Il sistema di vie che collegava anticamente Canterbury a Roma è oggi un percorso che, sulle orme dei pellegrini medievale s'insinua tra le bellezze architettoniche di borghi antichi e città d'arte e attraversa ambienti naturali incontaminati. Un modo per mettesi alla prova fisicamente e psicologicamente e forse anche di riflettere sull'impatto dell'uomo sulla terra
È uno dei cammini più appassionanti e affascinanti del mondo. Tra spiritualità, natura, storia e riconnessione con se stessi, la via Francigena è oggi un cammino che, ripercorrendo l’antico itinerario storico che dal nord dell’Europa portava alla città eterna, permette a chiunque di scoprire le bellezze del percorso, di mettersi alla prova fisicamente e psicologicamente. E mentre in cammino si conosce meglio se stessi, si può anche riflettere sull’impatto dell’uomo sulla Terra.
Che cos’è la via Francigena
Cinque Stati, 16 regioni e più di 637 comuni: sono oltre tremila i chilometri della Via Francigena che vanno da Canterbury in Inghilterra a Roma e poi fino a Santa Maria di Leuca in Puglia.
Storicamente per Via Francigena, o meglio per Vie Francigene, si intende un fascio di Vie che anticamente collegavano i territori dominati dai Franchi (ovvero le attuali Francia e Germania) alla città di Roma. Un filo rosso che unisce l’Europa dei popoli e delle culture e che oggi, tra montagne, mulattiere, vie campestri e viabilità minore, viene percorso da pellegrini moderni e turisti sostenibili. I camminanti contemporanei, infatti, ripercorrono le più antiche strade d’Europa, seguendo i segnavia della strada francigena che guidavano gli antichi pellegrini che nel medioevo si indirizzavano verso la Città Santa.
Nel 1994, la Via Francigena ha ottenuto la certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”, una garanzia d’eccellenza che viene concessa in base al rispetto di criteri, definiti dal Consiglio d’Europa (che vanno dalle tematica europea unitaria, alla creazione di un network transnazionale, fino alla realizzazione di progetti innovativi nell’ambito di cooperazione, valorizzazione della memoria, scambi culturali e educativi, turismo culturale e sviluppo sostenibile). Inoltre, l’associazione europea Vie Francigene (AEVF), fondata il 7 aprile 2001, è stata riconosciuta dal Consiglio d’Europa come referente istituzionale per la tutela e valorizzazione della Via Francigena nel 2007.
Un po’ di storia
Nel VII secolo, i Longobardi contendevano il territorio italiano ai Bizantini. Per collegare il Regno di Pavia e i ducati meridionali attraverso una via sicura ma alternativa, si scelse un itinerario che era sempre stato considerato minore e che, dopo aver valicato l’Appennino in corrispondenza dell’attuale Passo della Cisa, e dopo la Valle del Magra, si allontanava dalla costa proseguendo verso Lucca.
Perché si chiama così?
Il tracciato si chiama Via Francigena perché il pellegrinaggio era una pratica diffusa in età carolingia, ovvero sotto il Sacro romano impero di Carlo Magno, re dei franchi. Nell’anno 990 l’arcivescovo inglese Sigerico viaggiò verso la città eterna e al suo ritorno annotò il suo percorso, in 79 tappe, su un diario. Proprio sulle tracce del suo cammino, è “nata” la via Francigena.
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La via Francigena oggi: il percorso
Oggi il cammino che da Canterbury porta a Roma, fedele a quello narrato dall’Arcivescovo Sigerico nei suoi Diari, è percorribile a piedi e in bicicletta e parzialmente a cavallo ed è studiato per essere percorso da tutti, anche in un’ottica di turismo lento e sostenibile.
