Da nord a sud l’Italia è tutto un verdeggiare di giardini di straordinaria bellezza, secolari e moderni: un patrimonio inestimabile che va ad arricchire con pari dignità i nostri tesori artistici e architettonici più preziosi
In Italia abbiamo una lunga tradizione, ricca e variegata, di giardini privati e pubblici, spesso legati a ville storiche, residenze nobiliari o dimore illustri. Il nostro Paese è trapuntato da oasi di tranquillità e splendore, dove la natura s’innamora del genio umano per creare spazi di rara bellezza: i grandi giardini italiani sono un patrimonio inestimabile del nostro Paese, veri e propri gioielli di creatività e ingegno.
I giardini italiani più belli da vedere
La storia dei nostri giardini ha radici profonde e antiche, ma è durante il Rinascimento che si sviluppano i caratteri fondamentali del “giardino all’italiana”. I primi giardini che seguono questo nuovo stile sono attribuiti storicamente a Niccolò Tribolo, a cui si deve il merito di aver progettato gioielli paesaggistici e architettonici come i giardini di Boboli, di Villa Castello e di Villa Corsini, a Firenze.
Il giardino all’italiana si integra nel paesaggio senza mai nasconderlo, attraverso l’uso di terrazzamenti e scalinate. L’ordine, la simmetria e l’equilibrio tra verde ed elementi architettonici – quali fontane, muretti, colonne, statue – gli donano grande eleganza.
Più tardi, durante il Barocco, il giardino all’italiana è il punto di partenza per spazi verdi spettacolari, ripensati nella funzione: non più semplice abbellimento a palazzi e residenze, i giardini barocchi – tipici francesi – sono studiati per accogliere ricevimenti e rappresentazioni, con viali che fungono da accesso alla villa ma anche a sentieri per passeggiare nel parco; il tutto – ça va sans dire – caratterizzato da sfarzo e stravaganze ornamentali. Esempio notevole ne sono i giardini della Reggia di Caserta.
Da contraltare, invece, fanno i giardini paesaggistici all’inglese del XVIII secolo, che ricreano la natura in modo più informale e pittoresco, così come pure i giardini paesaggistici tipici del periodo Romantico che enfatizzano una natura selvaggia e di cui sono esempio i Giardini di Ninfa, vicino Latina. In questo viaggio attraverso alcuni tra i giardini più belli d’Italia, scopriremo le perle verdi che adornano la nostra terra, dalle regioni settentrionali fino alle coste soleggiate del sud.
Giardino dell’Isola Bella – Piemonte
Situata nel Lago Maggiore e appartenente al gruppo delle isole Borromee, l’isola Bella misura solo 320 metri di lunghezza e 180 di lunghezza, ed è in gran parte occupata dal meraviglioso giardino barocco all’italiana del palazzo Borromeo. Fu pensato come un vero e proprio vascello sulle acque del lago, e dai suoi 10 terrazzamenti, ricchi di obelischi e statue, si gode dell’affascinante panorama su Golfo Borromeo e Stresa. Statue, obelischi e fontane si integrano perfettamente con la vegetazione delle dieci scenografiche terrazze, sulla cui cima svetta la statua dell’Unicorno, simbolo araldico della famiglia Borromeo. Intorno al Teatro Massimo, monumento più importante del giardino, è tutto un tripudio di fioriture e di piante rare. Camelie, spalliere di rose a maggio, oleandri in giugno, e agrumi e ortensie paniculate in piena estate accendono questo splendido giardino, dove pavoni rigorosamente bianchi vivono in libertà.
Se vuoi saperne di più visita il sito ufficiale delle Isole Borromee
La Biblioteca degli Alberi di Milano (BAM) – Lombardia
Certamente una voce fuori dal coro, in mezzo a giardini storici di grande fascino e bellezza, ma ci piace citare la Biblioteca degli Alberi di Milano come esempio di giardino contemporaneo italiano. Con i suoi 10 ettari di estensione privi di recinzione, all’ombra del Bosco Verticale, la BAM è il terzo parco pubblico per dimensioni della città. È concepito come una grande biblioteca, con un incredibile patrimonio vegetale, che consta di 100 specie botaniche, più di 500 alberi che formano 22 foreste circolari e 135.000 piante tra aromatiche, siepi, arbusti, bulbi, rampicanti, piante acquatiche ed erbacee. Il laghetto, con le piante acquatiche, contribuisce a creare un ecosistema favorevole per l’avifauna e gli insetti impollinatori. Ci sono poi due Bugs Hotel in un’area che ospita una variegata selezione di piante nettarifere, allo scopo di salvaguardare e incentivare la biodiversità dell’area urbana.
