Itinerario fra gli atolli del nord dell'arcipelago maldiviano tra spiagge e mare da sogno e creature marine di grande fascino
Le Maldive sono un paradiso d’acqua che rischia di scomparire a causa dei cambiamenti climatici e del conseguente innalzamento del livello degli oceani. Una meta perfetta per chi ama la natura e il mare, con i tesori che custodisce sui suoi fondali, ricchissimi di biodiversità, anche se certamente più “poveri” rispetto al passato, con una barriera corallina che via via sta morendo a causa dell’innalzamento della temperatura dell’acqua. Un mondo sommerso popolato da specie animali che si possono osservare soltanto qui e in poche altre parti del pianeta, che rendono questa destinazione fra le più desiderabili al mondo, ideale anche per vacanze di fine anno al caldo, lontani dal freddo dell’inverno occidentale.
Maldive, un mondo d’acqua tutto da scoprire
Narra una leggenda islamica che Dio, dopo aver creato il mondo, ammirandolo dall’alto, rimase talmente colpito dalla bellezza di quanto aveva fatto che si commosse e le sue lacrime, incontrando l’acqua del mare, diedero vita allo sterminato numero di isole che costituisce l’arcipelago delle Maldive. 1192 per l’esattezza, raccolte in 26 atolli nell’Oceano Indiano, a ridosso dell’Equatore, circa 700 chilometri a sud-ovest dello Sri Lanka. Un agglomerato di isole, alcune piccolissime, che si estende in lunghezza per oltre 800 km coprendo una superficie di 21mila kmq, anche se le terre emerse occupano soltanto 298 kmq, grosso modo come il Lago di Garda.
Un mondo d’acqua insomma capace di stregare col suo caleidoscopio di colori che non ha pari nel pianeta: dal turchese, blu e smeraldo del mare al bianco accecante delle spiagge di sabbia fine come borotalco, dal verde delle palme che si spingono fino al pelo dell’acqua, ai rosa, i viola, i rossi e gli aranci di albe e tramonti infuocati, senza dimenticare i meravigliosi cieli stellati di notti fuori dal mondo avvolte dal silenzio e dal quasi del tutto assente, soprattutto negli atolli più sperduti, inquinamento luminoso.
Della totalità delle isole solo poco più di duecento sono abitate – vale la pena visitare qualche villaggio di pescatori con i loro ritmi slow e i multicolori mercati di pesce, frutta e ortaggi – e un centinaio quelle dotate di strutture turistiche. Una meta, le Maldive, un tempo prerogativa quasi esclusivamente di turisti benestanti, oggi alla portata di sempre più ampie fette di viaggiatori, anche grazie a soluzioni di pernottamento più abbordabili rispetto ai classici resort super lusso, come le guest house per esempio, tramite cui venire in contatto con la gente autoctona, che li gestisce.
Sport e natura incontaminata
Questo variegato paradiso tropicale offre sconfinate possibilità di fare sport: surf, windsurf, kitesurf, snorkeling, immersioni da sogno. Qui vivono oltre mille specie di pesci e molluschi, che danno la sensazione di trovarsi all’interno di un gigantesco acquario. La politica di sviluppo non distruttivo avviata negli anni ’70 (i resort, per esempio, non possono avere un’altezza superiore a quella della palma più grande dell’isola) ha preservato l’ambiente marino e non dagli scempi edilizi che hanno, invece, colpito altre aree turistiche tropicali.
Fra le calme acque cristalline delle lagune protette dalle scogliere coralline, reef, originatesi nei millenni attorno a vulcani inabissati, si vede di tutto. Pesci chirurgo e farfalla, pesci angelo, fra i più belli di questi mari, pesci balestra, palla, istrice, oltre a pesci leone, pietra, pagliaccio e pappagallo, dal caratteristico becco che serve per raschiare le alghe che si formano sui coralli, fra i principali produttori della sabbia corallina. Quando mangiano le alghe frantumano, infatti, anche il corallo che poi espellono sotto forma di sabbia finissima, che contribuisce a dar vita alle isole maldiviane, false isole in realtà in quanto non ancorate ma frutto appunto di accumuli di sabbia.
Fra la nutrita fauna pelagica, barracuda, tonni, carangidi, pesci vela, svariati tipi di squali: a pinna bianca, a pinna nera, squali grigi, nutrice, martello, chitarra, leopardo ed enormi squali balena. Oltre a mante, aquile di mare, tartarughe marine, delfini.
