Wise Society : Rinnovabili, virtuosi, belli, ciclabili: ecco il lato positivo dei Comuni Italiani

Rinnovabili, virtuosi, belli, ciclabili: ecco il lato positivo dei Comuni Italiani

di Andrea Ballocchi
6 Ottobre 2020

C’è tanta sostanza, oltre alla bellezza, nei Comuni italiani. Sono loro a mostrare i lati più positivi e rapidi del cambiamento in atto nel nostro Paese. Un esempio: in dieci anni, sono stati installati più di un milione di impianti tra elettrici e termici in 7.911 comuni italiani contro i 356 di partenza. Non solo: a proposito di gestione dei rifiuti, la percentuale di raccolta differenziata superiore al 65% è passata dal 23,5% del 2012 al 54,1% del 2018, conferma l’Ispra.

Comuni italiani: borgo di Rivello

Foto di Valter Cirillo da Pixabay

I comuni italiani sono sempre più attenti alla sostenibilità

Ma sono tanti gli esempi che mostrano come le amministrazioni pubbliche locali, piccole o grandi, stanno muovendosi verso un modello sempre più sostenibile, vuoi per una maggiore sensibilità vuoi perché un Comune virtuoso attrae e quindi, economicamente parlando, la scelta paga.

La raccolta differenziata

Ripartiamo dai dati. Quelli di Ispra riguardanti la raccolta differenziata fanno emergere come spesso siano i piccoli comuni d’Italia i più virtuosi: infatti, circa due comuni su tre che contano tra i 2.500 e i 5mila abitanti e tra 5.001 e 15mila e oltre la metà di quelli con popolazione tra i 15.001 e i 30.000 abitanti vanta percentuali di raccolta superiori al 65%.

Qualche esempio di ottima gestione lo si può trovare nella classifica dei “Comuni Ricicloni”, nella cui ultima edizione ha annotato, tra i vincitori assoluti, Comuni sotto i 5mila abitanti virtuosi come: il paese campano di Visciano (Napoli), con il 92,8% di raccolta differenziata dei rifiuti; il lombardo San Giovanni del Dosso (Mantova), con il 91,4%; oppure l’abruzzese Tollo (Chieti) o, in Basilicata, Tramutola (Potenza) entrambi con l’88,7%.

Se poi si va a guardare i rifiuti di imballaggio raccolti (vetro, plastica, carta, alluminio e acciaio, legno), si scopre che la diffusione delle convenzioni con il Consorzio Nazionale Imballaggi è elevatissima: da quello che si legge nell’ultimo rapporto Anci-Conai i Comuni coperti da almeno una convenzione sono 7.827, ovvero il 98% del totale, per una popolazione complessiva di 60.198.712 abitanti, pari al 99,5% di quella nazionale; inoltre quasi la metà dei Comuni convenzionati è coperto da più di 4 convenzioni.

Le energie rinnovabili

Ancora più impressionante è il peso specifico di paesi, cittadine e città se si guarda alla produzione di energia da fonti rinnovabili: come attesta il rapporto dedicato di Legambiente “Comuni Rinnovabili” Il numero delle installazioni su suolo comunale è impressionante: 778 mila impianti fotovoltaici, più di 3.539 idroelettrici, 4.805 eolici, 2.808 a bioenergie, 15.365 geotermici tra alta e bassa entalpia. A questi vanno aggiunti i 4,4 milioni di metri quadri di impianti solari termici e gli oltre 66mila impianti a bioenergie termici.

Oggi in Italia ci sono 41 Comuni al 100% rinnovabili, ovvero con una produzione capace di coprire completamente il fabbisogno termico ed elettrico dei propri abitanti. In più si contano 12 Comunità energetiche, dove si produce e si scambia energia green. Il rapporto contiene le storie di queste iniziative capaci di aggregare cittadini e imprese per un scopo virtuoso, nel nome delle energie rinnovabili.

Un esempio: la Comunità energetica di Roseto Valfortore, paese pugliese di poco più di mille abitanti in provincia di Foggia. Una comunità composta da cittadini auto produttori, produttori e cittadini consumatori di energia, che punta entro tre anni a una quota di energia rinnovabile prodotta e consumata al 100% e più del totale. Qui si combina l’attenzione al territorio all’innovazione tecnologica: fotovoltaico e prossimamente l’eolico si combineranno, anche grazie a strumenti e soluzioni hi-tech per la misurazione e la gestione energetica.

