Wise Society : Cittaslow, l’associazione che promuove la vita “lenta” e il benessere

Cittaslow, l’associazione che promuove la vita “lenta” e il benessere

di Lucia Fino
12 Aprile 2023
SPECIALE : Vacanze sostenibili fra natura e patrimonio culturale

L'associazione promuove città e territori facendo leva sul turismo sostenibile ed esperienziale, votato alla lentezza e al benessere

Una rete di città in Italia e nel mondo dove si celebra l’arte del buon vivere e una sana “lentezza” che non vuol dire rinchiudersi nel passato ma anzi aprirsi al futuro, conservando e valorizzando però quello che di bello e speciale c’è in un luogo. È l’idea (vincente) di Cittaslow, un’associazione che raggruppa città e piccoli comuni, in Italia e nel mondo. Un progetto italiano per un modo differente di vivere la vita e il territorio, nato alla fine degli anni ’90 a Orvieto e che oggi ha superato in confini del nostro Paese con lo slogan “innovation by tradition”. Obiettivo? Difendere e coltivare le tradizioni e la cultura locale, investendo in tecnologia e servizi che rendono più facile la quotidianità degli abitanti e promuovendo nello stesso tempo il riciclo e l’economia circolare che fanno bene al Pianeta.

Belluno

Foto Joerg Niggli

Cittaslow, la rete in Italia e nel mondo

Cittaslow è nata nel 1999 dall’iniziativa di Paolo Saturnini, allora sindaco di Greve in Chianti (FI), insieme ad altri tre sindaci di Bra (CN), Orvieto (TR) e Positano (SA). L’idea era quella di promuovere la “lentezza positiva”, la sostenibilità e la giustizia sociale. Non un semplice ideale romantico e nostalgico ma un approccio concreto all’amministrazione e allo sviluppo, in controtendenza rispetto a una modernità “fast” ma poco inclusiva, che finisce per rendere le città non abbastanza sostenibili per l’ambiente, costose e inadeguate per le nuove generazioni.

Da allora la rete è cresciuta e oggi sono 88 i comuni italiani che hanno aderito a Cittaslow, distribuiti su tutta la penisola da Nord a Sud: 31 fra Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria, 40 tra Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, 17 tra Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La regione con più comuni aderenti è la Toscana, a seguire Emilia Romagna, Umbria e Campania.
Tutti paesini e borghi? Niente affatto: ci sono centri piccoli che arrivano a poche centinaia di abitanti come Parrano e Usseglio ma anche centri ben più grandi come Trani, Belluno e Abbiategrasso. E ognuno conserva le sue caratteristiche geografiche ed economiche.

Oggi Cittaslow conta anche 300 città in tutto il mondo, in 33 Paesi. La maggior parte sono in Europa (fra l’altro ci sono in Spagna, Polonia, Gran Bretagna, Irlanda, Belgio, Germania) ma anche in Canada, Usa, Brasile e Colombia, Sudafrica e Mozambico, Australia, Cina, Taiwan, Giappone e Sud Corea.

Resilienza ed economia circolare per affrontare il futuro

In una “città lenta” ci sono quelle cose che fanno bella l’Italia e tanti altri luoghi del mondo: il buon cibo, le piazze, l’artigianato e i suoi prodotti unici, i paesaggi… Ma non si tratta solo di questo: nel manifesto di Cittaslow ci sono anche alcuni valori.

Il primo ovviamente è la lentezza positiva. Siamo sicuri che per crescere, anche come comunità e luogo, serva davvero “mettere il turbo” e imporsi ritmi innaturali? L’alternativa è darsi un tempo “umano” per socializzare, apprezzare la cultura, la natura e il cibo locale. E questo richiede una produzione più in armonia con l’ambiente e un consumo più attento.

Anche l’idea di economia circolare, altro cardine di Cittaslow, rientra in questa visione: condivisione, riutilizzo, riparazione, riciclo dei materiali e dei rifiuti possono essere la nuova cifra per spendere meno e dare più valore alle cose. Infine il focus è sulla resilienza, la capacità fondamentale di reinventarsi davanti alle sfide ma anche in ottica di sostenibilità, cultura e giustizia sociale. Tutte basi importanti per promuovere il patrimonio locale, utilizzare al meglio le risorse comuni e mettere in pratica azioni di inclusione, per esprimersi e valorizzarsi al meglio, e di responsabilità condivisa.

Monte Castello di Vibio Cittaslow

Foto Ufficio Stampa Cittaslow

Come si diventa Cittaslow

La rete di Cittaslow è in divenire e via via si sta allargando: ogni città candidata però deve prima superare un processo di certificazione specifico che riguarda diverse aree. In primo piano fra i requisiti richiesti le politiche ambientali ed energetiche e le infrastrutture (anche digitali) ma anche la qualità dell’accoglienza e lo sviluppo di artigianato e agricoltura. Fra l’altro si punta a un turismo esperenziale, meno invasivo e “usa e getta”, in strutture più rispettose dell’ambiente, dove sentirsi a casa anche quando si viaggia.

Levanto

Foto Ufficio Stampa Cittaslow

I progetti di Cittaslow: dalle api ai cammini

Molti i progetti: si va dall’agricoltura bioecologica, dall’artigianato d’arte, alla rigenerazione forestale, dalla mobilità dolce, per esempio in tram e in treno fino alle “Stazioni slow”. Un progetto per unire turismo e valorizzazione del territorio è “Cammino Slow”, che per la rete internazionale diventa “Cittaslow Trial”: vacanze sui sentieri delle Cittaslow in tutto il mondo, pensate tanto per i più dinamici che per i più meditativi, perché si va dal classico trekking ai cammini lungo le antiche vie, al nordic walking, dal mountain bike all’ equiturismo fino alle passeggiate nelle aree paesaggistiche e artistiche, spesso ancora poco conosciute.

In maggio, in occasione della Giornata mondiale dedicata alle api, i comuni Cittaslow propongono “CittaslowBee”, iniziative per valorizzare il lavoro prezioso di questo insetto fragile e sempre più in pericolo, a cui si deve l’80% dell’impollinazione delle piante a fiore. Il progetto è un’occasione per approfondire attraverso best practice condivise anche il concetto di biodiversità.

Ci sono poi “Cittaslow Plastic Free” per ridurre l’utilizzo della plastica, incentivare l’uso dell’acqua pubblica e delle stoviglie riciclabili in ecoplastica o in altri materiali eco-friendly negli eventi pubblici e “Mercato Cittaslow” per promuovere l’incontro “dal vivo” fra produttori e consumatori a livello locale, per promuovere le produzioni agroalimentari e artigiane tipiche del territorio e una filiera sostenibile e di qualità.

Salorno

Foto di Marion Lafogler


Per seguire tutte le iniziative di Cittàslow e, perché no?, farsi ispirare per un viaggio bellissimo, immersivo, ai ritmi della natura e dell’arte, in località famose o un po’ fuori dalle rotte consuete, sia in Italia che in Europa e nel mondo, si possono consultare il sito ufficiale e la pagina instagram.


Lucia Fino

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi:
Continua a leggere questo articolo: