? Un sistema per rilassarsi e cacciar via lo stress, da sempre alla portata di tutti. Ma da qualche tempo questa sensazione diffusa di ritrovata serenità a seguito di una passeggiata solitaria, ha anche una valenza scientifica, supportata da una ricca letteratura. Perché se la Mindfulness può sembrare una moda dei nostri anni, nella realtà essa rientra in un programma per la riduzione dello stress, con approccio scientifico, messo a punto dal biologo molecolare Jon Kabat Zinn nel lontano 1979.

Camminata Mindfulness sulla spiaggia

Foto di Brian Mann / Unsplash

Cos’è la Mindfulness?

Per chi non ne avesse ancora sentito parlare, la Mindfulness è una disciplina che adotta una serie di tecniche, che pescano dalle filosofie orientali e dallo yoga, per aumentare la capacità di controllo sulla propria mente.

Attraverso semplici esercizi di concentrazione ripetuti con assiduità, possiamo abituarci a respingere il flusso di pensieri strutturali che rallentano la nostra mente: pensieri inutili, che ci privano di energie, allontanandoci dal momento che stiamo vivendo, quell’”hic et nunc” tanto caro a Orazio, che vedeva nel “qui e ora” l’unica occasione di felicità e di completezza.

È una pratica molto consigliata soprattutto in questo periodo storico così difficile, in cui imperversa il fenomeno del doomscrolling, la tendenza a cercare online in modo ossessivo notizie negative, che non fanno altro che farci perdere lucidità, ingolfando la mente con brutti pensieri che non ci riguardano direttamente. La mindfulness può essere applicata a qualsiasi attività, anche alla camminata: la camminata consapevole o mindful walking, specie se praticata nella natura, apporta benefici notevoli.

Mindful-walking-nel-bosco

Foto di Emma Simpson / Unsplash

La camminata mindfulness o camminata consapevole

La camminata mindfulness, nello specifico, è una pratica che invita a raccogliersi, a respirare, ad abbandonare pensieri negativi che offuscano e ingolfano la mente. Durante questa pratica, è fondamentale porre attenzione su tutti i movimenti involontari del proprio corpo, come la respirazione e il battito del cuore, e su quelli che, seppur volontari diventano automatici, come il camminare, soffermandosi sul passo: il tallone che poggia sul terreno, seguito dalla pianta del piede, e infine dalla punta che stacca e così via. Insomma: bisogna imparare a “stare con il camminare”, seguendo l’antico insegnamento Zen: “quando cammini, cammina e basta”.

Se la mente divaga su pensieri superflui, bisogna esercitarsi a riprenderla di nuovo, legandola al momento preciso che si sta vivendo, seguendo consapevolmente la sequenza del passo “sollevo-muovo in avanti-poso-sposto il peso”. Concentrarsi sul respiro, sentire ogni parte del proprio corpo che si muove a ritmo costante, avvertire ogni cambiamento intorno alla propria persona.

Come cominciare a fare la camminata mindfulness

Se non si sa da dove cominciare, una soluzione efficace ed immediata potrebbe essere quella di farsi guidare da un audio: ce ne sono diversi e di differente lunghezza tra cui scegliere, così come pure molto varia è l’offerta di libri sull’argomento.

Dove e quando praticarla?

Questo tipo di meditazione si può praticare sempre, anche solo per pochi minuti e ovunque, associandola a qualunque attività: andando al lavoro, a fare la spesa, in un parco, l’importante è concentrarsi su quello che si sta facendo.

Certamente però, avendole la possibilità, è preferibile prendersi il tempo per camminare nella natura: che sia sul bagnasciuga della spiaggia, in campagna o in un bosco, o anche semplicemente in un parco, se si è in città, l’ambiente naturale offre una maggiore facilità di connessione con ciò che ci circonda, portando più velocemente ad uno stato di meditazione interiore e permettendo di rimanere saldi nella concentrazione sul ritmo dei propri passi.

Per quanto riguarda il quando invece, benchè si possa sfruttare davvero qualunque momento della giornata, instaurare una routine, la mattina o la sera, può essere di aiuto per inserire questa pratica nella propria quotidianità.

I benefici della camminata consapevole

Questo porre attenzione a ciò che si fa, al qui e ora, permette di raggiungere uno stato di calma consapevole, che riporta in contatto col proprio io, ed i cui benefici si irradiano sulle attività quotidiane, attraverso l’accettazione di sé, curando o prevenendo la sofferenza interiore che, se trascurata, può portare a veri e propri disturbi, come la bulimia, l’anoressia, la depressione. Basta anche una pratica quotidiana di 10/20 minuti al dì per osservare, già dopo 10 giorni, i primi benefici a livello di gestione dello stress.

Paola Greco

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