Da "Destination Green Italy" le indicazioni per il Piano Nazionale del turismo: obiettivo il passaggio dal Made in Italy al Made green in Italy
Il “turismo ben progettato e ben gestito” può contribuire alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, alla creazione di posti di lavoro e al commercio. Sulla scia di questo riconoscimento da parte dei leader alla Conferenza sullo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Rio+20) l’assemblea dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha approvato l’adozione del 2017 come Anno Internazionale del Turismo Sostenibile.
La risoluzione, adottata il 4 dicembre 2015, riconosce infatti “l’importanza del turismo internazionale, e in particolare la designazione di un Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo, nel promuovere il tema fra il maggior numero di persone possibile, nel diffondere consapevolezza del grande patrimonio delle varie civiltà e nel portare al riguardo un miglior apprezzamento di valori intrinsechi delle diverse culture, contribuendo così al rafforzamento della pace nel mondo”.
La decisione si rivela ancora più interessante se si pensa che, in questi mesi, la comunità internazionale ha intrapreso le misure per accogliere la nuova Agenda 2030 con i suoi 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), e che il turismo è incluso come target di tre di questi obiettivi: l’ottavo sulla promozione di “una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro decoroso per tutti”; la dodicesima sulla garanzia di “modelli di consumo e produzione sostenibili” e la quattordicesima sulla salvaguardia di “oceani, mari e risorse marine per un loro sviluppo sostenibile”.
A poco meno di quattro mesi dall’inizio dell’anno internazionale, assume quindi, un interesse particolare una conferenza come “Destination Greenitaly”, organizzata lo scorso luglio a Roma dall’Istituto per lo sviluppo regionale e il management del territorio dell’Accademia europea di Bolzano ed EURAC con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Convenzione delle Alpi, proprio per sottolineare quanto sia importante rivisitare la qualità italiana del Made in Italy alla luce della sostenibilità.
«Non è un lusso, ma un dovere concreto di tutti gli operatori nonché del turista stesso – ha detto il direttore dell’Istituto Haral Pechlaner che ha aggiunto come altre importanti parole chiave siano «varietà, inclusione e bellezza: il turista non cerca più solo una destinazione turistica, ma cerca il territorio, il suo patrimonio, la sua gente e storie che siano vere».
«La sostenibilità non è soltanto un limite, sostenibilità vuol dire soprattutto modificare il modo in cui lavora un settore economico come il turismo per migliorare la qualità di vita delle persone e dell’ambiente – ha spiegato Anna Scuttari, ricercatrice di Eurac ed esperta di turismo sostenibile –. Non si tratta semplicemente di imporre dei limiti, ma di educare alla consapevolezza e trovare soluzioni creative e coerenti, che siano possibilmente a basso sforzo per chi le adotta e a basso impatto per chi le subisce». «Il 2017 sarà l’anno internazionale del turismo sostenibile e dovremo essere pronti per implementare un nuovo concetto: dal Made in Italy al Made green in Italy», ha aggiunto Paolo Angelini, capo delegazione italiano in Convenzione delle Alpi presso il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e co-organizzatore dell’evento. Un impegno illustrato anche da Markus Reiterer, segretario generale della Convenzione delle Alpi, che sta elaborando una proposta per rinnovare l’impegno preso con il protocollo Turismo Sostenibile, ratificato in Italia con legge 50/2012.
Le riflessioni venute fuori da “Destination Greenitaly” confluiranno nel processo di pianificazione partecipata del Piano Nazionale del Turismo in corso di elaborazione da parte del governo e ispirato dal motto “Italia Paese per Viaggiatori” e offriranno un contributo alla definizione di alcune priorità strategiche e orizzonti operativi.