Se vuoi avere più informazioni dai un’occhiata al sito della Biblioteca degli alberi
Giardino della Villa Pisani a Stra – Veneto
Il giardino di Villa Pisani venne realizzato nel ‘700, prima della villa stessa, su progetto del famoso architetto Girolamo Frigimelica de’ Roberti. Il parco si estende per 11 ettari intorno alla lussuosa dimora, per un perimetro esterno di 1500 metri; la struttura richiama i modelli francesi e la reggia di Versailles, contaminati dalla tradizione italiana e veneta in particolare. Di grande fascino è il “Labirinto d’Amore”, uno dei più grandi d’Europa, formato da nove cerchi concentrici di siepi di bosso, con al centro una torretta, servita da una doppia elica, che porta alla statua di Minerva, in un rituale simbolico di conquista della saggezza. Nel corso del tempo il parco è stato ampliato con il boschetto all’inglese, la piscina d’acqua del parterre e la ghiacciaia. La scenografica piscina rettangolare al centro del parco risalente al 1911 è un lungo specchio d’acqua che si estende davanti alla facciata della villa. Sul finire del parterre si trovano le imponenti Scuderie, anch’esse progettate da Girolamo Frigimelica, costituite da un corpo centrale e da due ali laterali, arricchite da colonne e statue.
Per saperne di più visita la pagina ufficiale sul sito dei beni culturali
Villa Durazzo Pallavicini – Liguria
Il Parco Durazzo Pallavicini di Pegli fu realizzato intorno al 1840, su progetto dell’architetto Michele Canzio per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini. Si tratta di una vera e propria eccellenza nell’ambito del giardino storico – romantico italiano ed europeo, ed offre un itinerario esperienziale davvero particolare. Il giardino si sviluppa su 8 ettari di collina ed è strutturato come un racconto teatrale a sfumature esoterico-massoniche che rendono la visita un’esperienza meditativo-filosofica. Il percorso di visita si sviluppa dall’ingresso principale della villa, situato accanto alla stazione ferroviaria di Genova Pegli: proprio come una rappresentazione teatrale, è articolato in prologo, antefatto, tre atti – ognuno composto da quattro scene, caratterizzate da laghi, torrentelli, cascate, piante rare, scorci visivi e inganni scenografici, capaci di appropriarsi del panorama esterno e di porlo al servizio di questo luogo magico. Splendidi giochi d’acqua concludono questo percorso di iniziazione fatto di meraviglia e stupore, tra camelie, pini marittimi e fiori acquatici, architetture neoclassiche e scenografie ottocentesce.
Per saperne di più e pianificare la tua visita, ecco il sito ufficiale
Il giardino di Boboli – Toscana
Boboli è uno dei giardini all’italiana più importanti al mondo e, insieme agli altri giardini e ville medicee della Toscana, è inserito nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Questo paradiso verde di circa 45mila metri quadrati nel cuore di Firenze, risalente al 1549, è un museo a cielo aperto, dove fontane, grotte, viali e palazzine si alternano a boschetti, statue e laghetti, raccontando la storia delle tre dinastie regnanti che lo crearono e abbellirono: i Medici, i Lorena e i Savoia.
La sua Grotta del Buontalenti per esempio, è una piccola miniera di tesori, che, fino al 1924, ha custodito addirittura delle opere incompiute di Michelangelo, oggi sostituite da copie. Il giardino può vantare anche la presenza di un obelisco egiziano originale, risalente al regno di Ramses II: uno dei monumenti più antichi della Toscana. Qui, nella limonaia del 1778, sono anche conservati molti degli antichi agrumi coltivati e incrociati dai Medici.
Per avere più informazioni e per acquistare i biglietti per visitarlo, vai al sito dedicato
Il Giardino di Ninfa – Lazio
Questo splendido giardino all’inglese dall’aspetto romantico, di circa 8 ettari, è stato costruito nel 1921 da Gelasio Caetani, discendente di Papa Bonifacio VIII che, nel 1298, acquistò Ninfa ed i territori circostanti per la sua famiglia: il giardino infatti incorpora quel che rimane dell’antica città, distrutta nel 1382 e mai ricostruita.
Verso il 1930, il giardino acquistò il fascino informale e spontaneo che lo caratterizza oggi, con la presenza di 1300 specie vegetali, dai meli ornamentali all’agrifoglio, dagli aceri giapponesi ai ciliegi e le magnolie, dalle tante varietà di rose ai glicini, le ortensie e gli splendidi bambù. Fonte di ispirazione per tanti celebri artisti, come Virginia Woolf, Capote, D’Annunzio e Ungaretti, il Giardino di Ninfa nel 2000 è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio ed è visitabile solo in alcuni periodi dell’anno per preservarne il delicato equilibrio ambientale (il migliore è sicuramente tra aprile e maggio, quando la fioritura raggiunge il suo massimo splendore).
