Wise Society : Geocaching, la caccia al tesoro è una cosa seria

Geocaching, la caccia al tesoro è una cosa seria

di Maria Enza Giannetto
6 Dicembre 2021

Armati di gps e voglia di vincere, continuano a crescere gli appassionati di geocaching, una caccia al tesoro ad alta tecnologia dove la posta in gioco è il piacere stesso di scovare il tesoro prima degli altri .

Voglia di divertirsi, passione per l’avventura e un’unità Gps. Bastano questi elementi per diventare dei veri geocher a lanciarsi nel geocaching, ovvero una caccia al tesoro high tech dove la posta in gioco è il piacere stesso di aver scovato “il tesoro (mai di reale valore economico)” prima di altri cachers.

Gps per fare geocaching

Foto Shutterstock

Che cos’è il geocaching

Un modo entusiasmante di esplorare il territorio andando alla ricerca di luoghi tramite GPS o App specifiche. Ecco cosa significa geocaching. Si tratta di un tipo di caccia al tesoro in cui i partecipanti, detti appunto “geocacher”, usano un ricevitore GPS per nascondere o trovare dei “contenitori” chiamati “geocache” o semplicemente “cache” dentro i quali si trova sempre un “logbook“, ovvero un blocknotes sul quale il geocacher lascia un segno del passaggio sotto forma di firma o commento. La definizione di geocaching, quindi, è tutta in questi pochi passi. Inoltre, in genere all’interno della scatoletta (impermeabile e resistente) si trovano anche oggetti di scarso valore (piccoli giocattoli, gadget, monetine, ecc) o una macchina fotografica usa e getta che viene utilizzata per scattarsi una fotografia ricordo.

Origini e definizione di geocaching

Il geocaching nasce il 2 maggio 2000 quando, dopo che l’amministrazione del presidente Bill Clinton aveva rimosso il Selective Availability (un segnale che disturbava i GPS civili compromettendone la precisione), Dave Ulmer si recò nelle colline intorno a Portland per nascondere un contenitore con libri, videocassette e un bloc notes con una penna e inviò le coordinate del nascondiglio sul newsgroup “sci.geo.satellite-nav”, insieme ad un messaggio dal titolo “The Great GPS Stash Hunt” spiegando la sua idea. Il cache nascosto da Ulmer fu trovato il 6 maggio 2000 da Mike Teague che ne firma il logbook e annuncia la creazione di una pagina web dove raccogliere le informazioni sugli stash e sui ritrovamenti. Con la diffusione del gioco, il 15 maggio 2000, James Coburn crea su eGroups (che ora è diventato Yahoo! Groups) una mailing list chiamata “GPSStash” e lo annuncia sul newsgroup. In poche settimane il gioco arrivò anche in Australia.

Il 30 maggio 2000 Matt Stum lascia un messaggio all’interno della mailing list nel quale propone il cambio del nome da “stash” a “cache” suggerendo anche “geocaching” come nome del gioco in modo da utilizzare un termine che ricordasse quando gli esploratori nascondevano contenitori  con cibo e rifornimenti per poterli trovare al ritorno. E il 2 settembre 2000 viene registrato il dominio “geocaching.com”, un sito dedicato esclusivamente a questa nuova attività. Il primo Geocache italiano è stato nascosto il 27 aprile 2001 in Sicilia.

Dispositivo GPS

Foto di Bernabe Colohua da Pixabay

Come funziona il geocaching

Il geocaching è un gioco trasversale che unisce tutti. Si può giocare da soli, con gli amici o con la famiglia ed è sicuramente anche un’attività kids-friendly che può facilmente essere considerata tra le attività ecosostenibili da fare con i bambini in estate o in inverno. Si pratica sia su internet sia all’aperto e per partecipare basta registrarsi su uno dei siti che forniscono le informazioni necessarie al gioco.  

Il sito di riferimento italiano è senza dubbio Geocaching italia  che è collegato anche ad un app geocaching utilissima. In pratica, dopo essersi registrati si entra nel mondo dei cachet come “hider” o seeker. Da una parte ci sono i partecipanti che nascondono i geocache e che pubblicano sul sito sia le coordinate (longitudine e latitudine) in cui si trova il contenitore, rilevate accuratamente con un ricevitore GPS, con vari suggerimenti e, dall’altra, ci sono gli utenti che vogliono cimentarsi nel ritrovamento dei geocache, che acquisiscono le coordinate della cache da cercare e con il loro ricevitore GPS si mettono alla ricerca del contenitore. Per ogni cache nascosta esiste sul sito ufficiale una specifica pagina web con le caratteristiche, la descrizione, eventuali aiuti (“hint”), alcune foto o immagini. Una volta trovata la cache le regole sono sempre le stesse: riportare nel logbook il proprio ritrovamento e, se si vuole, prendere un oggetto dal contenitore e lasciarne uno proprio. Dopo avere trovato il tesoro si può riportare sulla pagina del geocache il proprio ritrovamento, cercando, se possibile, di corredarlo di foto e di annotazioni che possono eventualmente fornire ulteriori indicazioni.

