Wise Society : Natale: a Napoli arriva il giocattolo sospeso

Natale: a Napoli arriva il giocattolo sospeso

di Fabio Di Todaro
20 Dicembre 2016
SPECIALE : Natale: decorazioni, ricette, idee regalo e viaggi

Dopo pizza, pane e caffè nel capoluogo partenopeo nasce, per iniziativa del Comune, la possibilità di rendere felici anche i più piccoli . Una ventina i negozi aderenti fino ad ora

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A Napoli, per Natale, si può donare un giocattolo sospeso ai bimbi in difficoltà, Foto iStock

È un modo per rendere omaggio al Natale in maniera diversa: ponendo sullo stesso piano i propri cari e quelli degli altri. Napoli, forte delle sue contraddizioni, si conferma città col cuore del grande. Nasce infatti all’ombra del Vesuvio l’idea del giocattolo sospeso, grazie a cui in negozi del capoluogo partenopeo già da qualche giorno è possibile acquistare un regalo e lasciarne un altro pagato: in modo da farlo ritirare da una persona che non potrebbe permettersi l’acquisto. L’iniziativa, lanciata dall’assessorato comunale alle politiche giovanili, ricalca quelle già in voga riguardanti il caffè e la pizza. Si entra, si paga (per sé e per gli altri) e si va via: così si potrà regalare un Natale unico a un bambino diversamente destinato a rimanere all’asciutto.

GIOCATTOLO SOSPESO: COME FUNZIONA? – Il Comune ha creato un vero e proprio «regolamento» per far sì che questa lodevole iniziativa del giocattolo sospeso abbia successo. Il “codice etico” verrà rispettato dai negozi che hanno aderito all’iniziativa. All’atto della donazione, viene rilasciato uno scontrino di cortesia, su cui il donatore scrive il proprio nome, che dal titolare dell’attività viene inserito sull’apposito registro tenuto in negozio. Per ritirare il giocattolo sospeso, è necessario consegnare al negoziante una fotocopia del proprio documento d’identità in corso di validità. In questo modo, trascorse le festività, il donatore potrà anche chiedere a chi è stato donato l’oggetto da lui offerto qualche giorno prima. Sedici i negozi che hanno fino a questo momento aderito all’iniziativa ma la lista può allungarsi ancora. Per entrare a farne parte è sufficiente inviare un’email all’indirizzo dell’assessorato Giovani (assessorato.giovani@comune.napoli.it) con il nome del negozio, l’indirizzo e i contatti.

IL CAFFÈ E LA PIZZA, PRIMA DEI GIOCATTOLI – Come detto, quello dell’acquisto sospeso non è una novità assoluta per Napoli. Da oltre un secolo nei bar cittadini c’è la stessa usanza con il caffè: chi ne beve una tazzina, può lasciarne una o più pagate, che il proprietario del locale offrirà poi agli avventori meno abbienti. Un’abitudine che, seppur gradita anche ai turisti, non si è riusciti a replicare in nessun’altra città. Dopo il pane, più di recente la stessa formula è stata estesa la pizza. Ad avere la brillante idea nel 2013 è stato Ciro Oliva, 24 anni, titolare del locale Concettina ai Tre Santi: migliore pizzeria napoletana d’Italia, secondo l’ultima guida del «Gambero Rosso». Il giovane artigiano del forno a legna, cresciuto e operante nel popolare quartiere Sanità, quello di Totò, ma pure dei più recenti agguati per il controllo delle piazze di spaccio, ha installato un contatore aggiornato col numero di pizze sospese. Ogni giorno ne prepara almeno una decina per chi non se ne può permettere una. Ecco il sapore dolce della solidarietà declinata in salsa partenopea.

Twitter @fabioditodaro

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