Se poi si considera l’impegno per ridurre le emissioni di gas serra va segnalata l’iniziativa del “Patto dei Sindaci” nel coordinare e promuovere le iniziative delle amministrazioni locali per il contrasto del cambiamento climatico. In Italia i firmatari all’iniziativa per il periodo 2020 sono 4.340. Di questi, 1.271 risultano alla fase di adesione, 2.117 hanno presentato un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) e 952 hanno presentato almeno un rapporto di monitoraggio. Tra le eccellenze va citato il piccolo borgo sardo di Sorradile (Oristano), tra i primi firmatari in Europa del piano di adattamento ai cambiamenti climatici.

Mobilità sostenibile 

A proposito di green mobility va segnalata anche ComuniCiclabili, iniziativa della FIAB – Federazione italiana ambiente e bicicletta, che riconosce gli sforzi di tutte quelle Amministrazioni comunali che mettono in pratica concrete politiche per la mobilità in bicicletta. Giunta alla terza edizione, raggruppa 136 comuni, piccoli medi e grandi, in cui vivono 9 milioni di persone.

Comuni italiani: borgo di Bracciano

Foto di Valter Cirillo da Pixabay

Borghi più belli e autentici: tanti buoni esempi in Italia

Il fatto che l’Italia sia anche conosciuta come Belpaese non è un caso. La bellezza è un tratto spesso caratterizzante diverse città. Ma in molti casi non vengono valorizzati a sufficienza i piccoli borghi, che rischiano così di essere dimenticati dal turismo e penalizzati a livello economico. Per questo motivo dal 2001 è attiva l’associazione de I Borghi più belli d’Italia, su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI). Un’iniziativa sorta, spiega lo stesso ente “dall’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti.

Sono infatti centinaia i piccoli borghi d’Italia che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale”.

In 20 anni di attività il numero dei borghi meritevoli è cresciuto da circa un centinaio ai quasi 300 di oggi, distribuiti da nord a sud. La fama di alcuni è internazionale: per esempio, l’umbro Panicale (Perugia) è stato citato tra i “borghi più belli d’Italia” dal quotidiano britannico The Telegraph, e ha trovato spazio e fama anche sul New York Times.

Altra associazione nata per valorizzare le perle del territorio italiano è Borghi Autentici d’Italia, che riunisce 201 tra piccoli e medi comuni, enti territoriali ed organismi misti di sviluppo locale, “attorno all’obiettivo di un modello di sviluppo locale sostenibile, equo, rispettoso dei luoghi e delle persone e attento alla valorizzazione delle identità locali”. Vale la pena leggere le iniziative e i progetti avviati dall’associazione e dai vari Comuni consorziati che parlano di ambiente, legalità, spirito di comunità, mobilità sostenibile.

L’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi

Abbiamo citato spesso esempi virtuosi: vale la pena allora di segnalare l’Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi, una rete di Enti locali nata per sostenere una armoniosa e sostenibile gestione territoriale. Ogni anno assegna un premio per il Comune più virtuoso. Nell’ultima edizione la giuria del Premio Comuni Virtuosi ha voluto assegnare una menzione speciale per gli “enti locali bike friendly” per i comuni di Milano e Cortina d’Ampezzo.

A vincere l’ultima edizione è stato però Monterotondo Marittimo (Grosseto). Il paese toscano (poco più di 1300 abitanti) si distingue per essere uno dei pochi 100% rinnovabili, grazie alla geotermia, naturalmente presente nel sottosuolo. Ma non solo: ha favorito la rigenerazione urbana incentivando nei cittadini la sistemazione di tetti e facciate, le ristrutturazioni con materiale di bioedilizia, l’efficienza energetica, la sostituzione delle caldaie con impianti termici a pellet e cippato. Inoltre ha attivato un progetto di teleriscaldamento. Oltre a questo, si distingue per l’impegno in tema di raccolta differenziata e per la mobilità elettrica e sostenibile.

Andrea Ballocchi

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