La cantante romana nel nuovo tour "Sud" ha scelto di farsi accompagnare da un gruppo di giovani musicisti brasiliani molto speciali. Ecco la loro storia
Nel tour che in questi giorni sta portando Fiorella Mannoia nelle principali città italiane con le canzoni del suo nuovo disco “Sud”, c’è, oltre la musica, un motivo in più di curiosità e di interesse. La cantante ha infatti scelto di farsi accompagnare sul palco non da un gruppo di artisti qualsiasi, ma da giovani musicisti provenienti dal Brasile che hanno una storia speciale alle spalle. Si tratta di giovani che attraverso lo studio della musica, della danza, del canto, sono stati recuperati da una vita di emarginazione grazie a quel laboratorio di creatività e di formazione che da vent’anni opera a Salvador de Bahia sotto il nome di Projeto Axé. Fiorella Mannoia ha scelto dunque di fare qualcosa di concreto per questi ragazzi e di dare loro una possibilità di crescita professionale e di esperienza di alto profilo.
La “pedagogia del desiderio”
L’artefice del Projecto Axé è un italiano e si chiama Cesare de Florio La Rocca: alla fine degli anni ’60, La Rocca lascia Firenze partendo come turista per un viaggio che doveva durare solo tre settimane.
L’incontro con i bambini bisognosi di tutto in Amazzonia gli fa letteralmente cambiare prospettiva di vita, lascia le attività che ha in Italia e rimane a vivere in Brasile contribuendo ad avviare molte iniziative umanitarie a favore dei più piccoli a Manaus, Rio de Janeiro, Brasilia. Sino al 1990, quando fonda il Progetto Axé a Salvador de Bahia per dare una possibilità ai bambini e ai ragazzi emarginati dalla famiglia e dalla società, agli invisibili che vivono per strada, di cambiare la propria vita con un’idea particolare e originale.
Oltre al reinserimento nella scuola e nella famiglia, all’educazione sessuale e ai principi etici di autonomia, rispetto e libertà dell’individuo, il progetto si preoccupa di dare ai ragazzi quella che viene chiamata la “Pedagogia del desiderio”, che La Rocca sviluppa anche grazie alla collaborazione del famoso pedagogista brasiliano Paulo Freire.
L’idea di Arte-Educazione
Si tratta di offrire a questi ragazzi di strada una vita dignitosa e la possibilità di riscatto attraverso la scoperta dell’arte, e quindi l’educazione con la danza e la capoeira, la musica e il canto, la pittura e la scultura, l’attività sartoriale, il teatro.
Non tanto per creare artisti, che pure si trovano tra i tanti giovani che frequentano i laboratori, quanto per dare una coscienza di sé a ragazzi che spesso non sanno neppure la loro data di nascita. L’idea di Arte-Educazione di Cesare de Florio La Rocca è stata un successo, sostenuta anche dalle istituzioni e dalle organizzazioni locali, e ha dato vita a un programma educativo e pedagogico che trova proseliti e riconoscimenti in tutto il mondo. Sono circa mille i ragazzi che accedono al processo formativo di Axé ogni anno (quasi 20mila dal 1990) e ben l’85 percento di questi giovani non è tornato alla povertà, violenza e droga ma ha trovato una propria dignitosa dimensione di vita. Alcuni sono diventati artisti professionisti o maestri nella loro disciplina artistica, e circa un terzo, dopo aver studiato, lavorano all’interno dell’associazione come psicologi, educatori e pedagogisti a loro volta.