In barca fra atolli, spiagge da sogno e magnifiche creature marine
Collegata da Roma e Milano da diverse compagnie aeree come Alitalia, Qatar ed Emirates con voli diretti o con scalo, la capitale Malé rappresenta il punto di snodo per le meraviglie dell’arcipelago, per visitare le quali la stagione migliore è quella secca che va da dicembre ad aprile, anche se la stagione umida (maggio-novembre) è la più indicata per l’incontro ravvicinato con molte specie marine.
Gli atolli più vicini alla capitale, anch’essi meravigliosi, sono i più battuti, sia con navi da crociera che con altre imbarcazioni, come i dhoni, le tipiche barche di legno dei pescatori, in pratica i taxi delle Maldive. Per gli atolli più lontani, più segreti e meno affollati, ci si può spostare in idrovolante, per viste magnifiche sull’arcipelago.
Gli atolli del Nord sono spettacolari, ma prima di spostarsi vale la pena comunque, avendo tempo, fare tappa in qualcuna delle splendide isole dell’atollo Malé Nord. Fra tutte, Kaafu, Hudhuveli e Himmafushi, col suo bel mercato di artigianato per tessuti, tappeti, stuoie e oggetti in legno intagliato. Gaamaadhoo è la prediletta dei surfisti, attratti dall’emozionante spot Jailbreak, mentre le acque di Gaafaru custodiscono i relitti delle imbarcazioni SS Seagull, Erlangen e Lady Christine, affondate fra ‘800 e ‘900. Imperdibili alcune aree marine come Shark Point, per incontri ravvicinati con gli squali, Blue Canyon, per i suoi coralli blu, e Manta Point, per avvistare qualche manta.
Andando verso Nord, fra gli atolli più belli c’è Lhaviyani, dove si trova Kanuhura, una delle spiagge più osannate della nazione, dalla sabbia finissima con l’omonimo rinomato resort. Incantata (e deserta) la vicina isola di Jehunuhura. Poco frequentato e selvaggio è l’atollo di Shaviyani, dove il turismo è arrivato più di recente: comprende sedici isole e svariate spiagge deserte usate dalle tartarughe per deporre le uova.
Meravigliosi anche gli atolli di Noonu, che conta 13 isole abitate e soltanto pochi resort super esclusivi come i celebri Cheval Blanc Randheli e Velaa Private Island, non proprio alla portata di tutti, e di Raa e Baa. Quest’ultimo, composto da 75 isole e dichiarato Riserva mondiale della biosfera dall’Unesco, custodice uno dei santuari assoluti delle Maldive per le immersioni: Hanifaru Bay, regno di una gigantesca popolazione di mante, creature di cui si conosce ancora molto poco.
Per comprenderne meglio i comportamenti, etologi e biologi marini si concentrano in quest’area per osservarle e studiarle e alcuni operatori consentono anche a selezionati turisti di partecipare alle spedizioni scientifiche. Fra questi, l’italiano Albatros Top Boat, che propone affascinanti itinerari in yacht fra gli atolli più belli e incontaminati e da oltre un ventennio è impegnato in spedizioni con scienziati italiani e stranieri. Ad Hanifaru, soprattutto nella stagione dei monsoni, fra maggio e novembre, le correnti spingono il plancton nella laguna radunando un notevole numero di mante fra le più grandi del mondo. Lo spettacolo, reso possibile in partnership con l’organizzazione inglese Manta Trust, specializzata nella salvaguardia di queste misteriose creature, è grandioso, sospesi fra i volteggi di questi maestosi eppure tanto leggiadri animali, sempre più vulnerabili e bisognosi di protezione.
Spedizioni fra relitti e attività per l’ambiente
Per Natale Albatros Top Boat organizza diversi pacchetti, fra i quali quello fra il 22 e il 29 dicembre a bordo del MY Duca di York con un itinerario fra alcuni degli atolli più belli e incontaminati dell’arcipelago con, lungo il tragitto, snorkeling e immersioni da sogno. Nel 2025 il programma “Missione Relitti” prevede immersioni fra i relitti più interessanti custoditi dalle profondità dell’Oceano. Attraverso il progetto “Cupid 4 Science”, Albatros Top Boat porta avanti, inoltre, il proprio impegno nella salvaguardia dell’ambiente, attraverso lo studio e il campionamento delle microplastiche presenti nell’acqua e il coinvolgimento di diversi ricercatori, che gli ospiti in barca possono affiancare durante le fasi sia di studio e di raccolta dei materiali. Info: Albatros Top Boat, 0323.50.52.20 – 335.67.73.164.
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Vincenzo Petraglia