Wise Society : Civitas Vitae, la struttura sociale con un occhio di riguardo alla cucina

Civitas Vitae, la struttura sociale con un occhio di riguardo alla cucina

di Fabio Di Todaro
7 Luglio 2015

Il complesso di Padova creato dalla Fondazione Opera Immacolata Concezione (Oic) punta alla coesione tra giovani e anziani

È una struttura unica in Italia: ospita anziani e bambini, organizza attività culturali e assistenza ai più deboli, coniuga l’esperienza dei nonni con la fame di vita dei più piccoli. Il Civitas Vitae, un complesso che si estende su dodici ettari a Padova, è uno degli esperimenti sociali più riusciti in Italia. Un progetto di coesione nato da un valore prima inesplorato: la forza che può generarsi dal legame tra giovani e anziani.

UNA SINTESI GENERAZIONALE – Non è una casa di riposo tradizionale, ma assomiglia più a un villaggio turistico: in piena città. Il Civitas Vitae è una creatura della Fondazione Opera Immacolata Concezione (Oic), che in Veneto – oltre a Padova, in diverse località delle province di Vicenza e Treviso – gestisce diverse strutture rivolte all’assistenza agli anziani. Ma quella di Padova è un unicum. Al suo interno, infatti, non vivono soltanto persone entrate nella fascia della terza età, come accade nella casa di riposo. Durante il giorno, infatti, si stima che in questo “villaggio” transitino non meno di 3500 persone: di fatto una cittadina nella città. C’è chi nel Civitas Vitae s’è trasferito e chi lo raggiunge per trascorrere soltanto alcune ore. «Abbiamo creato un valore mescolando le generazioni», afferma Guido Masnata, responsabile della comunicazione della Fondazione Oic e presidente di Talent Lab, uno spazio dedicato all’innovazione e alla ricerca, parte integrante del Civitas Vitae di Padova. Qui giovani, anche disabili, e anziani convivono. Un asilo nido e una scuola materna permettono ai genitori di lasciare i figli in compagnia di educatori professionali, chiamati a riempire le loro giornate di attività. Ci sono i bambini che imparano ad andare in bicicletta con dei nonni mai visti prima e dei nonni che scoprono a navigare attraverso un tablet grazie a dei nipotini conosciuti al di fuori della cerchia familiare. Si lavora sulla prima e sulla terza età, con un solo obiettivo: aggiungere vita agli anni, non viceversa. «Le città moderne hanno generato frammentazione sociale: da una parte ci sono gli anziani, dall’altra le giovani famiglie. La nostra idea è stata quella di tornare alla contaminazione delle generazioni», chiosa Masnata.

TUTTO RUOTA ATTORNO ALLA CUCINA – Per capire che non si tratta di una casa di riposo, basta pensare che nel Civitas Vitae vivono over 65 del tutto autosufficienti, che optano per questa soluzione per non gravare sui figli, oltre che per fare riferimento ai servizi offerti dalla struttura: dai laboratori di tecnologia all’assistenza medica, dal teatro al sostegno psicologico, dalla lavanderia alla qualità della tavola. Ci sono spazi e opportunità per riempire la giornata di contenuti: dallo sport alla cultura, dalla formazione alle attività educative. Oltre, naturalmente, all’assistenza socio-sanitaria, garantita dal policlinico universitario di Padova: tra le eccellenze in Italia, e non solo. Grande attenzione è dedicata al cibo. «La struttura è nata attorno alla cucina – dichiara Chiara Cavazzini, responsabile del servizio gestione, formazione e ricerca della Fondazione Oic -. L’alimentazione è al centro delle giornate degli anziani, che possono anche mettersi all’opera in cucine dotate di strumenti di avanguardia. Per i menù, invece, c’è un comitato ospiti che li modifica in base alle stagioni». Ciò per questioni di gusto, ma non solo. Soprattutto in estate, chi è già entrato nella terza età – gli over 65 – risulta esposto a diverse carenze nutrizionali. Affianco ai più piccoli, invece, l’appetito vien mangiando.

Twitter @fabioditodaro

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