L’istituto Ettore Majorana sperimenterà la possibilità di accomodarsi tra i banchi a partire dalle 10. Il preside Giuliano: "Un vantaggio per gli studenti".
Volete che i vostri figli vadano bene a scuola? Non buttateli giù da letto. E pensate all’opportunità di mandarli a scuola più tardi. L’addio all’inizio delle lezioni alle 8, sperimentato a Oxford negli ultimi due anni con il progetto «Teensleep», è pronto a diventare realtà anche in Italia. Sarà una scuola di Brindisi, l’istituto Ettore Majorana (industriale e liceo delle scienze applicate), a sperimentare per la prima volta nel nostro Paese la possibilità di accomodarsi tra i banchi a partire dalle 10. La decisione è stata assunta dal preside Salvatore Giuliano, di concerto con il corpo docenti, in vista del prossimo anno scolastico e riguarderà alcune prime. La notizia è stata annunciata nei giorni scorsi, quelli in cui molte famiglie in tutta Italia hanno iniziato a interrogarsi sulla scuola a cui iscrivere i propri figli.
LEZIONI AL VIA ALLE 10 – Il sogno di ogni studente, oltre che di molti genitori costretti a compiere mille peripezie per accompagnare i figli a scuola, s’appresta dunque a diventare realtà. « Dopo anni di sperimentazione di metodologie didattiche che puntano ad andare incontro alle esigenze degli studenti, il nostro non è un punto di partenza, ma di arrivo», spiega Giuliano, che il 23 e il 24 ospiterà Luigi De Gennaro, ordinario di psicofisiologia alla Sapienza di Roma e da tempo studioso dei meccanismi alla base del sonno e dell’apprendimento, per spiegare a tutte le parti in causa (alunni, genitori, docenti, personale amministrativo) il razionale scientifico che è alla base di questo esperimento. «Oggi i ragazzi vanno a letto più tardi rispetto ai miei tempi, mentre le ore necessarie per favorire il processo dell’apprendimento sono rimaste le stesse: da otto a dieci per notte – afferma -. Ecco perché l’idea di spostare in avanti l’inizio delle lezioni si tramuterà in un vantaggio per gli studenti». Gli studi che dimostrano quanto dormire di più e più a lungo produce effetti positivi sulla salute dei ragazzi si sono moltiplicati negli ultimi tempi. Gli adolescenti costretti a sedere ai banchi prima delle 8,30 sono più a rischio depressione e ansia. Ne sono sicuri i ricercatori della facoltà di medicina dell’università di Rochester, nello stato di New York. E non importa se i ragazzi rispettano tutte le norme di buona condotta, come spegnere lo smartphone un’ora prima di andare a letto: la pressione esercitata dalla campanella che squilla troppo presto disturba il sonno e aumenta i rischi di sviluppare disordini mentali. «Al contrario, le lezioni che iniziano dopo le 8,30 rappresentano un fattore protettivo per i teen-ager», ripete da tempo Jack Peltz, professore di psichiatria e autore dello studio. Figuriamoci se il sonno può proseguire fino a oltre le 9.
L’INTERAZIONE CON L’OROLOGIO BIOLOGICO – Obiettivo dell’operazione è
allineare – o provare a farlo – i ritmi della biologia con quelli imposti dalla collettività. Oggi è nota l’esistenza di un orologio interno al nostro organismo che regola, tra le altre cose, il ritmo sonno-veglia. Questo a sua volta fa sì che sia solo in alcuni momenti della giornata che si producano certe proteine, e si attivino certi metabolismi. Questo complesso meccanismo è alla base, per esempio, dell’oscillazione della temperatura corporea, del crescere (o meno) del senso di fame e del trend non lineare che ci porta a essere più propensi all’apprendimento in alcuni momenti della giornata. L’idea della scuola di Brindisi parte da qui per mettere i giovani di età compresa tra i 14 e i 16 anni nelle condizioni di essere quanto più ricettivi possibile. L’esperimento, per adesso, ha raccolto più consensi che critiche. Saranno gli stessi ragazzi a mettersi alla prova durante l’anno, per raccogliere dati utili a una prossima pubblicazione scientifica. Tra i banchi di scuola e già impegnati con la ricerca: ecco il primo effetto dell’inizio posticipato delle lezioni.
Twitter @fabioditodaro