Wise Society : Scuola e sostenibilità: la “Rinnovata Pizzigoni” educa i bimbi a contatto con la natura

Scuola e sostenibilità: la “Rinnovata Pizzigoni” educa i bimbi a contatto con la natura

di Valentina Gerig
6 Dicembre 2011

È a Milano, zona Mac Mahon, questo specialissimo istituto pubblico (elementare) dove in tanti vorrebbero iscrivere i propri figli: perchè dà valore al contatto con l'ambiente e alla socializzazione

Tre asinelli, un pony e una capretta scorrazzano nel recinto. Nel pollaio si affacciano i pavoni a fare la ruota. Un signore con un camice verde sta parlando a un gruppo di bambini col grembiule colorato. Sono in cerchio e lo seguono attenti. Ci sono castagni, cipressi e una serra. Non ci troviamo in un agriturismo in aperta campagna ma a Milano, nella scuola elementare statale  Rinnovata Pizzigoni, a un passo dal traffico di via Mac Mahon e dalle case popolari di via Ardissone. Dove agli alunni si fa lezione anche di sostenibilità.

Imparare attraverso quello che si vede

 

Che la Rinnovata sia un posto speciale è chiaro a molti milanesi tanto che è stata inserita nella classifica nazionale dei “Luoghi del Cuore” FAI (Fondo Ambiente Italiano) nel censimento del 2010, conquistandosi il 36esimo posto. E qualche mese fa il filmaker Bruno Chiaravalloti ha vinto il concorso FAI il tuo film (nell’abito del Milano Film Festival) con il cortometraggio Rinnovata la chiamò dedicato proprio alla Pizzigoni.  L’istituto, che quest’anno festeggia i cento anni, deve il nome alla sua ideatrice e fondatrice, Giuseppina Pizzigoni. La sintesi del suo pensiero è scritta sul marmo, all’entrata della scuola: “Tempio, la natura. Scopo, il vero. Metodo, l’esperienza”.  Giuseppina Pizzigoni, milanese, nata nello stesso anno della Montessori, decise di rivolgersi inizialmente alle classi meno abbienti. «La nostra scuola è oggi fatta di parole molte e di attività poche; essa tende a livellare le menti piuttosto che a sviluppare le singole energie», scriveva questa insegnate minuta dalla volontà di ferro. Propose un metodo sperimentale empirico: all’eccessivo verbalismo scolastico fatto di nozioni a numeri, rispose portando i bambini a stretto contatto con la natura. Oggi come allora, i piccoli alunni (600 iscritti quest’anno distribuiti in 25 classi) imparano la geometria attraverso la aiuole che si trovano nel parco, a forma di rombo, esagono e triangolo. In quinta affittano un appezzamento nel terreno della scuola per capire cosa siano costi, ricavi e guadagni e organizzano, all’interno della scuola, mercati di ortaggi e fiori. E poi in classe si parla spesso di tutte le tematiche, oggi così attuali, legate alla sostenibilità in una grande metropoli come Milano.

Partecipazione attiva e metodi speciali

 

La Direttrice della Scuola, Giovanna Mezzatesta confessa: «Abbiamo tutte le difficoltà di una scuola statale». La Rinnovata, infatti, per rimanere speciale ha bisogno di attenzione e cura. La splendida struttura architettonica che ricorda le case coloniche lombarde deve combattere contro il tempo: muri scrostati, bagni da rifare, scale da aggiustare. I fondi mancano e il Comune finora non ha aiutato molto in questo senso. Chi si rimbocca le maniche è la scuola stessa insieme al Comitato Genitori. Nelle scorse settimane le mamme e i papà dei bambini iscritti alla scuola si sono armati di vernice, pennelli e scale al grido di Rinnoviamo la Rinnovata. «Partecipo da poco alle riunioni- racconta entusiasta Camilla Amati, ex alunna della scuola e giovane mamma di Nico,  che frequenta la IV elementare, «a volte ci ritroviamo anche la sera, a scuola. Stiamo preparando, già ora, i lavori in polistirolo per Carnevale. E lavoriamo tutti insieme grandi e piccoli». Camilla è molto soddisfatta anche del celebre metodo della scuola: «Fa sentire i bambini tutti un po’ scienziati. Scoprono tutto loro direttamente. Quando c’è una gita, ad esempio, l’insegnante di mio figlio non rivela mai alla classe la destinazione. La sorpresa è fondamentale».  Nei corridoi incontriamo anche Pietro Notarianni, un altro papà impegnato a rendere più bella la Rinnovata. Ex alunno, genero di uno dei maestri storici dell’istituto, è portavoce tra Comitato Genitori e Scuola. Non ha dubbi, Notarianni, sul fatto che la Rinnovata sia una scuola speciale: «La rete sociale qui è fortissima. Se devo trovare qualcuno che riaccompagni mia figlia a casa, ci metto un secondo a trovarlo. Altrove non capita certo la stessa cosa» Alla Pizzigoni è grande l’attenzione anche per la socializzazione tra i ragazzini: ogni anno si tiene la cerimonia di gemellaggio tra alunni di prima e quinta classe. Ad ogni neo arrivato viene affiancato un gemellone (così si chiama), che lo seguirà in alcuni momenti dell’anno, come una specie di fratello più grande.  La scuola ha venticinque classi e ogni anno è al completo, in quanto a iscrizioni. Le richieste sono molte, anche da parte di chi non fa parte della zona. «C’è anche chi viene ad abitare qui vicino apposta», spiega sorridendo la direttrice, «molti genitori prima ci chiedono la zona di competenza e poi cercano casa per rientrare nel bacino di utenza».

Un cortometraggio per il F.A.I.

 

L’atmosfera che si respira tra i banchi di scuola è documentata bene nel cortometraggio Rinnovata la chiamò di Bruno Chiaravalloti (il cui trailer si può vedere sul sito www.fondoambiente.it). Il regista ha partecipato al bando di F.A.I., Milano Film Festival e Banca Intesa, per la realizzazione di un lavoro su uno dei primi 150 “Luoghi del Cuore”. Chiaravalloti spiega così la scelta della Pizzigoni: «Uno dei motivi per cui mi piace tanto fare il filmmaker è la possibilità di raccontare delle storie. Quando ho passato in rassegna l’elenco ho pensato che una scuola elementare, per di più così particolare, fosse un soggetto stimolante perché, dopo la famiglia, rappresenta forse la prima comunità in cui entra a far parte un bambino». Originale anche la modalità di raccontare la Pizzigoni: «Non avevo intenzione di fare interviste frontali sulla storia della scuola e del metodo educativo. Cercavo una classe, dove l’insegnante adottasse il più possibile il metodo della fondatrice, per far trasparire l’atmosfera delle lezioni» spiega il regista, che ha seguito le lezioni di italiano e matematica nella III E per quattro settimane, aggiungendo: «Mi hanno dato assoluta libertà e disponibilità e credo proprio di essere riuscito a raccontare quello che volevo». Per festeggiare i cento anni del metodo Pizzigoni, la dirigenza scolastica aveva chiesto al Comune di piantare cento ciliegi, in modo da riempire di verde la strada dove si affaccia la scuola. Per ora è rimasta un’idea, bellissima. Nel frattempo il cuore della Rinnovata continua a battere a Milano.

 

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