Crescono i locali italiani che espongono la certificazione etica internazionale a garanzia di prodotti ittici etici
Si chiama Friend of the Sea ed è una certificazione etica per quei ristoranti che offrono ai propri clienti prodotti ittici sostenibili. Perché, sinceramente parlando, se è considerato normale che un ristoratore etico racconti tutto della frutta e della verdura che utilizza, che conosca a menadito gli allevamenti dai quali provengono le carni che mette nel piatto e che stia attento che pongano attenzione al benessere animale, molto poco invece si sa del pesce.
Il mare, però, è una risorsa importante e l’offerta giusta e sostenibile di prodotti ittici è uno dei caposaldi per la salvaguardia del Pianeta e alle sue risorse. Partendo da questa consapevolezza ha preso forma la certificazione etica “Friend of the Sea” che segna una nuova via per chi vuole consumare prodotti ittici sostenibili. In Italia sono 40 i ristoranti e le catene che hanno ottenuto il bollino Friend of the Sea perché utilizzano alcuni prodotti ittici, pescati o allevati, certificati. La certificazione garantisce che il pescato arriva da risorse ittiche non sovrasfruttate, la tutela di specie in pericolo (come delfini e balene) e dell’habitat marino, la conformità alla normativa, la gestione e controllo dei rifiuti, il rispetto dei lavoratori e degli equipaggi.
«Oggi i consumatori sono sempre più consapevoli e attenti agli acquisti etici anche fuori casa. Per i ristoratori si apre una nuova fetta di mercato per soddisfare queste nuove esigenze», spiega Paolo Bray che di Friend of the Sea è fondatore e direttore parlando della certificazione che aiuta i consumatori a compiere scelte più consapevoli e i fornitori e le aziende alimentari ad adottare comportamenti più etici.
Sono oltre 100 i ristoranti nel mondo e una quarantina quelli italiani (l’elenco completo è consultabile attraverso la app “Find Friend of the Sea Seafood” disponibile su Play Store ed Apple Store) che hanno deciso di fregiarsi della certificazione. Ci sono stellati come Combal.zero di Davide Scabin a Torino, Da Vittorio di Brusaporto, Le Calandre di Rubano, Nobu di Milano, la Madonnina del Pescatore di Senigallia, il Principe Cerami di Taormina e pure l’Osteria Francescana di Massimo Bottura. Gli ultimi in ordine di tempo ad aderire sono stati i locali della catena Gesto, Fusho, Temakinho, la Pokéria e Toast to coast. Ricciola, orata e tonno sono i tre prodotti certificati utilizzato nelle tapas gourmet dei quattro locali di Milano, Bologna, Firenze e Perugia della catena Gesto fondata da Martina Lucattelli. «Gesto è da sempre attento all’ecosostenibilità dei prodotti che è alla base della nostra filosofia», sottolinea l’executive chef director Adriano Venturini.
Sono quattro anche i locali Temakinho – due a Milano, uno a Roma e l’altro a Ibiza – certificati per il tonno e la spigola da acquacoltura. Capasanta e ricciola hanno permesso a Fusho, locale nel cuore della Chinatown milanese, di ottenere la certificazione che, invece, la Pokéria può esporre per ricciola e tonno. «Abbiamo deciso di utilizzare i prodotti Friend of the Sea per dare il nostro piccolo contributo alla tutela del patrimonio marino e garantire ai nostri clienti un prodotto rispettoso della natura», aggiunge il proprietario di Fusho, Davide Croatto. Sullo stesso tenore la motivazione delle scelte di Nicolò Caparra de La Pokéria e di Linda Maroli di Temakinho.