Wise Society : Rifugi, dove l’esperienza montana è più autentica e sostenibile

Rifugi, dove l’esperienza montana è più autentica e sostenibile

di Maria Enza Giannetto/Nabu
24 Luglio 2017

Dalle Alpi all'Etna, le capanne gestite da associazioni o da privati sono ormai piccoli alberghi che offrono proposte culturali, sportive ed enogastronomiche nel totale rispetto dell'ambiente

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Tra i rifugi di montagna, dove la vacanza è sostenibile. Nella foto: la Capanna Cadlimo in Svizzera ©Ticino Turismo

D’estate la voglia di ritemprarsi tra boschi, langhe e sentieri di montagna è un trend in continua crescita. E in crescita sono i turisti, gli alpinisti e gli escursionisti che si dedicano al trekking e a passeggiate nei boschi scegliendo i rifugi montani non solo per pernottare ma per godere appieno di un’esperienza autentica di ospitalità a stretto contatto con la natura. Nati per aiutare i viandanti che in passato, attraversando le montagne, avevano bisogno di luoghi dove trascorrere la notte e rifugiarsi in caso di maltempo, i rifugi (o capanne) sono oggi diventati piccoli alberghi e pur offrendo spesso solo servizi essenziali sono un’alternativa economica, ecosostenibile e su misura per un soggiorno in montagna.

In Italia, oggi, solo il Club Alpino Italiano vanta 774 tra rifugi e bivacchi. A questi si aggiungono rifugi privati o gestiti da associazioni per un totale di almeno 1000 strutture sul territorio nazionale dove è possibile trovare proposte enogastronomiche, sportive, culturali o che possono rispondere “semplicemente” alla ricerca di un alloggio eco. Sulla punta Gnifetti del Monte Rosa, la Capanna Regina Margherita è il più alto rifugio montano d’Europa a 4.559 m s.l.m. Ben visibile anche dal fondo valle, ospita un importante laboratorio adibito alla ricerca scientifica ed è dedicato alla regina Margherita di Savoia che vi pernottò nel 1893, anno dell’inaugurazione. La struttura, con una capacità di 70 posti letto distribuiti in camere con letti a castello, nel 2002 ha ottenuto la Certificazione UNI EN ISO 14001 che comprova il suo minimo impatto sull’ambiente circostante. Per ridurre ulteriormente la produzione di rifiuti, nel giugno 2010 si è scelto di utilizzare la ceramica nel servizio ristorativo migliorando anche la

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Tra i rifugi quello più alto d’Italia è la Capanna Regina Margherita che si trova sulla punta Gnifetti del Monte Rosa, Foto Angelo Ronconi/Flickr

qualità dei pasti offerti.

Non solo Italia. Oltre le Alpi, nel Ticino, le capanne, oltre a essere punti di partenza perfetti per le escursioni, sono strutture intime con un’ottima cucina locale e diverse offerte pensate appositamente per i loro ospiti. Nella regione Ritom-Piora, a 2.570 metri di altitudine, ad esempio, si trova la Capanna Cadlimo dove, fino a settembre, grazie al guardiano Heinz, è possibile partecipare a una competizione di Slackline (otto metri di corda elastica estesa sopra il lago): chi riuscirà ad attraversare quest’ultimo restando in equilibrio potrà soggiornare gratis. Nella Valle Onsernone, tra le più verdi e selvagge valli ticinesi, all’altezza di Vergeletto,  a 1.700 metri sul livello del mare, si  trova l’Alpe Salei, un’antica costruzione in pietra, un tempo un caseificio, dove oggi i padroni di casa Gianluca e Ilenia accolgono i loro ospiti coccolandoli con tipiche specialità ticinesi e con proposte relax ad hoc come il seminario di Tai Chi con il monaco zen italiano Roberto Galli che si svolgerà dal 26 al 27 agosto.

In giro per il Belpaese, ci sono anche i rifugi che vantano l’etichetta ecologica di Legambiente Turismo Bellezza Natura. In Toscana, il Rifugio Le Cave è immerso nella Riserva Naturale Acquerino Cantagallo a circa 800 metri s.l.m ed è punto di ristoro per escursionisti e centro di educazione ambientale (CEA). La struttura, una costruzione in pietra completamente ristrutturata, dispone di una cucina attrezzata, di un’ampia sala da pranzo e di una saletta bar. Elettricità e riscaldamento sono alimentate da fonti rinnovabili: c’è un impianto fotovoltaico, una caldaia a legna ed è prevista l’istallazione di un pannello solare per l’acqua calda sanitaria.

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Tra le attività dei rifugi di montagna anche il Tai Chi  praticato nella capanna Salei nel Canton Ticino, Foto: ©Ticino Turismo-Gianluca Quintini

Nel Parco Nazionale del Pollino, in località Pedarreto a 1.350 m.s.l.m, il Rifugio Fasanelli offre un calendario di attività e servizi che si rifanno totalmente ai principi del rispetto e della tutela dell’ambiente. Inoltre, la ristorazione del Rifugio offre i piatti tipici della gastronomia lucana e del territorio, attraverso l’utilizzo delle produzioni agroalimentari del Parco garantite e certificate.

In Sicilia, da qualche settimane è stato inaugurato, sull’Etna, in territorio di Belpasso, il rifugio di Monte Manfrè a poche centinaia di metri da Piano Bottara. Il Rifugio montano, di proprietà del Comune di Belpasso, dispone di sale accoglienza su due piani, arredate e attrezzate, idonee per pranzi e pernottamenti. L’area circostante, totalmente immersa nel bosco, permette pic-nic,  barbecue, attività sportive all’aperto (le domeniche estive sono previste passeggiate guidate). Il Rifugio Manfrè, tra l’altro, è stato inserito nel calendario del Festival delle Alpi e montagne italiane, unico rifugio siciliano presente nel programma dell’evento nazionale.

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