Nei repair café lo slogan “riparare, non buttare” fa rima con economia circolare. È un modo per invertire la tendenza consumistica di un mondo in cui si creano rifiuti in quantità sempre maggiore: nel 2021 sono stati prodotti 57,4 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), un peso superiore all’opera umana più pesante della Terra: la Grande Muraglia cinese. A essere in crescita sono anche gli oggetti riparati: secondo l’Open Repair Alliance si sono registrate 54.402 attività di riparazione durante gli eventi di riparazione della comunità di repair cafè in tutto il mondo, in crescita del 12% rispetto all’anno precedente.
Cos’è un repair cafè?
I repair café sono ambienti in cui avvengono incontri aperti a tutti e che ruotano attorno alla riparazione. Tutto è accessibile: luoghi, strumenti, manuali. A quest’ultimo proposito, iFixit Europe offre un manuale di riparazione online gratuito e modificabile pubblicamente contenente più di 50mila manuali che permettono a 10 milioni di visitatori mensili di riparare le loro cose. Sempre in tema di numeri: si contano più di 2.300 repair cafè in tutto il mondo, che coinvolgono quasi 35mila volontari.
Cosa è possibile riparare al Repair Café? Praticamente tutto: dagli elettrodomestici ai vestiti, dai alle biciclette fino si giocattoli, tutto ciò che è rotto è il benvenuto.
In questi luoghi si creano condizioni di condivisione dei saperi. Nel repair café persone senza alcuna conoscenza lavorano insieme agli esperti per raggiungere uno scopo comune: non buttare ma, anzi, riutilizzare.
Chi ha inventato i repair cafè e dove si vuole arrivare
Il Repair Café è un’iniziativa nata da Martine Postma, ambientalista ed ex giornalista olandese. È lei ad aver introdotto il concetto e dal 2007 si è impegnata per la sostenibilità a livello locale in tutti i modi: è stata lei ad aver aperto il primo Repair Café nel 2009 ad Amsterdam. L’iniziativa ha avuto successo, tanto che Martine ha fondato la Repair Café Foundation. Dal 2011, questa fondazione, ora nota come Repair Café International, offre supporto professionale ai volontari in patria e all’estero che desiderano avviare essi stessi un Repair Café.
Da un’idea locale si è arrivati a un movimento di livello mondiale e alla Open Repair Alliance, gruppo internazionale di organizzazioni comunitarie di riparazione impegnate a far durare di più i prodotti elettrici ed elettronici. Non solo: si è arrivati anche a lanciare la campagna Right to Repair, nel 2019, e da allora è cresciuta rapidamente fino a raggiungere oltre 40 organizzazioni attive intorno alla causa della riparazione da più di 16 paesi europei. La campagna intende rimuovere le barriere alla riparazione dei prodotti, in modo che possano durare più a lungo. In pratica si vuole stabilire il diritto alla riparazione.
Il diritto alla riparazione in UE
Il diritto alla riparazione è stato affermato a marzo 2022 da diversi eurodeputati, che hanno esposto le loro richieste prima della proposta della Commissione. Si vuole ampliare il concetto avviato con la normativa Ecodesign. Il “diritto alla riparazione” deve comprendere la progettazione di prodotti che durino più a lungo e possano essere riparati, così come l’etichettatura per informare meglio i consumatori e l’estensione dei diritti di garanzia.
Come avviare un repair cafè
Repair Café International supporta i gruppi locali in tutto il mondo nell’avvio del proprio Repair Café, offrendo un manuale, frutto di pluriennale esperienza, informazioni sulla registrazione a RepairMonitor , lo strumento online con cui i Repair Cafés raccolgono dati in tutto il mondo e ottenere visibilità online, creando tra l’altro una propria pagina nel sito web di comunità.
Così sarà possibile ricreare le condizioni alla base della formula vincente dei repair café: luoghi e occasioni dove le persone imparano a guardare i propri effetti personali in un modo diverso, rivalutandoli e imparando a loro volta a riparare. I volontari, infatti, contano su “scuole” dedicate alla riparazione.
Cosa non sono invece i repair café? Dei competitor ai riparatori professionali. Lo scrive lo stesso sito web di Martine Postma: “a volte viene chiesto a Repair Café International se le riunioni di riparazione gratuite non siano una competizione per i riparatori professionisti. La risposta è: tutto il contrario. Con il Repair Café, gli organizzatori di tutto il paese vogliono attirare l’attenzione sulla possibilità di riparazione. I visitatori sono regolarmente indirizzati ai (pochi) professionisti che sono (ancora) lì”.
I repair café in Italia
Anche in Italia stanno prendendo piede i repair cafè. Nella mappa online se ne contano diversi, oltre ai restarter, luoghi e incontri – i restart party – dedicati alla riparazione di oggetti hi-tech: per la precisione sono 27, dalla Valle d’Aosta alla Sardegna.
Sempre online si può trovare la pagina Facebook di Repair Café in Italia, che supporta e promuove eventi di riparazione della comunità. Dall’avvio di Aggiustatutto Repair Café di Roma, il primo Repair Café aperto nel 2015, le iniziative si sono moltiplicate.
Andrea Ballocchi