Wise Society : Lidi ecosostenibili, dove il relax incontra la tutela ambientale

Lidi ecosostenibili, dove il relax incontra la tutela ambientale

di Maria Enza Giannetto/Nabu
4 Luglio 2017

Dagli stabilimenti con l'ecolabel Legambiente alle esperienze più antiche di "bagni" storici, non mancano in Italia le proposte di siti balneari che usano energia pulita, riciclano e tendono all'impatto zero

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Il progetto Lidi ecosostenibili è nato per promuovere e far conoscere gli stabilimenti balneari capaci di coniugare l’offerta turistica con scelte innovative in tema di tutela, conservazione e gestione del territorio, di gestione del ciclo dei rifiuti e delle acque, di rispetto della quiete pubblica e offerta di servizi e di qualità ricettiva, di scelte avanzate sull’energia rinnovabile, fino ad arrivare all’enogastronomia di buon livello basata su prodotti tipici e a chilometro zero, Image by iStock

Mare, sole e tutela ambientale. Di lidi ecosostenibili in Italia si parla ancora poco. Esistono, però, alcune realtà, non necessariamente all’interno di oasi protette o gestite da associazioni ambientaliste, dove l’offerta di servizi elevati si sposa all’attenzione verso il territorio, il mantenimento dell’ecosistema e la scelta di prodotti a chilometro zero. Alcune di queste strutture possono già fregiarsi dell’ecolabel “Lidi sostenibili” nato nell’ambito dell’accordo di collaborazione, firmato nel 2015, tra Legambiente, Donnedamare e Centro di ricerche interuniversitario in Scienze Ambientali (Cesab) e la Cattedra Unesco in Bioetica e Diritti Umani dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Il progetto è nato per promuovere e far conoscere gli stabilimenti balneari capaci di coniugare l’offerta turistica con scelte innovative in tema di tutela, conservazione e gestione del territorio, di gestione del ciclo dei rifiuti e delle acque, di rispetto della quiete pubblica e offerta di servizi e di qualità ricettiva, di scelte avanzate sull’energia rinnovabile, fino ad arrivare all’enogastronomia di buon livello basata su prodotti tipici e a chilometro zero.

Tra questi, ad esempio, spiccano i Bagni Mafalda di Varazze che hanno ottenuto il riconoscimento per la cura delle risorse naturali, lo studio del patrimonio della flora locale e marina, la presenza di un orto da mare in verticale e l’uso di olio ligure dop nell’attività del ristorante. Oppure gli ultimi ad aver aderito all’etichetta: 10 stabilimenti dell’Associazione Balneari Maratea, che si sono impegnati anche a coinvolgere, per tutta l’estate, i propri ospiti nella raccolta differenziata distribuendo materiale informativo.

Al di là del riconoscimento Legambiente, esistono altre interessanti esperienze, già rodate o appena nate, di lidi ecosostenibili. Un esempio su tutti è Bagno Giulia 85 di Riccione che è stato, nel 2003, il primo a entrare nel progetto provinciale sul turismo sostenibile “Agenda 21”, nel cui ambito ha realizzato tutta una serie di azioni mirate: dalla raccolta differenziata con isole ecologiche ai pannelli solari termici e fotovoltaici per il riscaldamento dell’acqua e per l’energia elettrica;  dai riduttori di flusso e rubinetti a tempo per il risparmio idrico alle vasche raccolta acqua proveniente dalle docce per vaschette wc.

In Toscana, dal 2008, il Bagno Sara di Massa è, grazie a un impianto fotovoltaico di 20 kW, il primo bagno d’Italia in totale autonomia energetica. Il lido si è da sempre distinto per il rispetto dell’ambiente grazie alle scelte mirate, come l’abete rosso di foreste dove avviene un severo controllo sulle piantagioni e un impianto solare termico permette di poter fare 240 docce al giorno senza gas e caldaie.

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In Italia sono sempre di più a Nord come al Sud i lidi ecosostenibili, Foto: facebook@baiagranelli

La sostenibilità ambientale incontra l’attenzione verso la genuinità dei prodotti locali anche nel nuovo stabilimento siciliano “Baia Granelli: sea, green, club”, un EcoLido tra le province di Siracusa e Ragusa che mantiene intatta l’essenza selvaggia di una delle ultime spiagge incontaminate della Sicilia Orientale, attraverso l’uso del solo legno e la ripiantumazione di alcune piante endemiche. L’intento manifesto del nuovo lido è, oltre a quello di tutelare e valorizzare la fascia costiera e l’ecosistema marino che la caratterizza, puntare tutto su piatti e cocktail naturali e a chilometro zero.

Tra ecolidi storici e nuovissime aperture, non mancano i progetti a lungo raggio, come quello di trasformare il Lido di Venezia in un Lido per il turismo metropolitano sostenibile. Il Consorzio Venezia e il suo Lido, che riunisce imprenditori dei settori turismo, ristorazione e cultura, ha l’obiettivo di rilanciare il turismo sostenibile  attraverso l’utilizzo di materie prime  a km zero per la ristorazione (dal pesce alla frutta e la verdura), la riduzione dell’utilizzo di energie da fonti non rinnovabili e il conseguente aumento di energie da fonti rinnovabili, la valorizzazione di attività sportive all’aria aperta e dei percorsi turistici green e la riduzione dei rifiuti.

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