Wise Society : L’ultimo libro di Gherardo Colombo: la legge è uguale per tutti?

L’ultimo libro di Gherardo Colombo: la legge è uguale per tutti?

di Vincenzo Petraglia
3 Luglio 2012

Da poco in libreria un saggio dell'ex magistrato scritto con Franco Marzoli, suo compagno di studi, che affronta il rapporto degli italiani con le regole

Nel 1992 le indagini di Mani pulite portarono alla luce Tangentopoli: un sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano. Furono coinvolti ministri, deputati, senatori, imprenditori, perfino ex presidenti del Consiglio.

I reati scoperti dalle inchieste condotte da un pool della procura della Repubblica di Milano suscitarono una grande indignazione nell’opinione pubblica e di fatto rivoluzionarono la scena politica italiana. Partiti storici come la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Italiano, il Psdi, il Pli sparirono o furono fortemente ridimensionati.

A distanza di vent’anni dall’inizio dell’era Tangentopoli, cominciata formalmente il 17 febbraio 1992 con l’arresto in flagranza con l’accusa di concussione, di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano, colto nell’intascare una tangente di sette milioni di vecchie lire, il libro Farla franca. La legge è uguale per tutti? (Longanesi, 286 pagine,  euro 13,90) si pone interrogativi e cerca di dare delle risposte che riguardano purtroppo, drammaticamente, tutti gli italiani.

Scritto da Gherardo Colombo e Franco Marzoli, non è solo un libro sull’inchiesta di Mani pulite, ma un saggio che, raccontando i retroscena delle indagini e delle vicende legate a Tangentopoli, indaga anche il rapporto della magistratura con la politica, la stampa, i cittadini. E soprattutto il rapporto che gli italiani hanno con le regole, causa prima del sistema di corruzione che purtroppo in moltissimi casi ancora oggi sottende all’organizzazione del nostro Paese.

Attraverso un dialogo serrato con Franco Marzoli, l’ex magistrato di Mani pulite Gherardo Colombo fa, dunque, luce sugli effetti, i limiti e le aspettative mancate legate all’indagine. Racconta le inchieste sulla P2 e sui fondi neri dell’Iri, prime avvisaglie di quell’intreccio tra poteri che Mani pulite avrebbe portato allo scoperto senza riuscire però a mettervi fine.

Ripercorre le moltissime accuse mosse all’indagine dai politici coinvolti, le polemiche sull’abuso della custodia cautelare, le misure attuate dalla classe politica in propria difesa. Sullo sfondo, l’incapacità italiana di far rispettare l’articolo 3 della Costituzione, che vorrebbe tutti i cittadini uguali di fronte alla legge ma che di fatto non riesce a contrastare come dovrebbe la possibilità, appunto, per molti di “farla franca”.

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