Wise Society : L’albero europeo dell’anno si vota online

L’albero europeo dell’anno si vota online

di Michele Novaga
13 Febbraio 2015

Si chiama European Tree of the Year ed è una competizione che coinvolge 14 paesi e altrettanti alberi radicati nel territorio e nella società

Lo scorso anno il vincitore dell’European Tree of the Year è stato un olmo millenario che vive nella strada principale della cittadina di Sliven in Bulgaria. Un simbolo alto 10 metri e largo 5,65, ultimo superstite della foresta della Silva Magna Bulgarica, che si estendeva dalle monti Rodopi fino al Mar Nero e testimone di vicende storiche soprattutto durante la dominazione turca. E’ stato votato da 77.526 voti lasciando un vuoto col secondo classificato, il pero selvaggio di Gödöllő in Ungheria.

Ma la gara per la scelta dell’albero europeo dell’anno è diventata ormai una tradizione a livello europeo e anche quest’anno vede tantissimi agguerriti concorrenti sfidarsi all’ultimo voto per aggiudicarsi la vittoria.

Nata nel 2011 con riferimento all’inchiesta popolare l’Albero dell’anno che nella Repubblica Ceca viene organizzata da tempo, la competizione nasce con l’intento di mostrare gli alberi più interessanti del continente come una ricchezza importante naturale e culturale da proteggere. Come un palazzo storico o un’opera d’arte. Non viene giudicata la bellezza, la grandezza o l’età ma la storia dell’albero e i legami con la gente e la società circostante. Come sottolinea Andrea Krupová coordinatore della gara: «Gli alberi sono il cuore della cultura del paesaggio europeo anche se non sempre hanno avuto una vita facile e per questo meritano la nostra attenzione e la massima cura. Quella di quest’anno è una edizione davvero speciale perché la competizione sta crescendo sempre di più ma le storie degli alberi rimangono radicate nelle vite delle popolazioni».

Grazie all’adesione di Estonia, Spagna, Belgio e Inghilterra sono 14 gli alberi che si sfidano nell’edizione 2015 in rappresentanza di altrettanti paesi e che hanno superato le selezioni nazionali all’interno dei propri paesi (per l’Italia l’organizzatore era la sezione di Rieti di Legambiente).

Si va dall’albero del chiodo di Voeren nella regione fiamminga del Belgio che durante  il Medioevo era considerato come un drago magico in cui le persone che soffrivano venivano a martellare un chiodo all’albero per scacciare dal corpo i propri dolori, alla quercia maggiore di Nottingham in Inghilterra: una farnia di 800 anni trovata nella foresta di Sherwood, Nottinghamshire, in Inghilterra il cui tronco cavo la leggenda narra sia stato utilizzato come rifugio da Robin Hood ed i suoi uomini. Si va dalla quercia nel campo di calcio di Orissaare in Estonia finita al centro del terreno di gioco dopo un ampliamento della zona sportiva e che ha resistito a vari tentativi di sradicamento con mezzi pesanti di cui porta ancora i segni sul tronco, al pioppo Pollard del Remolinar ad Aguilar in Spagna chiamato l’albero della gente a testimoniare il legame di questa pianta che ha origine proprio in questo luogo con quella del paesaggio e delle sue genti.

A rappresentare i colori italiani, l’olivo di Canneto Sabino nel Lazio – testimonianza vivente della vocazione millenaria della Sabina alla produzione di olio d’oliva – che ha compiuto duemila anni e che si caratterizza per una cavità alla base del tronco che penetra sino al cuore delle sue radici svuotandolo all’interno e generando una vera caverna.

La votazione iniziata il primo febbraio si svolge fino al 28 febbraio on line collegandosi a questo sito e ognuno può prendervi parte esprimendo una sola preferenza. Il 5 marzo la proclamazione del vincitore che sarà premiato solennemente il 22 aprile a Bruxelles.

 

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