Wise Society : European Mobility Week al via: l’Italia come si pone?

European Mobility Week al via: l’Italia come si pone?

di Andrea Ballocchi
12 Settembre 2022

Come sta la mobilità sostenibile in Italia? È lecito chiederselo, a pochi giorni dall’avvio della European Mobility Week 2022, la settimana europea della mobilità, che si terrà dal 16 al 22 settembre. Le buone notizie non mancano, specie dal mondo bici, dalla produzione al cicloturismo, ma anche dalle città italiane che – anche se c’è molto ancora da fare – in materia di mobilità e trasporti fanno registrare sensibili progressi.

European mobiloty week 2022

Immagine European Mobility Week

Settimana europea della mobilità: quest’anno si fa luce sulle “migliori connessioni”

La European Mobility Week 2022 rappresenta la campagna di sensibilizzazione della Commissione europea sulla mobilità urbana sostenibile. Come si ricorda nel sito web ufficiale, essa “incoraggia il cambiamento dei comportamenti a favore della mobilità attiva, del trasporto pubblico e di altre soluzioni di trasporto pulite e intelligenti”.

Ogni anno viene espresso un tema: quello 2022 è “Migliori connessioni”. Nasce dal desiderio di tutti noi abitanti europei di riconnetterci dopo mesi di isolamento, restrizioni e limitazioni dovute alla pandemia. “Le persone possono entrare in contatto quando si incontrano in una piazza nel loro ambiente urbano e rimanere in contatto attraverso i trasporti pubblici. Un trasporto meglio collegato significa luoghi e persone meglio connessi”, che è uno degli obiettivi principali del Green Deal.

Gli ostacoli non mancano, a cominciare dalla crisi energetica conseguente all’invasione russa dell’Ucraina, che ha rallentato la transizione energetica e le sfide connesse a essa, come il maggiore sviluppo della mobilità elettrica.

Ma il progresso non si ferma e il piano REPowerEU5 si propone di ridurre l’impatto di queste sfide con una serie di azioni volte al risparmio energetico, diversificando le forniture e promuovendo il passaggio dalle fossili alle fonti rinnovabili, combinando in modo intelligente investimenti e riforme. Tra queste c’è anche quella riguardante un miglior modo di intendere i trasporti, che devono essere sempre più interconnessi e sostenibili.

Particolare di una ruota di biciletta su sfondo azzurro

Foto di Alessandra Caretto / Unsplash

Bicicletta: tra produzione e cicloturismo, l’Italia si muove bene

Il mezzo principe per attuare la mobilità sostenibile in Italia e in Europa è la bicicletta. In questo senso, l’Italia può vantare primati importanti, il primo dei quali riguarda la produzione. Con più di 3,2 milioni di pezzi fabbricati nel 2021, l’Italia è il primo produttore europeo di biciclette, con una crescita trainata dal fenomeno e-bike e dal reshoring, ovvero il rientro in Italia delle attività produttive.

Produzione

Il fatturato ha fatto segnare un +7,4% rispetto al 2020, ovvero a a 1,6 miliardi di euro, come emerge dalla seconda ricerca “Ecosistema della Bicicletta” realizzata da Banca Ifis che stima numeri importanti anche in termini di reshoring. La fabbricazione di 2,8 milioni di biciclette all’anno rientrerà in Europa, con un’accelerazione nel biennio 2022-2023: significa conquistare una quota del 18% della produzione totale europea.

Cicloturismo

La bici in Italia potrebbe creare un moto virtuoso anche in termini di cicloturismo. Oggi nel nostro Paese genera circa 5 miliardi di euro. Tanti? No, se si pensa che la Germania ne genera quattro volte tanto. Ma il potenziale per colmare la lacuna ci sono, come ha sottolineato più volte Gianluca Santilli, ideatore e presidente dell’Osservatorio Bikeconomy.

Lo stesso avvocato, organizzatore di grandi eventi legati alla bici, nonché ciclista appassionato, è stato nominato dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia a coordinare la Commissione Cicloturismo. Essa sarà chiamata a tracciare indicazioni e linee guida per lo sviluppo e il coordinamento del cicloturismo, analizzando e selezionando progetti dedicati da supportare e promuovere. La stessa Commissione offrirà anche indicazioni importanti per organizzare corsi di formazione dedicati, indicando anche strumenti digitali da utilizzare per un’ottimale fruizione della bicicletta nei territori vocati. Sarà anche chiamata a indicare strumenti di finanziamento e a strutturare un piano di comunicazione per la promozione del cicloturismo in Italia a livello internazionale.

Infrastrutture sostenibili: il ruolo del PNRR

L’attuazione di una più diffusa mobilità sostenibile in Italia passa anche dalle infrastrutture. In questo senso il PNRR fornirà un supporto molto importante. Al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sono assegnati 62 miliardi di euro sul tema mobilità, infrastrutture e logistica sostenibili. Oltre all’estensione dell’alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali, al rinnovo del parco treni, autobus e navi per ridurre le emissioni, una parte dei fondi sono stanziati per sviluppare la mobilità ciclistica e le strade provinciali, migliorando anche la viabilità delle aree interne. Solo per muoversi in bici il Piano nazionale ripresa e resilienza stanzia quasi 1 miliardo di euro, in particolare per la realizzazione delle piste ciclabili urbane e turistiche e per connettere le strade provinciali con le principali direttrici di trasporto. In questo senso si prevede la realizzazione di 1.800 chilometri di ciclovie turistiche e urbane.

Le città è motore della mobilità sostenibile in Italia

È logico attendersi un grande sviluppo dell’uso della bici e di un incremento del ruolo della mobilità sostenibile in Italia, che già oggi vede nelle città lusinghieri progressi.
Lo mette in luce il report SNPA intitolato “Città in transizione: i capoluoghi italiani verso la sostenibilità ambientale”, che ha il merito di analizzare la sostenibilità urbana attraverso tre chiavi di lettura strategiche: vivibilità, circolarità e resilienza ai cambiamenti climatici.

Questo rapporto mette in luce come il settore della mobilità e trasporti sia quello che fa registrare i più evidenti progressi negli ultimi anni all’interno della chiave di lettura della vivibilità. Anche sul fronte dell’offerta di mobilità dolce/attiva si registrano progressi importanti nella maggior parte dei Comuni sotto osservazione.

Giusto qualche numero: nel periodo investigato (2011-2019) Genova ha decuplicato la propria dotazione, anche se molto limitata a livello complessivo (5,5 km/100 kmq), Cagliari l’ha quadruplicata con 30,6 km/100 kmq, Bari mostra valori pari a quasi tre volte rispetto al triennio 2011-2013 (26,4 km/100 kmq), Firenze, Catanzaro e Palermo hanno raddoppiato i valori rispetto al 2011. Ci sono poi i casi d’eccellenza come Torino che mostra nel 2019 il quadro più virtuoso con 166 km di piste ciclabili su 100 kmq di superficie, seguita da Milano e Bolzano entrambe con più di cento chilometri di piste ciclabili su 100 kmq di superficie nello stesso anno. Certo, i margini di miglioramento sono ancora ampi, ma le cose stanno cambiando. In meglio.


Se vuoi avere più informazioni sulla European Mobility Week 2022 o vuoi scoprire quali sono le iniziative ad essa legate, ti consigliamo di dare un’occhiata al sito ufficiale.


Andrea Ballocchi

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