Wise Society : Il Castagno dei Cento Cavalli è l’albero dell’anno 2021

Il Castagno dei Cento Cavalli è l’albero dell’anno 2021

di Maria Enza Giannetto/Nabu
18 Novembre 2021

L'albero monumentale più longevo e grande d'Europa si trova in Sicilia ed è stato premiato come albero dell'anno 2021: scopriamo la sua incredibile storia!

È il castagno dei record e delle curiosità. All’interno del bosco di Carpineto, nel Parco regionale dell’Etna e per l’esattezza nel territorio del comune di Sant’Alfio, il Castagno dei Cento Cavalli è l’albero secolare più longevo di Europa. Composto oggi da tre fusti (precisamente di 13, 20 e 21 metri ciascuno) ha una circonferenza complessiva di circa 57 metri ed è alto 22 metri. E oggi ai primati si aggiunge anche un grande riconoscimento: ha infatti vinto il concorsoAlbero dell’anno 2021” e andrà a rappresentare l’Italia per il titolo di European Tree of the Year il prossimo anno.

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Il castagno più antico d’Europa si trova a Sant’Alfio in Sicilia, Foto: Yukiko Makita

Castagno dei Cento Cavalli: un po’ di storia

Siamo di fronte a un monumento naturale la cui storia si perde nella notte dei tempi – secondo gli studiosi la sua origine risalirebbe tra i due e quattromila anni fa – e il cui nome affonda le radici nella leggenda. Si racconta, infatti, che una regina, con al seguito cento cavalieri e dame fu sorpresa da un temporale, durante una battuta di caccia, e sotto i rami del maestoso albero trovarono riparo proprio un centinaio di persone.

Leggende a parte, però, questo esemplare di Castanea sativa ha riscosso sempre un grande interesse non solo di tipo botanico e naturalistico, ma anche storico, paesaggistico e culturale. Tanto che il Castagno dei Cento Cavalli in passato è stato scelto come simbolo per Le Giornate Nazionali delle Guide Ambientali Escursionistiche indette dall’associazione AIGAE su tutto il territorio nazionale. «Il Castagno dei cento cavalli – spiega la geologa Violetta Francese, coordinatrice delle Guide Ambientali Escursionistiche della Sicilia – è un vero spettacolo naturale, visto da vicino, con la sua chioma imponente che ha permesso alla pianta di entrare nella leggenda. Adesso è l’attrazione di migliaia di turisti italiani e stranieri».

castagno dei cento cavalli

Il castagno dei cento Cavalli nel 2008 per la sua maestosità è stato nominato dall’Unesco Monumento Messaggero di pace, Foto: pagina facebook Comune di San’Alfio

Il primato europeo e il riconoscimento Unesco

Da sempre studiato da botanici e naturalisti, il suo primato europeo è stato stabilito, nel 1982, dal noto botanico torinese Bruno Peyronel secondo il quale il Castagno dei Cento Cavalli è il più antico d’Europa e il più grande d’Italia.

Oggetto, tra l’altro, di uno dei più antichi atti di tutela naturalistica, nel 1982 il Corpo forestale dello Stato lo ha inserito nel patrimonio italiano dei monumenti verdi (tra i 22mila alberi di notevole interesse) e risulta “evidenziato” tra i soli 150 di eccezionale valore storico o monumentale.

Non solo: nel 2008 la sua maestosità è stata riconosciuta anche dall’Unesco che l’ha nominato Monumento Messaggero di pace. Negli ultimi anni, inoltre, il grande albero ha trovato anche un posto nel libro dei Guinness dei primati come l’albero più grande del mondo (tenendo conto della rilevazione del 1780 da cui si evince una misura di 57,9 m di circonferenza con tutti i rami).

Non sorprende, quindi, che oltre a diventare, negli anni, fonte di ispirazione per scrittori, viaggiatori e pittori, l’albero sia entrato persino nello stemma del comune di Sant’Alfio che è impegnato in prima fila nella tutela di questo preziosissimo monumento naturale.

Dagli incedi ai parassiti

Il Castagno dei Cento Cavalli nel 1923 è riuscito a salvarsi da un incendio che intaccò il tronco principale, è stato sotto l’attacco – come tanti altri castagni in Italia – del Cinipide Galligeno, parassita assai nocivo che attacca i germogli delle piante ospiti causando la formazione di galle, arrestandone la crescita vegetativa e provocando una riduzione della fruttificazione e il deperimento della pianta.

«La necessità di tutela fitosanitaria del Castagno dei Cento Cavalli – spiega Alfio Nicolosi, assessore al Turismo, Territorio e Ambiente del Comune di Sant’Alfio – ha portato il nostro comune a siglare nel 2016 una convenzione con l’Associazione Tutela Marroni di Castione (Castione di Brentonico, Trento) con cui l’associazione si è impegnata, a titolo gratuito, al lancio del Torymus Sinensis, antagonista naturale del parassita che in molte zone italiane ha risolto il problema dell’infestazione. Per noi è stato davvero un primo grande successo perché, mentre in molti casi, il parassita viene affrontato con i pesticidi, nel nostro territorio, all’interno del Parco dell’Etna, l’accordo ci ha offerto la possibilità di fronteggiare il problema in modo sostenibile».

Dopo il lancio di 11 mila insetti antagonisti sembra che la vegetazione abbia guadagnato salute, soprattutto alla luce del fatto che l’iniziativa ha interessato anche il Castagno della Sveglia poco distante da quello dei Cento cavalli. Si è trattato di un intervento importante per tutta l’area, visto che l’insetto antagonista, una volta finito il proprio compito su un castagno, si sposta per “cibarsi” di altre larve e di fatto a proteggere altri castagni. «Ovviamente il monitoraggio è continuo – spiega l’assessore – anche grazie agli studiosi dell’Università di Catania e al servizio fitosanitario della Regione per poter tutelare un bene unico al mondo che oggi è da tutti riconosciuto come l’albero più antico al mondo che fa ancora frutti e il terzo al mondo dopo alcune sequoia».

Che dire, non ci resta che aspettare il 2022 e la premiazione dell’European Tree of the year: magari potrebbe riservarci qualche sorpresa!

Maria Enza Giannetto

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