La Via Francigena inizia di fronte alla Cattedrale di Canterbury e lungo la Pilgrim Way arriva fino a Dover da dove si supera la Manica attaverso il treno o il traghetto. Da Calais, in Francia si passa nelle regioni del Nord-Pa-de-Calais-Picardie, dello Champagne-Ardenne e della Franche-Comtè per entrare in Svizzera e proseguire nei cantoni del Vaud, costeggiando il lago di Ginevra e del Vallese in direzione delle Alpi. Attraverso il Passo del Gran San Bernardo, si entra in Italia e superata la Val d’Aosta, si prosegue in Piemonte e in Lombardia. Intrapreso il fiume Po, si passa in Emilia superando il Passo della Cisa. A questo punto la via Francigena arriva in Toscana e attraverso la Lunigiana, il Chianti si entra nel Lazio fino a raggiungere Roma. Le città più note che la Via Francigena attraversa sono: Canterbury, Dover in Inghilterra; Calais, Bruay-La-Bruissiere, Arras, Laon, Reims, Chalon-en-Champagne, Langres, Besançon, Pontarlier in Francia; Orbe, Lausanne, Montreux, Aigle, Saint Maurice, Martigny in Svizzera; Passo del Gran San Bernardo, Aosta, Ivrea, Vercelli, Pavia, Piacenza, Fidenza, Passo della Cisa, Sarzana, Massa, Lucca, San Gimignano, Siena, San Quirico d’ Orcia, Bolsena, Viterbo, Roma, Città del Vaticano in Italia.
Le tappe in Italia
Delle 79 tappe segnate dal vescovo nel suo diario, 45 sono in Italia e ne fanno uno dei cammini più belli d’Italia. Dalle Alpi al Lazio, tra le bellezze della via Francigena Toscana e tanto altro, ecco quali sono le tappe italiane del Cammino.
Tappa 01 – Dal Gran S. Bernardo a Echevennoz
Tappa 02 – Da Echevennoz ad Aosta
Tappa 03 – Da Aosta a Chatillon
Tappa 04 – Da Chatillon a Verrès
Tappa 05 – Da Verrès a Pont St. Martin
Tappa 06 – Da Pont St. Martin a Ivrea
Tappa 07 – Da Ivrea a Viverone
Tappa 08 – Da Viverone a Santhià
Tappa 09 – Da Santhià a Vercelli
Tappa 10 – Da Vercelli a Robbio
Tappa 11 – Da Robbio a Mortara
Tappa 12 – Da Mortara a Garlasco
Tappa 13 – Da Garlasco a Pavia
Tappa 14 – Da Pavia a Santa Cristina
Tappa 15 – Da Santa Cristina a Orio Litta
Tappa 16 – Da Orio Litta a Piacenza
Tappa 17 – Da Piacenza a Fiorenzuola
Tappa 18 – Da Fiorenzuola a Fidenza
Tappa 19 – Da Fidenza a Fornovo
Tappa 20 – Da Fornovo a Cassio
Tappa 21 – Da Cassio al Passo della Cisa
Tappa 22 – Dal Passo della Cisa a Pontremoli
Tappa 23 – Da Pontremoli ad Aulla
Tappa 24 – Da Aulla a Sarzana
Tappa 25 – Da Sarzana a Massa
Tappa 26 – Da Massa a Camaiore
Tappa 27 – Da Camaiore a Lucca
Tappa 28 – Da Lucca ad Altopascio
Tappa 29 – Da Altopascio a San Miniato
Tappa 30 – Da San Miniato a Gambassi Terme
Tappa 31 – Da Gambassi Terme a San Gimignano
Tappa 32 – Da San Gimignano a Monteriggioni
Tappa 33 – Da Monteriggioni a Siena
Tappa 34 – Da Siena a Ponte d’Arbia
Tappa 35 – Da Ponte d’Arbia a San Quirico
Tappa 36 – Da San Quirico a Radicofani
Tappa 37 – Da Radicofani ad Acquapendente
Tappa 38 – Da Acquapendente a Bolsena
Tappa 39 – Da Bolsena a Montefiascone
Tappa 40 – Da Montefiascone a Viterbo
Tappa 41 – Da Viterbo a Vetralla
Tappa 42 – Da Vetralla a Sutri
Tappa 43 – Da Sutri a Campagnano di Roma
Tappa 44 – Da Campagnano a La Storta
Tappa 45 – Da La Storta a Roma
Prima di partire per percorrere la Via Francigena
Il cammino non è, ovviamente, un semplice trekking. Prima di partire, oltre a rispolverare le regole il decalogo del viaggiatore sostenibile, ci sono alcune cose da sapere per entrare, appieno, nello spirito della via Francigena.
