Wise Society : Riapre il Bosco di San Francesco. Un luogo per scoprire il terzo paradiso…

Riapre il Bosco di San Francesco. Un luogo per scoprire il terzo paradiso…

di Barbara Pozzoni
16 Gennaio 2012

È frutto di un importante restauro paesaggistico la riapertura del magnifico spazio naturalistico ad Assisi. Voluto dal FAI, con la collaborazione del grande artista biellese Michelangelo Pistoletto. Ma i lavori da fare sono ancora tanti: ecco come dare una mano

Il 2011, appena terminato, è stata una buona annata per il FAI. Infatti proprio in quest’ultimo anno il Fondo Ambiente Italiano (www.fondoambiente.it) ci ha regalato tre beni di notevole importanza. A Venezia, in aprile, è stato riaperto il Negozio Olivetti, in Piazza San Marco. Inaugurato nel 1957, su progetto di Carlo Scarpa e per desiderio di Adriano Olivetti, doveva essere uno showroom dove esporre le macchine da scrivere e da calcolo prodotte dalla celebre azienda di Ivrea. Di proprietà delle Generali Assicurazioni, è stato restaurato e dato in concessione al FAI per l’apertura al pubblico. A giugno c’è stata poi l’inaugurazione, conseguita al restauro, di Villa dei Vescovi sui Colli Euganei, donata al Fondo Ambiente Italiano nel 2005, da Maria Teresa Olcese e dal figlio Pierpaolo, in memoria del marito e padre Vittorio Olcese. Infine, a novembre, è stata la volta della riapertura al pubblico del Bosco di San Francesco, ad Assisi. Un lavoro, quest’ultimo, reso possibile grazie alla partecipazione di molti volontari, che per ripulirlo dall’incuria e dall’abbandono, durati molti anni hanno impiegato ben 6000 ore di duro lavoro.

Adotta un albero o una panchina

Il bosco di San Francesco (una vasta area di 64.000 metri quadrati ai piedi del Sacro Convento e della Rocca Maggiore di Assisi) è stato donato al FAI nel 2008, da Banca Intesa San Paolo e solo nel maggio 2010 si sono potuti iniziare i lavori, che ne hanno permesso la riapertura l’11 novembre 2011. Da quel giorno è aperto a tutti e per sempre come gli altri luoghi gestiti dal Fondo Ambiente Italiano. Per  farlo rivivere, strappandolo dal degrado in cui si trovava da molti anni, sono state rimosse trenta tonnellate di rifiuti, tra cui 362 pneumatici abbandonati da più di 50 anni; sono stati inoltre piantati circa 200 ulivi nuovi e ne sono stati rimessi in produzione almeno 150 di quelli che già c’erano. Così dall’anno prossimo si potrà  trovare in commercio anche l’olio del Bosco di San Francesco. «Il lavoro è ancora tanto», racconta Luca Chiarini, responsabile del luogo «e  chiunque lo desideri, può aiutarci a completare l’opera immane di recupero: per sostenerci, oltre ad iscriversi al Fai, chiunque può “adottare” delle panchine, che vengono sistemate lungo il percorso della passeggiata principale e che possono essere dedicate, tramite una targhetta applicata, a chi si vuole. Si può fare lo stesso con alcuni alberi.

L’opera di Land Art più grande d’Italia

Infatti nell’area denominata “Terzo Paradiso”, si trovano 121 ulivi che sono stati adottati e donati al Fai da amici e soci  e che compongono il grande lavoro di Michelangelo Pistoletto. «Il Maestro ha creato qui la seconda opera di Land Art più grande d’Italia, in mezzo alla quale si può passeggiare, ma che dall’alto della Rocca di Assisi, si può godere nella sua totale bellezza», aggiunge Chiarini. «Al centro della composizione, che ha la forma del segno matematico dell’infinito, c’è un’asta d’acciaio che simbolizza l’unione tra il cielo e la terra: Pistoletto infatti ha teorizzato l’unione tra il primo paradiso, quello dell’eden, della natura e degli animali con quello dello sviluppo e dell’intelligenza dell’uomo. Bisognerà arrivare all’unione dei due per onorare e per vivere la natura in modo completo e rispettoso, secondo il grande artista». Percorrere questo bosco, non è solo attraversare uno spazio naturalistico, ma anche seguire le orme del passato, partendo dal muro di cinta di Piazza San Francesco e passando dalla meravigliosa Chiesa di Santa Croce, dimora di uno splendido affresco seicentesco, ma anche un cammino spirituale dove si può meditare sul rapporto tra uomo e natura.

 

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