Originaria dall'antica tradizione vedica indiana, la medicina alternativa si basa sulla ricerca dell'equilibrio tra corpo e mente per prevenire le malattie e sull'utilizzo dell'alimentazione sana e di rimedi naturali per vivere meglio e più a lungo
Si scrive Ayurveda, si legge scienza della vita o, ancor meglio – sistema medico complesso che mira alla prevenzione e alla cura. Disciplina antichissima originaria dell’India, l’Ayurveda si basa sulla ricerca dell’equilibrio tra corpo e mente come prevenzione alle malattie e sull’utilizzo di rimedi naturali.
E’ sempre più utilizzata anche nei paesi occidentali per tutta una serie di benefici che permetterebbero – se applicati rigorosamente – di vivere a lungo e in salute. Attraverso un approccio olistico, infatti, chi intraprende un percorso ayurvedico si dedica sia al corpo sia alla mente, ispirandosi al benessere totale dell’individuo e puntando alla longevità.
Le origini dell’Ayurveda, scienza che viene dall’Induismo
La parola ayurveda deriva dal sanscrito ayur (durata della vita o longevità) e veda (conoscenza rivelata). Scienza che affonda le radici nelle scritture sacre dell’Induismo, l’Ayurveda opera attraverso una concezione olistica di mente, corpo e spirito. Ma che cos’è l’Ayurveda? Usata per la prima volta nel Charaka Samhita – un trattato di 500 principi medicinali compilato durante il regno dell’imperatore Kanishka – è un sistema che abbraccia la vita dell’individuo in modo olistico. L’Unione europea e la maggior parte degli Stati membri oggi annovera l’Ayurveda tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita soltanto da parte di medici qualificati e specializzati nell’ayurveda.
L’Ayurveda come stile di vita, il parere dell’esperta
“Oltre a essere scienza della vita e sistema di medicina complesso, l’ayurveda è un vero e proprio stile di vita che abbraccia tutti gli aspetti dell’esistenza e che riguarda la longevità, la prevenzione e il mantenimento della vita in uno stato felice, soddisfatto e sano”, spiega Antonella Macri, docente e terapista ayurvedica e titolare del Centro Namastè di Monza che da più di dieci anni si occupa di trattamenti ayurvedici.
I quattro obiettivi
“L’ayurveda – spiega Macri – attiva una serie di conoscenze che vanno dalla creazione dell’esistenza all’evoluzione fino alla dissoluzione. In pratica considera tutti i fondamenti del ciclo di vita e di morte. Gli obiettivi dell’ayurveda sono quattro:
- Dharma (giustizia);
- Artha (acquisizione di ricchezza con mezzi adeguati e il suo giusto utilizzo);
- Kama (il compimento di desideri nobili);
- Moksha (liberazione o obiettivo finale – ovvero lo stato di liberazione dalla miseria e dal dolore presenti nella vita).
Lo scopo principale è la prevenzione, il mantenimento della salute e del benessere totale e quindi anche la longevità”.
E benché i trattamenti ayurvedici – dai massaggi riequilibranti a quelli rilassanti che vengono considerati vere e proprie tecniche di ringiovanimento – possono essere dei toccasana per il benessere fisico, la vera rivoluzione ayurvedica, si innesca, secondo gli specialisti, solo abbracciando l’intera filosofia.
L’analisi del polso per comprendere lo squilibrio psicofisico
“Chi si avvicina all’ayurveda – spiega Macri – comincia un percorso di conoscenza di se stesso. Il primo passo che consiglio, in genere, è quello di un’analisi bioenergetica che viene fatta tramite l’analisi del polso da parte di un medico ayurvedico specializzato. Questa analisi consente di comprendere lo stato bionergetico della persona e di rendersi conto, a livello sottile, di quali possono essere i malesseri che nel tempo potrebbero trasformarsi in patologie. Lo squilibrio del polso è una vera mappa del malessere di un individuo e indica la disarmonia corporea fisiologica e mentale”. Dopo questa analisi, quindi, si intraprendono percorsi individuali che permettono di dare anche una serie di suggerimenti per riarmonizzare l’individuo a partire dall’alimentazione, per poi passare ai rimedi erboristici solo di tipo naturale e ai trattamenti ayurvedici come i massaggi”.
Ayurveda e alimentazione: siamo quello che mangiamo
Di grande importanza, infatti, il binomio ayurveda-alimentazione. “In ayurveda – aggiunge Macri – l’uomo è considerato il risultato di ciò che mangia, dice e pensa, da qui l’importanza dell’alimentazione, poiché tutto ciò che mangiamo può nutrire, equilibrare o avvelenare il nostro corpo. E’ fondamentale nutrirsi bene, di cibi sani e di qualità. L’analisi ayurvedica, inoltre, fa emergere tutte le trasformazioni bioenzimatiche che si attivano nel corpo grazie alla digestione e del fuoco interno che serve a mantenerci in salute. Ecco perché il mantenimento alla salute passa da tecniche di purificazione (anche grazie a cibi che permettono di disintossicarsi), eliminazione delle tossine e indicazioni di routine giornaliera e stagionale che utilizza anche preparati erboristi secondo ricette antiche ayurvediche e massaggio ayurvedici con oli fitoterapici”
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Maria Enza Giannetto