Il passaporto del pellegrino
Ad esempio c’è da sapere cos’è la Credenziale, o “passaporto del pellegrino”: il documento fondamentale del viandante che consente di avere accesso, con agevolazioni, alle strutture di accoglienza lungo l’itinerario. Lungo il cammino, infatti, il pellegrino riceverà un timbro negli uffici turistici, parrocchie, strutture ricettive e di ristoro.
Testimonium
E chi percorre gli ultimi 100 km a piedi o 200 km in bicicletta, con la Credenziale può ricevere il Testimonium, ovvero la certificazione “dell’avvenuto pellegrinaggio a Roma devotionis causa”. È il corrispettivo della “Compostela”, che si ottiene al compimento del Cammino di Santiago. Nella tradizione storica si trattava di una pergamena molto importante perché dimostrava che il pellegrinaggio era compiuto e il voto sciolto.
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Le app e le guide sulla Via Francigena
E oggi per partire più informati è anche possibile scaricare l’App per iPhone e Android che consente la navigazione GPS lungo l’intero percorso della Via Francigena da Canterbury (Kent, Inghilterra) a Roma (Lazio, Italia), più di 2200 km divisi in 104 tappe. Le mappe e le descrizioni delle tappe possono essere precaricate sullo smartphone, che può funzionare anche in assenza di copertura internet. Inoltre, sempre sul sito sono disponibili i riferimenti alle varie guide ufficiali, tra cui ‘La Via Francigena in Toscana’ di Terre di Mezzo editori: da Lucca a Siena e attraverso la Val d’Orcia e la Guida alla Via Francigena in bicicletta – Oltre 1000 chilometri dalle Alpi a Roma Roberta Ferraris entrambe di Terre di Mezzo Editore.
La via Francigena e la sostenibilità
In occasione del 3° Global Strike For Future del 27 settembre 2019, l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), ha espresso la sua convinta adesione al movimento con lo slogan “Via Francigena for future”. L’Associazione è impegnata, quindi, anche nella promozione e condivisione di pratiche attente alla sostenibilità ambientale lungo uno degli itinerari “green” più lunghi d’Europa con i suoi 3 mila km. Il cammino rappresenta infatti anche un’occasione di crescita nel rispetto dell’ecosistema e della biodiversidà e dell’ambiente: camminare è il perfetto viaggio sostenibile. “Percorrere in bicicletta o a piedi l’antica via – si legge sul sito – è, quindi, anche una scelta etica e di turismo consapevole che mette al primo posto l’habitat in cui viviamo. Vivere il paesaggio nella sua dimensione più autentica, nella lentezza dei passi, permette anche di osservare meglio ciò che ci circonda, apprezzarne le bellezze e talvolta i limiti causati dalla noncuranza umana”.
Via Francigena. Road to Rome 2021. Start Again!”
Un grande evento organizzato da AEVF per il 20° anniversario della sua fondazione, avvenuta il 7 aprile 2001 a Fidenza (Parma), e del 27° anniversario del riconoscimento della Via Francigena quale “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”, avvenuto nel 1994. Via Francigena. Road to Rome 2021. Start Again! è un grande momento di festa, una lunga marcia a staffetta – partita il 16 giugno 2021 da Canterbury fino a Roma il 10 settembre e a a Santa Maria di Leuca , il 18 ottobre 2021 – da percorrere a piedi e in bicicletta, lungo i 3.200km della Via Francigena. Il bordone del pellegrino, infatti, prende il posto della fiaccola olimpica, e viene portato, tappa per tappa, lungo l’intero cammino. Un’azione lanciata anche per verificare lo stato del percorso, mettendo in luce eccellenze ed eventuali carenze e proponendo miglioramenti, per dar risalto ai singoli tratti regionali.
Maria Enza Giannetto