Se vi state chiedendo quanto costa tutto questo la risposta è “in pratica nulla”. I costi del geocaching da tenere in considerazione sono quelli degli spostamenti e di un piccolo Gps (ma è possibile utilizzare anche il proprio smartphone) e poi ci può essere il costo di qualche app a pagamento (i costi sono sempre contenuti nell’ordine di pochi euro).

Attenzione all’ambiente e regole

Non c’è limite alla fantasia nel nascondere i geocache, ma in genere vengono scelti luoghi di un certo interesse turistico, naturalistico o storico, o comunque luoghi che è interessante visitare. Come detto, infatti, il vero tesoro è la caccia, l’esperienza che si fa tra amici e in famiglia e che, al pari di una passeggiata in natura o di un trekking urbano. E soprattutto godersi le meraviglie di una giornata all’aperto in armonia con l’ambiente e la natura magari coniugandolo con altre attività all’aperto, come ad esempio il bushcraft oppure un forest bathing.

Se turismo e geocaching si coniugano perfettamente,  e ancora più vero che il geocaching è un’attività che rispetta l’ambiente e gli ecosistemi. Chi si iscrive a un sito di geocaching ne accetta le regole implicite es esplicite. C’è, infatti, un vero e proprio codice di comportamento da geocacher che evita di creare pericoli per i partecipanti, per l’ambiente, per animali o altre persone. Nelle regole, che devono essere esplicitamente approvate prima di registrarsi ad uno dei siti web di geocaching, viene sempre fatto presente che i “babbani” (definizione presa in prestito dalla saga  di Harry Potter per definire chi non pratica l’attività di geocaching) si sentono un po’ impauriti da attività che coinvolgano segretezza, scatole nascoste, tecnologie che ricordano i film di spionaggio. Per questo si cerca sempre di fare ben presente questa caratteristica a coloro che decidono di dedicarsi a questo gioco: ad esempio, viene sempre esplicitamente ricordato che i tesori non vanno mai nascosti in luoghi che possono creare allarme, pericolo, o essere scambiati per oggetti pericolosi.

geocache

Foto di Dirk (Beeki®) Schumacher da Pixabay

I tipi di geocache e il contenuto delle scatole

Gli oggetti che si ritrovano nei cache sono in genere di scarso valore: matite, libri, giochini e in alcuni casi possono essere anche geocache tematici. Il vero valore del geocaching risiede in verità nel ritrovamento del geocache, e non in quello che fisicamente vi si trova. In casi particolari le cache possono contenere un oggetto di maggiore valore o interesse, che viene in genere incluso come “premio” per il “FTF”, ossia il “First To Find”. Ci sono poi i Trackable, oggetti numerati, di proprietà di un geocacher, che viaggiano di cache in cache.

E per quanto riguarda le scatole? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Si va dalla tradizionale scatola impermeabile che, a seconda della dimensione, contiene un logbook e vari oggetti alla multi-cache con coordinate che corrispondono a uno o più indizi che consentono di raggiungere altre coordinate fino al ritrovamento. E poi, ancora, la mistery/Puzzle, cache ‘jolly’, da utilizzare quando, ad esempio, per trovare il contenitore finale è necessario risolvere un quiz, le event Cache, in cui le coordinate sono accompagnate da una data e da un orario per un vero e proprio evento da cachers; fino alla Earthcache introdotto negli Stati Uniti con la sponsorizzazione dell’Associazione Americana per la Geologia, in cui le coordinate corrispondono ad un luogo caratterizzato da qualche particolarità geologica e/o legato all’ambiente e/o a reperti fossili.

geocache di un geocaching

Foto di Martin Lostak / Unsplash

Siti ed app geocaching per neofiti ed esperti

Sono tanti, in Italia e nel mondo i siti on line per praticare il geocaching. Di sicuro il punto di riferimento in Italia è geocachingitalia.it che propone mappe tematiche, strumenti di ricerca, tutorial, informazioni, eventi, geocache, progetti sul territorio, contenuti di ampio respiro. Oltre a sezioni rigorose e progetti seri, ci sono anche contenuti umoristici ed invenzioni particolari nel nome della sperimentazione.

Esiste anche il sito “opencaching” nato con il presupposto che il gioco dovrebbe essere completamente gratuito. I siti di opencaching infatti permettono a chiunque di giocare gratuitamente senza account speciali a pagamento.

Maria Enza Giannetto

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