Anche se realizzata con 200.000 euro di banconate sbriciolate, l'artista Teodora Fornasari realizza un’opera unica volta al..risparmio
Il titolo già lo spiega chiaramente Money is not everything (in life), I soldi nella vita non sono tutto. Infatti l’opera d’arte che Teorema Fornasari ha realizzato per conto di un’agenzia di comunicazione di Milano, è stata creata con un materiale che di solito non si ricicla: le banconote. Anche se sarebbe più giusto chiamarle ex banconote dato che quelle utilizzate le sono state donate dal Poligrafico dello Stato perché altrimenti destinate al macero perché fuori corso. Un totale di duecentomila euro sbriciolati nei colori di una tela di tre metri suddivisa in diversi pannelli, parte di uno studio sulla cromoterapia alla quale l’artista si è dedicata per anni.
Anche le banconote diventa un rifiuto
Nella sua originalità è pur sempre un esempio di riciclo e l’opera della Fornasari aiuta a far riflettere anche su un tema sconosciuto ai più e che riguarda il riciclo di un materiale come le banconote. In tutto il mondo, infatti, vengono spesi ogni anno circa 10 miliardi di dollari per stampare quasi 150 miliardi di nuove banconote, destinate a sostituire 150mila tonnellate di cartamoneta. Che, una volta ritirata dalla circolazione, si trasforma in un rifiuto da smaltire. E se è vero che due scienziati hanno scoperto un sistema per pulire le banconote in circolazione usando l’anidride carbonica allo stato supercritico senza alterarne le caratteristiche di sicurezza (come gli ologrammi e gli inchiostri fosforescenti), è anche vero che il 70% delle banconote vengono ritirate perché sporche e ingiallite.
«Un lavoro artistico di forte simbologia – racconta Stefano Cocconcelli committente dell’agenzia – in cui il riuso di un materiale di scarto così particolare trasmette un messaggio significativo: il denaro può trasformarsi in qualcosa di meno ‘materiale’ e diventare anche veicolo estetico, di cultura e di comunicazione».