I menu cartacei sono scomparsi lasciando il posto alla digitalizzazione. Un viaggio tra i nuovi servizi ad alta tecnologia e i menu commestibili
Creare il menu perfetto è sempre stato uno dei desiderata della ristorazione. Ogni ristoratore sa che design e copy della sua carta sono fondamentali tanto quanto l’esecuzione dei piatti. Ma il Covid-19 ha cambiato tutto. Sedersi al tavolo del ristorante e non ricevere il menu da sfogliare è diventata la consuetudine. L’emergenza sanitaria ha imposto il cambiamento di abitudini ben consolidate e l’introduzione dei cosiddetti menu digitali.
Le regole imposte per la riapertura dopo il lockdown e la necessità di salvaguardare la salute dei propri clienti ha fatto diventare impossibile, a meno di plastificazioni e igienizzazioni continue, per un ristoratore far passare il menu di mano in mano.
Le soluzioni non si sono fatte attendere e, fatte salve le alternative creative (come i menu commestibili e quelli concepiti come doni da portare a casa), il processo di digitalizzazione ha subito un’indubbia accelerazione.
Menu digitali: è meglio l’app o il QR Code?
Digitalizzare i menu è stato l’escamotage scelto dalla maggior parte dei ristoratori, che hanno avuto l’imbarazzo della scelta tra le molteplici soluzioni proposte e sviluppate da molte startup. A fare da discrimine nella maggior parte dei casi è stata la scelta tra l’utilizzo di una app da far scaricare sul telefonino dei clienti e l’utilizzo del QR Code, strumento tecnologico di vecchia data che, snobbato fino a oggi, si è ora rivelato il più congeniale. Il motivo? «Permette al cliente di consultare il menu inquadrando il QR Code con la fotocamera dello smartphone, senza appesantire la memoria con app da scaricare. Per il ristoratore è un modo di contenere i costi», spiega Matteo Barro, fotografo e videomaker, che ha lanciato SafeTable, uno dei nuovi prodotti per digitalizzare la carta dei ristoranti.
Esempi di menu digitali (e di aziende che li realizzano)
Si chiamano SafeTable, Dishcovery, My Contactless Menu, Chuzeat, Kill Bill solo per citarne alcuni. Ce ne sono di semplici, di più strutturati e alcuni prevedono anche la possibilità di inviare l’ordine in cucina in totale autonomia e anche di pagare attraverso lo smartphone.
Safe Table: un menu personalizzato e digitale per la ristorazione
Safe Table è un servizio di personalizzazione della carta digitale che permette al ristoratore di mantenere intatta la propria identità attraverso la creazione di un’interfaccia grafica con caratteristiche uniche e di facile gestione anche nella modifica dei piatti in menu. Lavora attraverso un QR Code, non prevede la possibilità di ordinare e pagare in autonomia proprio per non snaturare il lavoro del maître e del sommelier, che restano tramite fondamentale tra cliente e cucina. Il QR Code è contenuto in espositori in plexiglas trasparente facilmente lavabili e igienizzabili e personalizzabili.
Kill Bill, un’app per i ristoranti per pagare dallo smartphone
A dispetto del nome tarantiniano, Kill Bill è un’app di aiuto alla ristorazione che integra la digitalizzazione dei menu con la gestione delle comande e i pagamenti digitali. Lo scopo dichiarato è quello di ridurre al minimo i contatti tra operatori di sala, ristoratori e clienti tanto che una delle funzioni è quella di avvisare il cliente con un alert quando la comanda è pronta così che lo stesso può andare a ritirare in autonomia il proprio ordine. Quindi sicurezza estrema, a patto che l’organizzazione in cucina sia all’altezza, ma anche pochissimo calore umano.
Chuzeat: digitalizzazione di meni e pagamenti
Chuzeat è un servizio che permette di digitalizzare il menu e ricevere ordini e pagamenti direttamente dallo smartphone dei clienti. Dà al ristoratore la possibilità di personalizzare facilmente il menu e ha un sistema antifrode che impedisce di copiare, fotografare e utilizzare i QR Code, generati dinamicamente con il sistema QuID, lontano dal locale. A svilupparlo è stata Foodea Lab, start up con sede legale a Benevento il cui principale obiettivo è di portare le innovative tecnologie fondate sull’intelligenza artificiale, sull’auto apprendimento e sull’analisi aggregata dei dati (big data) nel mercato del food.
Dishcovery, digitalizzazione dei menu ante litteram
Dishcovery è servizio di digitalizzazione dei menu che era già presente sul mercato prima del Coronavirus. Fondata da Giuliano Vita e Marco Simonini, professionisti forti di background in economia, marketing, management ed esperienze all’estero (in particolare in Cina), Dishcovery fino a ieri si era per lo più concentrata sulla digitalizzazione finalizzata alla traduzione dei menu in tutte le lingue del mondo. L’emergenza Covid-19 ha spostato, in attesa del ritorno dei turisti, il focus sulla mera digitalizzazione.
My Contacless Menu, un menu digitale con profilo nutrizionale
My Contactless Menu, app nata nel periodo pre Covid-19 per la traduzione del menu in 60 lingue, si è oggi riorganizzata per aiutare ristoratori e clienti in questo periodo così particolare. La soluzione è stata la progettazione di un QR Code in grado di digitalizzare il menu. Ad ampliare l’offerta di My Contactless Menu, c’è la possibilità di elaborare il profilo nutrizionale di ogni piatto del menu.
Le soluzioni creative: menu commestibili
Digitale è bello, creativo è meglio. L’hanno pensato alcuni ristoratori, che hanno trovato modi completamente nuovi di proporre i menu ai propri clienti. E’ il caso, per esempio, di Accursio Craparo, chef siciliano da sempre attento alla sostenibilità. Nel suo ristorante modicano Accursio, lo chef consegna il menu stampato su un’ostia al sale con profumo di agrumi che, dopo aver ordinato, è da mangiare come inizio del pasto.
E’ simile l’idea di Marco Carraro, chef del ristorante Piazzetta San Marco 13 di Pordenone che ha deciso di stampare i suoi menu su carta di riso edibile, anche questa consumabile subito dopo l’ordinazione.