La giornata ha l'obiettivo di rendere il mondo un posto più bello in cui vivere. E sono tanti i progetti e le iniziative che coinvolgono anche la scuola
In un mondo paradossalmente più competitivo e aggressivo, coltivare uno stile di vita e un modo di relazionarsi con gli altri fondati, a tutti livelli, sulla gentilezza ha un’importanza fondamentale. Oggi più che mai. Ed è proprio di questo approccio che parleremo in questo articolo, così da celebrare anche la Giornata della Gentilezza, che cade il 13 novembre di ogni anno.
Giornata della gentilezza: che cos’è e perché si celebra il 13 novembre
Il 13 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata della Gentilezza con l’obiettivo di promuoverne il potere positivo verso gli altri e verso se stessi. La data del 13 novembre è stata scelta perché ricorda il giorno d’inizio della conferenza del World Kindness Movement svoltasi a Tokyo nel 1997, che portò alla firma della Dichiarazione della Gentilezza.
I Paesi aderenti al Movimento sono 27, chiamati a deliberare principalmente di sviluppo sostenibile in una Assemblea Generale che ha adottato il motto “guardare oltre noi stessi e oltre i confini di Paesi, etnie, religioni e culture”. La sede italiana nasce a Parma nel 2001 e mutua il proprio slogan (la gentilezza è rivoluzionaria) da una canzone di Claudio Baglioni.
Nel corso degli anni sono aumentate le iniziative e l’attenzione verso il tema della gentilezza grazie anche al consolidamento di pratiche quali l’empatia, la tolleranza e il rispetto degli altri. Tra le iniziative spicca ad esempio “Dance for Kindness”, flashmob globale che si svolge in moltissimi Paesi del mondo nel corso della stessa giornata.
La scuola deve promuovere la gentilezza fra i giovani
Promuovere le soft skills a scuola, luogo in cui i cittadini del domani si formano e imparano l’Abc delle relazioni con gli altri e con il mondo che li circonda, e favorirne l’apprendimento è argomento di discussione tra gli esperti di didattica e politiche scolastiche. Si va, infatti, diffondendo sempre più la convinzione che le soft skills o competenze non cognitive possano contribuire, significativamente, alla riduzione della povertà educativa, nella consapevolezza che il loro sviluppo richieda esperienze e comportamenti anche al di fuori del contesto scolastico.
È opinione condivisa che la gentilezza debba entrare a pieno titolo tra le soft skills da utilizzare poi nell’ambito lavorativo, giacché un clima sereno motiva e responsabilizza ciascuno a fare di più e a fare meglio.
Dal 2020 è in corso, invece, “Costruiamo Gentilezza”, progetto nazionale e partecipato che, attraverso oltre 1700 costruttori di gentilezza (insegnanti, allenatori, assessori, medici pediatri, imprenditori, giornalisti), elabora vere e proprie pratiche gentili finalizzate al benessere di bambini e adolescenti e al raggiungimento del bene comune. Tra queste spiccano le panchine viola realizzate da studenti, insegnanti e cittadini, poste in spazi pubblici e riportanti frasi positive che ricordano l’importanza della gentilezza nel vivere comune.
Oltre 140 amministrazioni hanno inoltre istituito l’assessorato alla gentilezza con il compito di fornire ai cittadini strumenti che possano favorire pratiche di inclusività, generosità e attenzione verso il prossimo.
Il decalogo della gentilezza per un mondo migliore
Fin dall’istituzione della Giornata mondiale della Gentilezza è stato diffuso un vero e proprio manifesto della gentilezza, un decalogo che ha un solo grande obiettivo: rendere il mondo migliore. Elenchiamo i dieci punti del decalogo qui sotto cosicché possano essere un ispirazione a far meglio e un modo per costruire un mondo migliore.
- Vivere bene insieme: ascoltare ed essere pazienti
- Essere aperti verso tutti: salutare, ringraziare e sorridere
- Lasciare scivolare via le sgarberie e abbandonare l’aggressività
- Rispettare e valorizzare la diversità, grande fonte di ricchezza
- Non essere gelosi del sapere: comunicare, trasmettere e condividere
- Il pianeta è uno solo, non inquinare e non sporcare
- Ridurre gli sprechi: riciclare, riutilizzare e riparare
- Seguire la stagionalità e preferire i prodotti locali
- Proteggere gli animali: non sfruttarli, non maltrattarli e non abbandonarli
- Allevare gli animali in modo etico, non infliggere sofferenze
> LEGGI ANCHE>>> Le Scuole della Felicità, un metodo didattico che promuove autonomia e fiducia sociale
*Modesta Abbandonato, insegnante