Dal Sudafrica arrivano gli Street store, negozi a cielo aperto in cui i clochard possono trovare capi d'abbigliamento usati gratuiti. E in Califonia un designer dai rifiuti crea case trasportabili.
Il numero dei senza tetto nel mondo aumenta sempre di più. Un fenomeno in costante crescita difficilmente arginato dall’opera encomiabile che in molti paesi compiono i volontari e in – taluni casi – dalle istituzioni.
Per fortuna in loro soccorso ci sono però i creativi. Come Kayli Leviatan e Max Patak pubblicitari sudafricani che a Città del Capo hanno creato The Street Store (thestreetstore.org), il primo negozio a cielo aperto per i clochard dove in realtà la merce non è in vendita ma è gratis e dove i fornitori sono coloro che portano capi d’abbigliamento e abiti che altrimenti verrebbero buttati via. Di fatto una vera esposizione dove il senza dimora può scegliere il capo che più gli piace e della taglia che meglio gli si addice.
Un’idea semplice e vincente che ha già varcato i confini del Sudafrica e dopo i tre store aperti a Città del Capo a marzo è stato aperto uno store a Bruxelles, uno a Vancouver in Canada. E ben 121 altri nuovi negozi a cielo aperto sono in preparazione nelle città di mezzo mondo. «Considerato che i senzatetto non sono solo un problema africano, abbiamo deciso di rendere il nostro sistema open source», commentano i promotori che sul loro sito invitano gli interessati a iscriversi e a scaricare tutto il materiale necessario per aprire un negozio nella propria città.
In California, invece, un artista di Oakland Gregory Kloehn si è messo a costruire dei piccoli e graziosi rifugi per senzatetto cercando i pezzi tra i cumuli di rifiuti abbandonati in strada. Ecco allora dai pallet nascere colorate “Little homeless home” delle dimensioni di un divano e con tetti a spiovente per far defluire la pioggia. E che, grazie a delle rotelle applicate alla base, possono essere facilmente trasportate.
Ma l’opera di Gregory non si ferma qui: sta lavorando alla costruzione di una piccola casa mobile ecologica equipaggiata di piccola cucina e cisterna dell’acqua. E contemporaneamente insegna ai senza dimora il fai da te per costruirsi da soli la loro casetta.