Creato da Camilla Carrara, il brand di moda sostenibile ha esordito con una collezione di cappotti in lana rigenerata secondo la filosofia "zero waste"
Zero rifiuti e 100% qualità. La giovane fashion designer Camilla Carrara ha puntato su questi due elementi per il suo progetto moda innovativo chiamato “Zerobarracento” con cui coniuga la passione per la moda con l’attenzione per l’ambiente e la sostenibilità. Il risultato? Un brand responsabile che si basa, oltre che sulla ricerca estetica, su trasparenza, certificazione e zero waste.
«Zerowaste – ha spiegato la designer, laureata in fashion design al Politecnico di Milano e specializzata in Sustainability in Fashion all’Esmod di Berlino – significa soprattutto valorizzazione della materia prima che permette di utilizzare il 100% del tessuti riducendo gli scarti». Grazie al supporto di hessnatur, leader tedesco per la moda sostenibile che ha deciso di sponsorizzare e guidare produzione, 0/100 ha lanciato per l’Autunno-Inverno 2016/2017, una capsule collection di cappotti dall’estetica ricercata ma sopratutto realizzata con la tecnica dello zerowaste. Gran parte dei materiali scelti per i capi unici sono parte della piattaforma C.L.A.S.S. Creativity Lifestyle and Sustainable Synergy – network internazionale che offre a operatori del settore una vetrina di moda, di tessuti e di materiali esclusivi creati utilizzando le tecnologie più smart e sostenibili – e 100% Made in Italy.
Il progetto è stato, infatti, realizzato sulla base di una intensa ricerca sulle attuali innovazioni sostenibili e mercati di lusso in Italia. La base della collezione è costituita dal filato 100% lana rigenerata certificata Ecolabel, sviluppato da Green Fibers. Inoltre, la designer ha realizzato quattro tessuti esclusivi, completamente tracciabili e certificati, in collaborazione con Lanificio Zignone, tessitore italiano coinvolto nella produzione smart e innovativa, che si contraddistinge per il suo approccio etico-ecologico e una visione sostenibile che conduce al rispetto della natura, alla massima trasparenza dell’intero processo produttivo; al miglioramento della qualità di vita delle comunità locali. Altri grandi partner sono: Maglificio Massimo Bresci, Favini, Knopf-Budke e Smart Materials for Okinawa.
E se dal punto di vista dell’estetica ogni cappotto, dalle linee eleganti e oversize, rispecchia il know-how del Made in Italy e dell’unicità (il filato non è sovratinto e il processo di suddivisione degli sfrisi crea la palette di colori, creando superfici peculiari durante la tessitura), l’innovazione della collezione sta tutta nello “zero“: zero rifiuti, riduzione dell’inquinamento e delle emissioni. E su cartamodelli sviluppati per utilizzare completamente il tessuto.
La collezione, presentata per la prima volta al Green Showroom durante la Berlin Fashion Week Gennaio 2016, grazie ad una sponsorizzazione da parte di Messe Frankfurt. Il progetto ha già ricevuto diversi award tra cui: Recycling Design Preis by Marta Herford Museum 2015, Creative Conscience award 2016 ed una mentorship da parte di Manufactum.