Wise Society : Con i cambiamenti climatici aumentano le malattie infettive

Con i cambiamenti climatici aumentano le malattie infettive

di Andrea Ballocchi
8 Aprile 2025

Diversi studi scientifici evidenziano una correlazione tra cambiamenti climatici e malattie infettive, in tutto il mondo. Le ripercussioni in Europa e la situazione critica dell’Italia

C’è una correlazione tra cambiamenti climatici e malattie infettive. Diversi studi scientifici hanno evidenziato l’influenza del climate change sulle malattie patogene a carico dell’uomo. Uno dei più recenti, pubblicato su Nature, rileva che il 58% delle malattie infettive affrontate dall’umanità in tutto il mondo sono state aggravate dai pericoli climatici. Secondo un rapporto del World Economic Forum, i cambiamenti climatici avranno un impatto profondo sulle persone e sulle economie, causando circa 14,5 milioni di morti in più e 12.500 miliardi di dollari in costi economici da qui al 2050.

malattie infettive e cambiamenti climatici

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Gli effetti dei cambiamenti climatici sulle malattie infettive

Le malattie infettive sono causate da organismi patogeni, come virus, batteri, funghi e parassiti, ciascuno dei quali ha condizioni climatiche preferite in cui si sviluppa con maggiore facilità. I cambiamenti nei modelli meteorologici (come temperatura media, precipitazioni e umidità relativa), influenzano positivamente la capacità di sopravvivere e diffondersi di questi vettori.

Con il riscaldamento globale, sono divenuti più frequenti e più intensi eventi meteorologici estremi, in grado di creare condizioni favorevoli alla diffusione di patologie. Così si favorisce la correlazione tra cambiamenti climatici e malattie infettive. Inoltre, gli eventi meteorologici estremi, tra cui inondazioni e uragani, possono anche portare a circostanze che facilitano la diffusione di malattie tra le persone, facilitate dal sovraffollamento nei rifugi di emergenza e l’interruzione dei servizi sanitari.

Sebbene molti fattori contribuiscono alla diffusione delle malattie infettive oltre al climate change, è anche vero che esso presenta molti effetti complessi sull’ambiente fisico, sugli ecosistemi e sul comportamento umano che possono influenzare i patogeni e gli animali che li trasportano.

La crisi climatica aggrava la situazione sanitaria

Per comprendere l’influenza dei cambiamenti climatici sulle malattie infettive vengono a supporto i risultati di vari studi scientifici. Quello già citato all’inizio, a cura di un team interdisciplinare dell’università delle Hawai’i – Mānoa, è stato condotto sotto forma di ricerca sistematica di esempi empirici sugli impatti di dieci pericoli climatici sensibili alle emissioni di gas serra su ciascuna malattia patogena umana nota. Ha scoperto che in 218 delle 375 malattie infettive affrontate dall’umanità tutto il mondo (il 58%) sono state aggravate a un certo punto dai pericoli climatici; solo nel 16% di esse è stato a volte ridotto. Casi empirici hanno rivelato 1.006 percorsi in cui i pericoli climatici, tramite diversi tipi di trasmissione, hanno portato a malattie patogene.

È necessario che i medici siano pronti ad affrontare i cambiamenti nel panorama delle malattie infettive, ha rilevato George R. Thompson, professore di medicina presso la UC Davis School of Medicine e autore principale di un articolo, pubblicato sul Journal of the American Medical Association ha lanciato l’allarme sull’emergere e la diffusione di patogeni dannosi, esortando la comunità medica ad aggiornare la propria istruzione e formazione e ad adottare misure per combattere il riscaldamento globale.

Gli stessi esperti e autori dello studio hanno evidenziato diversi segnali che denotano un aggravamento delle condizioni entro cui è più facile la trasmissione di malattie infettive. Un esempio è legato alle zecche: stanno assistendo a casi di malattie trasmesse dalle zecche già a gennaio e febbraio. Un’altra preoccupazione riguarda la malaria. I cambiamenti legati alla portata delle piogge hanno portato a una crescita sensibile del numero di zanzare e a un tasso di trasmissione della malattia più elevato.

Pericolo zecche

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La situazione in Europa e il caso dell’Italia

Anche l’Europa e l’Italia risentono negativamente di questa correlazione tra cambiamenti climatici e malattie infettive. Una prima valutazione, effettuata dallo European Center for Disease Control (Ecdc) sull’importanza e l’espansione di patologie diffuse da zanzare, mosche della sabbia, zecche e roditori, ha posto in evidenza questo rischio.

Malattie come la dengue, la febbre del Nilo occidentale, la febbre chikungunya, la nefropatia epidemica e l’encefalite da morso di zecca hanno il potenziale di scatenare epidemie in alcune parti dell’Europa. Un esempio concreto di questo rischio è rappresentato dall’epidemia di chikungunya esplosa nell’estate 2007 in Italia, nella zona di Ravenna.

L’Italia figura tra i Paesi europei più esposti agli effetti del caldo estremo, secondo una ricerca condotta dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine e pubblicata su Nature Medicine, cui hanno contribuito anche l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Asl Roma 1 e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). Da quanto risulta, le morti causate dai cambiamenti climatici potrebbero aumentare di ben 2,3 milioni entro il 2099, con il sud dell’Europa particolarmente colpito, mentre i paesi più nordici potrebbero giovarne con una diminuzione importante delle morti causate dal freddo.

L’Italia è particolarmente esposta alle modifiche dell’ambiente, specie in quanto Paese ponte tra Nord Africa ed Europa. Come ha messo in evidenza Vania Giacomet, Professore Associato di Pediatria, Università degli Studi di Milano durante il 78esimo congresso di Pediatria, nel 2023 si è registrato un aumento delle uova di zanzara tigre superiore alla media degli ultimi 5 anni, registrandosi di conseguenza anche un aumento del rischio di diffusione di virus trasmessi dalle zanzare e di malattie che un tempo erano tipiche delle zone umide. Solo nel primo trimestre del 2024, i casi di Dengue (malattia virale) sono aumentati di circa sei volte rispetto allo stesso periodo del 2023.

Un aumento di malattie sottostimato

La maggiore incidenza, dovuta ai cambiamenti climatici, delle malattie infettive si segnala in tutto il mondo. Per esempi, negli Stati Uniti, tra il 2003 e il 2023, sono stati segnalati più di un milione di casi di malattie trasmesse da vettori. Negli ultimi due decenni, il numero di casi segnalati annualmente è approssimativamente raddoppiato.

Tuttavia, l’effettiva incidenza delle malattie è sostanzialmente sottostimata, fa sapere il National Emerging Special Pathogens Training and Education Center (NETEC). Per esempio, mentre ogni anno vengono segnalati ai Centers for Disease Control and Prevention circa 30mila casi di malattia di Lyme (una specifica infezione trasmessa dalle zecche), recenti stime basate su altri metodi, come i database delle assicurazioni nazionali, suggeriscono che ogni anno negli Stati Uniti circa 476mila persone vengono diagnosticate e curate per la malattia di Lyme.

Andrea Ballocchi

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