Un itinerario culturale e paesaggistico tra antiche masserie del Consorzio di Crispiano nella pre-murgia della Valle d'Itria, in provincia di Taranto. Per conoscere un territorio ricco di attrattive e attenzione all'ambiente. Dove anche l'ospitalità è a misura d'uomo
Originali itinerari naturalistici, culturali e del gusto sulle tracce di santi e briganti, tra grotte e gravine, tesori archeologici e antiche masserie, ma anche grande attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, alla bio-architettura, alla produzione di energia con pannelli solari e biomasse, nonché realizzazione di centri di educazione ambientale e aree protette. Sono questi i punti chiave del progetto GreenRoad avviato e in parte già realizzato dal “Consorzio Centomasserie” (www.centomasserie.it) di Crispiano, in provincia di Taranto, per valorizzare e favorire la conoscenza di un territorio rurale ricco di eccellenze nel cuore della premurgia della Valle d’Itria, zona anche del Parco Naturale regionale “Terra delle Gravine”. A due passi da mete famosissime come Alberobello e i trulli patrimonio Unesco, il centro barocco di Martina Franca e l’antico quartiere delle ceramiche di Grottaglie, questa parte di Puglia immersa tra colline e uliveti è rimasta un po’ fuori dalle più note rotte turistiche, conservando paesaggi intatti e una rustica genuinità. L’area è particolarmente ricca di antichi stanziamenti greci, cappelle rurali, necropoli e primitivi insediamenti rupestri, ma uno dei suoi tratti distintivi è l’abbondanza e concentrazione di masserie (insieme di costruzioni rurali e territori affidati a un massaro nate intorno al 1400 come suddivisione del latifondo romano) tutte diverse tra loro, che offrono possibilità di visite, acquisti di prodotti tipici e ospitalità in un unico, suggestivo itinerario messo a punto dal locale Consorzio.
Si parte dalla Quis ut Deus, a dieci chilometri da Crispiano che risale al 1710. La masseria dell’Arcangelo “di 90 Tomoli composta da abitazione soprana e sottana, stalla, fienile, ovile ed una cappella”, così come indicato nel catasto conciario dell’epoca, è stata completamente restaurata e trasformata in un luogo dedicato al riposo e al benessere, senza perdere il fascino di antico patrimonio culturale e artistico. Le dieci camere, ricavate in parti diverse della struttura (dai trulli con soffitti conici, a quelle nella parte alta e affacciate sui cortili) sono tutte diverse una dall’altra, con arredi in legno naturale, piccoli camini o affreschi. Nella zona dei trulli si trova anche il centro benessere, con diversi percorsi e trattamenti (originale quello di ispirazione dantesca quello di purificazione dall’Inferno al Paradiso) e una piscina all’aperto con idromassaggio.
Di tutt’altro genere è invece la masseria Monti del Duca, azienda agricola modello tra le più importanti e innovative della regione. Risale al XV secolo nella parte più antica ed ha una perfetta struttura a corte chiusa con pianta quadrangolare formata da diversi edifici: casa padronale, torre di vedetta e una cappella con affreschi di Domenico Carella, rinomato pittore pugliese del ‘700 e una preziosa tela seicentesca che raffigura S. Francesco da Paola. Un tempo la masseria era nota come luogo di rifugio di un prete-brigante degli inizi dell’Ottocento (Don Ciro Annichiarico) fondatore di una società segreta per il Salento libero.
Il museo diviso tra l’antica torre e altri locali offre la visita di nove sale tematiche con ambienti tipici di una casa contadina (cucina, camera da letto, ecc.) una sezione etnografica, le antiche macchine agricole e il frantoio. Importante anche l’archivio storico del museo che con la sua documentazione permette di ricostruire la vita della masseria dal 1500 ai giorni nostri. Altra tappa e altra scoperta nella masseria Russoli, di proprietà della regione, che oggi è un importantissimo centro per la conservazione del patrimonio genetico dell’asino di razza “Martina Franca”, in via di estinzione. 197 ettari di area protetta costituita soprattutto da bosco con macchia mediterranea e un magnifico percorso botanico tra carrubi e corbezzoli in un contesto paesaggistico davvero unico. Si termina l’itinerario (che a scelta può comprendere anche altre strutture e soste) nella Masseria Pilano, oggi azienda agricola con allevamento di bovini da latte della pregiata razza Frisona Italiana, ma anche Podolica pugliese, nonché i maestosi cavalli “Murgesi”. A disposizione degli ospiti quattro appartamenti indipendenti, ben arredati (con formula B&B) ricavati dalla ristrutturazione delle ex stalle e dei trulli seicenteschi che si affacciano sulla suggestiva corte interna. Luoghi di ritrovata serenità, dove rallentare i ritmi e riscoprire un po’ se stessi.