Wise Society : Trame d’Italia, nasce il sistema degli itinerari culturali autentici

Trame d’Italia, nasce il sistema degli itinerari culturali autentici

di Maria Enza Giannetto/Nabu
19 Giugno 2018
SPECIALE : Vacanze sostenibili fra natura e patrimonio culturale

La piattaforma digitale aggregherà percorsi esperienziali lungo il Belpaese con un approccio interdisciplinare capace di mostrare il l'intero patrimonio di un territorio

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Tra gli itinerari culturali proposti da Trame d’Italia anche il Monferrato. Nella foto l’interno del Duomo di casale Monferrato, foto: Trame d’Italia

Mettere a sistema il patrimonio culturale diffuso in Italia attraverso la creazione e la vendita di itinerari culturali che favoriscano la conoscenza e la crescita di territori italiani autentici e poco conosciuti, generando occupazione e sviluppo sostenibile.
È nata a maggio 2018 (presentata a Roma nella sede del Mibact) Trame d’Italia, impresa sociale presieduta dall’architetta Antonia Pasqua Recchia che intende attrarre i viaggiatori di tutto il mondo alla scoperta di percorsi esperienziali vicini alla storia e alle tradizioni dei territori meno noti del e nel Belpaese.
La piattaforma digitale aggregherà itinerari culturali con un approccio interdisciplinare capace di mostrare, appunto, la trama di un territorio e le sue connessioni attraverso la storia, l’arte, la cultura, l’attività produttiva, l’artigianato e l’enogastronomia. Il tutto a piedi o a cavallo.
L’obiettivo è quello di attivare 50 Trame locali, costituite ciascuna da una rete di operatori e soggetti locali affiliati e di raggiungere una massa critica che renda più efficaci gli investimenti in marketing e comunicazione (nel periodo di lancio, ammonteranno ad oltre 300.000 euro) e gli accordi con i tour operator.
Il progetto prevede che nei primi 5 anni vengano conquistati oltre 300.000 viaggiatori che dovrebbero diventare oltre un milione in 9 anni, quando tutte le 50 Trame avranno raggiunto i 5.000 itinerari annui. La piattaforma è già attiva e presenta i territori della Lunigiana, del Monferrato e della Brianza, ai quali si aggiungeranno Matera, la Valle Camonica, la Bergamasca e il Mantovano, oltre a molti altri già allo studio.
«Vogliamo essere un caso di sharing economy – commenta Daniele Rossi, amministratore delegato di Trame d’Italia – e di convergenza tra profit e non profit per valorizzare i moltissimi territori italiani pregiati e poco noti, ma anche per contribuire a creare viaggiatori più consapevoli dei veri valori culturali e quindi cittadini migliori. Aspiriamo a diventare un brand forte  Il Paese ne ha bisogno e ha anche tutto il potenziale necessario. E noi possiamo contare sul know how di Fondazione Italiana Accenture e di Accenture oltre che su un gruppo di soci e supporter che hanno tutte le caratteristiche per varare un’iniziativa di sistema e di successo».

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Le cave di marmo in Lunigiana sono una degli itinerari culturali che si possono raggiungere a piedi, foto: Trame d’Italia

Trame d’Italia nasce dalla volontà di scalare e replicare il modello sviluppato dall’idea vincitrice del concorso “ARS. Arte che realizza occupazione sociale” di Fondazione Italiana Accenture. Dopo un periodo di sperimentazione e un progetto pilota dedicato al territorio della Lunigiana, l’iniziativa è risultata meritevole di essere sviluppata a livello nazionale.
La promessa di Trame d’Italia al viaggiatore è quella di consentirgli, in un modo semplice e conveniente, l’accesso a storie, persone e beni autentici con modalità divulgative e piacevoli, capaci di coniugare un alto livello di accessibilità intellettuale con il piacere dell’apprendere.
«Operativamente – spiegano i responsabili – la struttura centrale di Trame d’Italia metterà a disposizione la piattaforma digitale, il brand, il disciplinare di prodotto, gli accordi distributivi e gli investimenti promozione. Alle diverse Trame locali compete di sviluppare gli itinerari e i contenuti, attivare il territorio e svolgere le funzioni di destination management».
Il progetto vede il coinvolgimento di Associazione Dimore Storiche Italiane, CGM, Confcooperative, FAI, Fondazione Cariplo, Fondazione Italiana Accenture, Google,  Musement, Touring Club, Valica e UBI Banca.

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