La capitale danese si tiene stretto il suo posto nel podio delle destinazioni turistiche più sostenibili del mondo. E lo fa anche offrendo piccoli omaggi ai turisti che si spostano in bici o che dedicano un po’ di tempo al volontariato
A Barcellona migliaia di persone scendono in strada e innaffiano i turisti con le pistole ad acqua, e l’amministrazione prova a rassicurarle annunciando lo stop agli affitti brevi che scatterà alla fine del 2028. A Venezia l’amministrazione sperimenta il biglietto d’ingresso nei fine settimana e nelle altre giornate di maggiore affluenza. Alle Canarie e alle Baleari i residenti chiedono a gran voce un limite agli arrivi, una tassa ecologica e lo stop alla vendita di case ai non residenti. Copenaghen, invece, sceglie un approccio un po’ diverso: ben venga il turismo, purché responsabile. Un principio che prova a mettere in pratica attraverso un originale sistema di ricompense.
Copenaghen introduce i premi per turisti responsabili
L’iniziativa si chiama Copenpay e dura fino all’11 agosto 2024. In sostanza, l’amministrazione della capitale danese suggerisce ai turisti alcuni comportamenti responsabili: andare in bicicletta, fare volontariato presso un orto urbano, partecipare a un clean-up e non solo. Per dimostrare il proprio piccolo gesto di impegno ambientale, basta mostrare una foto; o anche semplicemente raccontarlo, visto che la campagna fa perno soprattutto sulla fiducia.
Sono ben 24 le attrazioni che hanno promesso un piccolo omaggio per chiunque abbia voluto rendere un po’ più sostenibile il proprio soggiorno. Chi si sposta in bicicletta o sui mezzi pubblici ha diritto per esempio a un drink offerto da diversi locali, o a venti minuti extra a Copenhill, l’iconica pista da sci artificiale sul tetto del termovalorizzatore. Chi raccoglie spazzatura invece può approfittare del noleggio gratuito di kayak oppure di un pranzo offerto presso la scuola di surf. Tanti bonus che fungono da incentivi, da “spinte gentili”, per prendere in prestito il concetto cardine dell’economia comportamentale di Richard Thaler.
“Dobbiamo trasformare il turismo da problema ambientale a forza che spinge per un cambiamento positivo”, ha dichiarato Mikkel Aarø-Hansen, a capo dell’ente di promozione turistica Wonderful Copenaghen. Questo significa anche “cambiare il modo in cui ci spostiamo, quello che consumiamo, il modo in cui interagiamo con le persone del posto”. È ovvio – e specificato a chiare lettere anche nel sito dell’iniziativa – che qualche decina di turisti che percorrono piccoli tratti in bici non basta certo ad abbattere le emissioni della città nel suo insieme. Ma è pur sempre un cambio di atteggiamento. Uno sprone per riflettere sull’impatto delle proprie azioni quotidiane, anche in un momento come la vacanza in cui si tende a lasciarsi un po’ andare.
Quali sono le destinazioni turistiche più sostenibili
Copenaghen, non a caso, vanta un invidiabile terzo posto nella classifica delle 40 destinazioni turistiche più sostenibili al mondo stilata dal Global Destination Sustainability Movement. Il suo punteggio, pari al 91,73%, è dovuto senza dubbio alle performance ambientali, considerato – per esempio – che più di 7 stanze d’hotel su 10 hanno una certificazione di sostenibilità rilasciata da parte terza e che appena il 4% dei rifiuti solidi finisce in discarica.
Ma le valutazioni dei parametri sociali sono ancora più lusinghiere, perché la Danimarca è un Paese in cui la corruzione è estremamente sporadica, la parità di genere una realtà e le persone Lgbt+ possono sentirsi a casa. Anche gli standard in materia di welfare e assistenza sanitaria sono eccellenti.
Sui primi due gradini del podio ci sono altre due città del nord Europa, vale a dire la svedese Göteborg e la norvegese Oslo. In generale, la graduatoria è dominata dall’Europa, salvo rare eccezioni come Singapore, le thailandesi Songkhla e Bangkok, le australiane Melbourne e Brisbane, la canadese Montreal. Al quarantesimo posto c’è anche un’italiana, l’unica: si tratta di Milano.
Valentina Neri