Wise Society : L’Indice di Impegno Climatico dei partiti: chi lotta di più per l’ambiente?

L’Indice di Impegno Climatico dei partiti: chi lotta di più per l’ambiente?

di Paola Greco
23 Settembre 2022

Una bussula utile per chi ancora non sa chi votare, ma ha a cuore le sorti del Pianeta. Questo strumento, ideato da un team di scienziati super partes, mostra quale partito o coalizione presenta più strategie per combattere la crisi climatica

A pochi giorni dal voto il numero degli indecisi e di chi sta pensando di astenersi è ancora molto alto: la campagna elettorale sta diventando sempre più intensa perché quel numero, secondo i sondaggi, si aggira intorno al 33% e attirarli a sé può fare la differenza. Chi riuscirà ad essere più convincente? Nel mare magnum delle promesse elettorali, dei buoni propositi e dei programmi, il ruolo da protagonista per tutti è affidato all’economia. Ma proprio in questi ultimi giorni l’Europa, e in particolar modo l’Italia, sono flagellate da alluvioni e devastazioni, dopo l’estate più calda di sempre. E seppur il fronte dei negazionisti ambientali sia ancora ampio, la necessità di far fronte il più velocemente possibile all’emergenza climatica è più che mai sotto gli occhi di tutti. Senza contare, ovviamente, che questo è un argomento molto caro ai giovani, tanto da poterlo ritenere determinante ai fini del voto. Quali sono dunque i partiti o le coalizioni che hanno a cuore l’ambiente e ne danno spazio nei loro programmi? L’Indice di Impegno Climatico può darci una mano.

indice di impegno climatico

Foto Shutterstock

Cosè l’Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022?

Per farci un’idea il più oggettiva possibile, diamo un’occhiata all’Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022, promosso da Climalteranti e Italian Climate Network: si tratta di una valutazione strutturata degli impegni presi sul clima nei programmi elettorali e nelle dichiarazioni in campagna elettorale, effettuata da parte di un gruppo super partes di 20 scienziati ed esperti di politiche sul clima e l’energia.

Parametri di riferimento

Sono stati presi in esame 10 parametri di riferimento che vanno dalla “centralità” del tema del cambiamento climatico nel programma dei vari partiti e coalizioni, fino all’“inattivismo”, che consiste nella propensione a spostare la responsabilità su altri, o enfatizzare i pericoli e i costi della transizione energetica.

In mezzo ci sono cose come “ambizione” – cioè la necessità di mantenere gli impegni ambiziosi che sono stati presi a Parigi, che prevedono la riduzione delle emissioni di gas serra – o il sostegno chiaro agli obiettivi dell’UE, sulla neutralità climatica entro il 2050 (“quadro internazionale”). O ancora, si guarda alla necessità di “fuoriuscita dal sistema fossile”, attraverso il blocco degli investimenti in questa direzione, se e quanti “investimenti pubblici” sono previsti, così come sistemi di incentivi e disincentivi per mitigare il cambiamento climatico.

La voce “settorialità” indica quanto l’ambiente sia declinato nei diversi settori (economia, energia, agricoltura, mobilità, protezione civile ecc..). Con “equità e disuguaglianza”, invece, si valuta l’attenzione ai problemi di distribuzione della ricchezza conseguenti alle politiche sul clima; “distrazioni”, indica quelle proposte che spostano gli impegni ad un futuro non meglio precisato, prevedendo tempi lunghi, luoghi non specificati o tecnologie non ancora disponibili per affrontare la sfida della transizione energetica.

Voti da 0 a 10: criteri

Le valutazioni vanno da 0 a 10: per tutte le voci si parte dal punto di vista dell’ambiente. Per esempio, per quanto riguarda la “centralità”, 0 corrisponde a tema non presente, 10 a tema centrale; così come per “inattivismo”, 0 sta ad indicare molte argomentazioni inattiviste sul clima, 10 sta per la loro assenza.

Indice di Impegno Climatico: come si sono classificati i partiti?

Secondo questa valutazione chi primeggia con la media più alta, e che quindi dichiara il maggiore impegno climatico è la coalizione formata dai Verdi Europei e da Sinistra Italiana, con una media del 9,3 su 10. Voti massimi su Negazionismo e Inattivismo, intesi quindi come totale assenza di argomentazioni a sostegno. Tutti sopra il 9 i voti per Centralità, Ambizione, Fuoriuscita dai fossili, Distrazione e Quadro internazionale. I voti più bassi sono comunque sopra l’8: Settorialità, Investimenti pubblici ed Equità e disuguaglianza.

Al secondo posto troviamo il Partito Democratico, con una media di 8,6 su 10. Voti molto vicini all’eccellenza per Negazionismo, Inattivismo e anche Distrazioni, inteso sempre come quasi totale assenza di argomentazioni a riguardo. Il voto più basso Letta ed i suoi lo portano a casa su Fuoriuscita dai fossili, su cui comunque hanno un dignitoso 7,3 su 10. Si assestano invece sopra l’8 per Centralità, Settorialità, Ambizione, Investimenti pubblici, Equità e disuguaglianza e Quadro internazionale.

Anche Unione Popolare, con una media del 7,8 dimostra una più che buona attenzione ai temi ambiente e clima, mentre rimangono poco sopra la sufficienza Movimento 5 Stelle (6,5), Impegno Civico (6,3), e Più Europa (6,8). Non arrivano alla sufficienza invece Azione e Italia Viva (5,8) e Italexit con Paragone (5,1).

Fanalino di coda la coalizione di destra, formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati, con una media di appena il 4,1: media alzata solo grazie ai voti di Negazionismo (9,1) e Inattivismo (8,1). Per il resto delle voci sembra di leggere una schedina di calcio: 1,5 in Equità e disuguaglianza; 1,7 in Fuoriuscita dai fossili; 2,7 in Ambizione; 3,1 in Centralità e Settorialità; 3,6 in Investimenti pubblici. Saliamo un pochino con la voce Distrazioni (4,0) e Quadro internazionale, su cui la colazione rimane comunque molto sotto la sufficienza (4,5).


Per visualizzare la tabella completa relativa all'Indice di Impegno Climatico, scarica il pdf disponibile su Italiaclima


Paola Greco

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