L’obiettivo del neonato centro espositivo che sorge all'interno del Bioparco di Roma è quello di sensibilizzare il pubblico sui reati contro l'ambiente.
Il nome è impegnativo: Museo contro i crimini ambientali (MACRI) anche se l’obiettivo è nobile ed è quello di informare sui reati contro l’ambiente e di sensibilizzare un pubblico sempre più vasto. A partire dai bambini.
Non a caso il MACRI, inaugurato il 6 marzo scorso a Roma, è ospitato all’interno del Bioparco, da sempre una delle mete preferite dai più piccoli. L’ha sottolineato anche il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina: «Questa struttura svolgerà un ruolo educativo molto importante per la cittadinanza, in particolare per i più giovani. Un passo importante per costruire la consapevolezza dei cittadini». Il Museo è stato voluto e realizzato dal Bioparco di Roma insieme al Corpo forestale dello Stato che, solo nello scorso anno, ha accertato 5.095 reati ambientali e 13.970 illeciti amministrativi. Un esempio emblematico è il commercio illegale di animali e piante in via di estinzione, attività in cui sempre più spesso è coinvolta la criminalità organizzata. «Nel primo museo tematico in Europa che si occupa del crimine ambientale in senso stretto e che rappresenta un vero e proprio primato dell’Italia – ha detto il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa – è possibile visitare sette diverse sezioni».
Inquinamento ambientale, incendi, taglio illegale delle foreste fluviali fanno parte della prima area espositiva, dove sono ospitate alcune specie animali testimoni dei reati contro il territorio e gli ecosistemi. Una parte importante del MACRI è dedicata all’attività degli ultimi venti anni di confisca, da parte del Corpo forestale, di flora e fauna in pericolo di estinzione. Alcuni degli oltre 70mila reperti disponibili, come animali imbalsamati, sono qui mostrati al pubblico per la prima volta. Altri spazi espositivi sono dedicati al bracconaggio e al reato di maltrattamento degli animali. E’ anche possibile capire un po’ meglio quali sono le tecniche di laboratorio utilizzate dalla Forestale per accertare i reati, come il “metodo delle evidenze fisiche” per l’individuazione del punto di innesco di un incendio boschivo, le tecniche di identificazione delle specie protette, le informazioni sulla collaborazione internazionale con l’Interpol.
L’ambizione è che il Museo, visitabile gratuitamente per chi possiede già il biglietto del Bioparco, possa «diventare un nuovo polo didattico con valenza scientifica– secondo quanto detto dal Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone – non solo un’esposizione statica di reperti ma un punto d’incontro per ricerche, dibattiti e attività di divulgazione e educazione ambientale rivolte soprattutto ai giovani».