Wise Society : Radici, piccolo museo della natura di Palermo dove si scopre la biofilia

Radici, piccolo museo della natura di Palermo dove si scopre la biofilia

di Maria Enza Giannetto
24 Novembre 2022

Le ideatrici del progetto sono quattro donne palermitane che hanno dato vita a uno spazio polifunzionale in cui la divulgazione si sposa benissimo con i percorsi nati per coltivare la biofilia e l'ecologia affettiva

Si chiama Radici, piccolo museo della natura ed è uno spazio sognato, immaginato e ideato a Palermo con l’obiettivo di ristabilire un’alleanza con la Natura attraverso uno sguardo scientifico e una narrazione inedita. Uno spazio che, fin dalla sua inaugurazione avvenuta a ottobre 20222, supera l’idea tradizionale di museo per accogliere quella di itinerario vero e proprio.

Brochure di radici, piccolo museo della natura

Foto: Pagina Facebook di Radici

Che cos’è Radici, piccolo museo della natura

Radici, piccolo museo della natura si trova in via Antonio Gagini 23 a Palermo, in quella che fu la storica sede della cartoleria De Magistris – Bellotti. Si tratta di un centro culturale per la costruzione, la promozione e la divulgazione di un nuovo pensiero ecologico, uno spazio polifunzionale, dedicato a bambine, bambini e adulti, che nasce dal desiderio di coniugare l’approccio scientifico con una narrazione poetica e che si basa anche su momenti quotidiani di studio, di lavoro, di gioco o di semplice svago.

Le ideatrici del progetto

A concepire “Radici” sono state quattro donne palermitane: l’intuizione è stata di Raffaella Quattrocchi che ha successivamente coinvolto Irene Mottareale, Caterina Strafalaci e Chicca Cosentino,  ognuna di loro ha portato le sue specificità dentro il progetto e lo spazio, arricchendolo. Tutte e quattro unite dalla stessa forte visione che è quella di puntare l’attenzione sull’ecologia, sulla biofilia (con uno sguardo attento all’ecologia affettiva) e l’interdipendenza tra uomo e natura con un approccio scientifico, educativo, poetico e artistico, curando ogni singolo dettaglio.

Costruzione di consapevolezza ecologica

Dentro Radici, infatti, ogni foglio di carta e ogni colore, libro e dettaglio, ogni scelta, è frutto di un’attenta ricerca e riflessione. Un investimento che punta all’impresa culturale e al lavoro nel sociale per costruire consapevolezza ecologica e trovare nuove parole per parlare del futuro.

Il Museo è, prima di tutto, un punto d’osservazione comune da cui partire alla scoperta della natura, del territorio e del suo medio ambiente, per imparare così a leggerne storie e paesaggi. Si tratta di un itinerario vero e proprio, un viaggio nella natura mediterranea, alla scoperta della biodiversità attraverso un percorso dedicato alle scienze della natura, dove rocce, minerali, foglie e tanti altri elementi raccontano la storia complessa e antica di questo territorio. Un itinerario accompagnato dall’estetica poetica delle illustrazioni e da istallazioni artistiche create ad hoc.

Spazio polifunzionale di radici

Foto: Pagina FB di Radici

Gli obiettivi di Radici

Uno degli obiettivi di Radici è quello di stimolare e di promuovere la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, attraverso un metodo laboratoriale, che parte da un’attenta ricerca dei materiali a ridotto o nullo impatto ambientale. L’atelier di Radici è uno spazio per osservare, ascoltare e rielaborare, attraverso esperimenti, creazioni e azioni poetiche. Un impegno che le quattro fondatrici vogliono portare avanti coinvolgendo il territorio. «Desideriamo per Palermo uno spazio di comunità – dicono  – che leghi insieme generazioni diverse sul tema dell’ecologia, questione che riteniamo urgente e su cui dovrebbero convergere scelte politiche e culturali».

All’interno dei 250 metri quadrati di “Radici” ci sono varie aree, quella espositiva, la caffetteria, il bookshop e l’atelier per i laboratori. Un luogo vivo e attivo tutto il giorno grazie a visite guidate, laboratori, attività libere, angoli di quiete e meraviglia, scaffali di libri e riviste specialistiche da cui lasciarsi attrarre sono soltanto una parte di quanto è possibile trovare, magari mentre si gustano le piccole specialità della cucina a km 0.

La caffetteria di Radici

Foto: Pagina FB di Radici

Quelli che hanno “fatto” Radici, piccolo museo della natura

L’architetto, che ha progettato lo spazio, Lorenzo Lo Dato, ha svolto un lavoro di conservazione su molti dettagli che caratterizzano il luogo storico, rifunzionalizzando gli arredi Ducrot. I cassetti storici che contenevano quaderni, matite e penne, adesso contengono dettagli e particolari che invitano alla ricerca e pongono interrogativi per andare alla scoperta del nostro ecosistema: dal mare, alla costa, alle catene montuose.

Le illustratrici Valentina Gottardi Cocai (che produce una linea ispirata al metodo montessori) e Gaia Cairo (illustratrice specializzata in illustrazione naturalistica), con il loro tratto, hanno caratterizzato e raccontato diversi aspetti del paesaggio.

Il falegname che ha curato minuziosamente tutti i dettagli degli arredi è Aurelio Ciaperoni “Fuori Catalogo”; Mariangela Di Domenico è l’artista che ha progettato e realizzato gli allestimenti con dovizia di particolari e che ha arricchito i contenuti con dettagli evocativi attraverso tecniche che spaziano tra la sartoria, la scenografia e il diorama. Tante anche le collaborazioni con esperti per i contenuti scientifici e un dialogo continuo con Palermo Scienza e Daniele Crisci che ha anche curato, insieme ad Aurelio Ciaperoni, gli exhibit scientifici.


Se vuoi saperne di più, ti invitiamo a visitare il sito web di Radici per scoprire orari, calendario delle attività e spazi da fruire all’interno del museo.


Maria Enza Giannetto

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