In assenza di ordinanze precise e ben motivate, in Italia i cani in spiaggia possono stare liberamente seguendo le regole valide per tutti i luoghi pubblici. Una buona alternativa è optare i lidi pet friendly
Agosto, tutti al mare. Più facile a dirsi che a farsi per quelli che condividono la propria vita con un amico a 4 zampe. Sì, perché benché crescano le campagne anti-abbandono e si moltiplichino le iniziative per permettere di portare con sé i propri cani (Trenitalia, ad esempio, ha lanciato la possibilità di acquistare il biglietto al prezzo fisso di 5 euro per portare il proprio cane di qualsiasi taglia su treni) la questione del cane in spiaggia rimane aperta. Da una parte i proprietari di cani che vorrebbero godersi qualche ora di spensieratezza in spiaggia con il proprio compagno peloso, dall’altra quelli che del cane in spiaggia proprio non vogliono sentir parlare invocando divieti, multe e ordinanze.
Innanzitutto, va chiarito che in Italia, non esiste nessuna legge che disciplini la presenza di animali sul demanio marittimo. Questo vuol dire che, in linea di massima, la presenza dei cani sulla spiaggia libera è consentita, seguendo ovviamente le regole valide per la presenza dei cani in luoghi pubblici (quelle stabilite dal Regolamento di Polizia Veterinaria D.P.R. 08 febbraio 1954, nr. 320 e l’ordinanza del Ministero della Salute del 3 marzo 2009) che impongono di utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt 1,50 e che è obbligatorio portare con sé una museruola da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti.
Tutto questo, ovviamente, a meno che non esista un’ordinanza comunale o della Capitaneria di porto. Secondo Aidaa, associazione italiana per la difesa di animali e ambiente segnala che la metà dei divieti risultano illegali perché per vietare l’ingresso ai chi ha con sé il proprio cane, l’ordinanza deve riportare un divieto motivato. Inoltre, l’ordinanza dovrebbe essere firmata dal sindaco, da un assessore delegato o dal comandante dei vigili urbani, e pubblicata sugli albi pretori dei singoli Comuni.
In assenza di tali ordinanze, l’associazione ricorda che:
1. Nessuno ha il diritto di cacciarvi da una spiaggia pubblica o dalla battigia se siete con il vostro cane in assenza di un divieto chiaramente esposto e pubblicizzato regolarmente. Men che meno bagnini o altri bagnanti possono rivolgersi a voi con epiteti o invitandovi ad andarvene; in tal caso gli stessi possono essere denunciati per molestie.
2. Solo le forze dell’ordine, e in particolare la Capitaneria di Porto e i Vigili Urbani, possono rivolgersi a voi invitandovi ad allontanarvi non prima di avervi informato della presenza della relativa ordinanza di divieto, di cui avete diritto non solo di conoscere il numero e la scadenza, ma anche di leggere il contenuto.
3. Nessuno mai in nessun caso può allontanarvi dalla battigia; l’importante è che voi abbiate sempre con voi il sacchettino e la paletta (o il guanto) per la raccolta degli escrementi e una bottiglietta di acqua da versare sull’urina.
4. Qualora il vigile o l’esponente della forza pubblica si rifiutasse di farvi leggere l’ordinanza o l’articolo di regolamento o legge regionale che vi impone di allontanarvi dalle spiagge con il vostro cane, chiedetegli immediatamente il numero di matricola e inviate protesta scritta all’ente di riferimento (comune, capitaneria di porto o comando di carabinieri o altre forze dell’ordine) spiegando quanto accaduto e inviatene copia alla Procura della Repubblica competente per territorio indicando il numero di matricola di chi si è rifiutato di mostrarvi le ordinanze: lo stesso è passibile del reato di omissione di atti di ufficio.
5. In caso di multa scrivete sempre sul verbale le motivazioni che vi hanno indotto a rimanere in spiaggia (mancanza di cartelli di divieto o di indicazione del numero di ordinanza e data di divieto dietro i cartelli, interventi poco corretti di chi è preposto al controllo della spiaggia o altro). In questi casi la multa può essere impugnata davanti a un giudice di pace e basta una sola infrazione della sua stesura a renderla nulla.
6. Segnalate al comando di competenza eventuali disparità di trattamento riservate, anche negli stabilimenti privati, a bagnanti con il cane (anche in caso di divieto) e altre situazioni di divieto conosciute (bagnanti che violano le regole di tuffo in mare o altro). E ricordate che stare in spiaggia con il vostro animale è un vostro diritto.
Insomma, basta un po’ di educazione e rispetto reciproco e una maggiore conoscenza delle regole.
Un’alternativa più comoda e sicura è quella di optare per i lidi pet friendly dove è consentito portare il cane in spiaggia. Siti come www.vacanzeanimali.it, www.animalpedia.it, www.trovaspiagge.it hanno un elenco sempre aggiornato di dog beach e stabilimenti balneari pet friendly in cui sono ammessi gli amici a quattro zampe e dove le regole da rispettare prevedono quasi sempre l’uso del guinzaglio e della museruola, oltre agli immancabili sacchetti e dove può anche esistere qualche regolamento specifico per l’accesso all’acqua in un orario determinato e in un numero massimo di cani per volta.