Per avere più informazioni sui periodi di apertura, visita il sito ufficiale
Villa d’Este – Lazio
Villa d’Este, elaborata dall’architetto napoletano Pirro Ligorio per ordine del cardinale Ippolito d’Este, è un esempio eccellente della cultura del Rinascimento nel suo momento di massimo splendore, più volte emulato nei giardini europei manieristi e barocchi. Il parco con le sue fontane e le sue musiche idrauliche costituisce un capolavoro di ingegneria, sia per la concezione generale dell’impianto, sia per la complessità del sistema di distribuzione e per la realizzazione dei tantissimi giochi d’acqua: basti pensare che le fontane di Villa d’Este furono realizzate ricorrendo al principio dei vasi comunicanti, una sorta di rivoluzione per quei tempi! Le fontane della villa pescano l’acqua direttamente dall’Aniene, un affluente del Tevere, mediante una lunga galleria che attraversa la città, mentre per i getti più alti si ricorre ad una cisterna alimentata da un acquedotto e creata appositamente sotto il palazzo. Dal 2001 l’UNESCO ha inserito Villa d’Este tra i Patrimoni dell’Umanità.
Se vuoi pianificare meglio la tua visita a Villa d’Esta, guarda il sito dedicato
Giardino della Reggia di Caserta – Campania
Non si può parlare di giardini d’Italia senza citare quello della Reggia di Caserta, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Così come il Palazzo, il Parco Reale deve le sue origini a Luigi Vanvitelli e a suo figlio, nonché a re Carlo di Borbone che lo commissionò a metà del ‘700. Il progetto si ispira ai giardini delle grandi residenze europee del Settecento, fondendo la tradizione italiana del giardino rinascimentale con le soluzioni introdotte a Versailles. L’asse centrale, costituito dalla celebre Via d’Acqua, unisce idealmente la Reggia a Napoli: fiancheggiandola, si incontrano fontane dal ricco apparato scultoreo e sette vasche spettacolari che formano altrettante cascate. Protagonista assoluta del progetto di Vanvitelli, l’acqua giunge al Parco grazie ai 38 chilometri di canalizzazioni dell’Acquedotto Carolino. I 76 ettari del Bosco di San Silvestro e i 23 del Giardino Inglese completano un sistema paesaggistico articolato e suggestivo.
Per saperne di più, ad aspettarti c’è la pagina ufficiale con tutte le informazioni del caso
Giardini di Villa Rufolo – Campania
Il Giardino di Villa Rufolo a Ravello, incastonato nello strapiombo della Costiera Amalfitana, risale al XIII secolo, quando i Rufolo lo vollero a coronamento dell’imponente castello moresco: da allora non smette di incantare visitatori italiani e stranieri che vengono qui a lasciarsi sorprendere dalla bellezza di questo verde proiettato su tre lati nel blu del cielo e del mare. Un luogo che emoziona già all’ingresso, con il suo viale alberato, i pergolati, le fontane, i piccoli chiostri. Nell’Ottocento, il botanico scozzese Sir Francis Nevile Reid acquistò la villa in rovina per trasformare il giardino in qualcosa di spettacolare. Così la macchia mediterranea, elemento naturale del paesaggio amalfitano, venne arricchita con piante “straniere”, a volte rarissime, raccolte in tutta Europa, spesso difficili ad adattarsi in quel giardino così esposto a venti ricchi di salsedine. Ma l’ostinazione di Reid prevalse e la sua caparbietà fece attecchire piante esotiche accanto a specie locali.
Per saperne di più su questa meraviglia tra cielo e mare, dai un’occhiata al sito ufficiale di Villa Rufolo
Il parco di Villa Malfitano – Sicilia
Il parco di Villa Malfitano a Palermo costituisce uno degli esempi più notevoli di giardino privato siciliano: realizzato nella seconda metà dell’Ottocento, da Joseph Whitaker, erede di una ricca famiglia di imprenditori inglesi, trapiantati in Sicilia.
Il parco nasce a corredo di una sontuosa residenza in stile neoclassico cinquecentesco che i Whitaker vollero costruire su un terreno alle porte di Palermo. La progettazione e l’impianto del parco, che occupa una superficie di oltre 4 ettari, fu affidato a Emilio Kunzmann, esperto giardiniere dell’epoca. Ne risultò un affascinante giardino informale all’inglese, caratterizzato da una grande varietà di piante rare ed esotiche, molto diverso dai paesaggi romantici tanto in voga nella Sicilia dell’‘800.
Le prime piante, messe a dimora, furono portate qui direttamente dai proprietari dalla Tunisia, da Sumatra, dall’Australia e da altri paesi esotici. Il giardino di Villa Malfitano attualmente vanta più di 250 specie diverse di piante, tra cui tante rarità, provenienti da luoghi come la Nuova Caledonia, il Messico, le Isole Canarie.
Per pianificare la tua visita, trovi tutte le informazioni sul sito dedicato al parco
Paola Greco