Egiziani e romani conoscevano bene le proprietà di piante e semi. Oggi i laboratori ne indagano le proprietà cosmetiche per una bellezza sostenibile
Oli di semi d’uva, di nocciola, di borragine, semi di tamarindo, estratto di cardo mariano, di centella asiatica o di pino marittimo francese. Le nuove frontiere della cosmetologia si stanno spostando sempre più verso frutti, semi e piante. Complici il desiderio del ritorno alla natura e il sospetto con cui si guardano tutti i composti chimici, la ricerca è sempre più concentrata su tutto ciò che è naturale. Del resto nell’antichità le donne (e non solo) sapevano bene come sfruttare ciò che regalava loro la natura per mantenere a lungo la bellezza, rendere liscia la pelle e imbellettarsi al meglio. Già nell’antico Egitto l’argilla veniva utilizzata per maschere purificanti; gli oli di dattero e mandorle per ammorbidire la pelle; l’henné, l’impasto di foglie e radici di Lawsonia Inermis usato ancora oggi, era un colorante naturale per i capelli. Nell’Antica Roma il latte d’asina mescolato con petali di rosa, cannella e sale o con rose, gigli, mirto, alloro, rosmarino e basilico era il liquido da bagno per le nobildonne.
Dalle piante i cosmetici green, un trend in contina crescita
Di piante e cosmesi si è parlato anche a Expo 2015 in un convegno promosso da Siste, la Società italiana di scienze applicate alle piante officinali e ai prodotti per la salute. Di tutte le novità in materia di cosmetici green si parlerà nell’edizione 2015 di Sana, in programma dal 12 al 15 settembre alla Fiera di Bologna, ma i benefici di alcuni elementi naturali, già oggetto di ricerche, sono stati anticipati durante il convegno nel sito dell’esposizione universale.
Gli oli vegetali
Semi d’uva, di nocciola e di oliva sotto forma di integratori alimentari sono utili per il trattamento della xerosi, un’alterazione del processo di cheratinizzazione della pelle. L’olio di borragine e l’olio e i fosfolipidi della soia sono utili nell’integrazione per il trattamento della dermatite atopica, nelle alopecie disfunzionali e nelle distrofie ungueali.
Contro i radicali liberi
Integrando la dieta con composti a basi di vitamina A e carotenoidi, vitamina E, vitamina C, selenio e zinco permette di contrastare la formazione e l’accumulo di radicali liberi generali da foto e crono-invecchiamento.
Contro la perdita di tonicità
Estratti di tè verde, lupino, melograno e ginkgo-biloba hanno mostrato la capacità di inibire le metallo-proteinasi di matrice, enzimi la cui produzione aumenta con il passare del tempo e che portano a una distruzione eccessiva delle fibre di sostegno, diminuendo la tonicità e l’elasticità della pelle.
Per le rughe
Dai semi di tamarindo si estrae il xiloglucano, che applicato sulla pelle sotto forma di gel, dopo 4 settimane di trattamento, produce un significativo miglioramento dell’idratazione e dell’elasticità della pelle, nonché a una riduzione delle rughe. Con l’estratto di cardo mariano si ottiene un complesso fitosomico in cui il principio attivo, chiamato silibina, viene reso più assorbibile dalla pelle. Un cosmetico basato su questo estratto, applicato sulla pelle di donne over 40 per 4 settimane, ha mostrato una maggiore efficacia in termini di elasticità della pelle e riduzione delle rughe rispetto a una crema a base di retinolo.
Contro i raggi UV e la caduta di capelli
Usanto la centella asiatica è stato sviluppato un estratto che, applicato su espianti di pelle umane per 5 giorni, ha mostrato la capacità di proteggere la pelle dall’irradiazione Uv. Quest’ultimo, applicato ogni giorno sul cuoio capelluto per 8 settimane, si è dimostrato inoltre efficace nel rafforzare i capelli di persone colpite da caduta massiccia o calvizie androgenetica.
Per la cura della pelle
Testato sotto forma di integratore alimentare in uno studio clinico realizzato su donne asiatiche, il pino marittimo francese ha dimostrato di essere efficace nel rendere la pelle più luminosa, più tonica ed elastica, nel diminuire il numero, la superficie e la profondità delle rughe, e come sbiancante.